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18/09/2021 06:35:00

Mafia, operazione "Freezer": scarcerato il marsalese Antonino Stella

Il 74enne marsalese Antonino Stella, arrestato nel febbraio 2017 nell’ambito dell’operazione antimafia “Freezer” (clan di Alcamo), è stato scarcerato per decisione della terza sezione penale della Corte d’appello di Palermo.

Ciò a seguito dell’annullamento, con rinvio, da parte della Cassazione, della condanna a sei anni di carcere per associazione mafiosa. La pronuncia della Cassazione è dello scorso giugno. Stella, difeso dagli avvocati Diego Tranchida e Armando Veneto (quest’ultimo, dal 2016, presidente dell’Unione Camere penali italiane), dovrà essere processato davanti a diversa sezione, rispetto a quella che l’ha condannato il 21 giugno 2019, della Corte d’appello di Palermo. A condurre l’indagine “Freezer”, coordinata dalla Dda di Palermo, è stata la polizia. A dare il nome all’operazione fu la circostanza che le riunioni operative del clan mafioso alcamese si svolgevano anche all’interno di una cella frigorifera di un negozio di ortofrutta. In tal modo, i partecipanti alle riunioni pensavano di non potere essere intercettati.

Ma non era così. Due anni fa, la Corte d’appello di Palermo, accogliendo le richieste dei pm, confermò, riducendo nell’entità alcune pene, le condanne inflitte in primo grado il 30 marzo 2018. In appello, il boss alcamese Ignazio Melodia, di 64 anni, noto come “u dutturi” in quanto laureato in medicina ed ex dipendente della sanità pubblica, fu condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione (in primo grado: 6 anni e 4 mesi). Melodia morì poco tempo dopo, a fine settembre 2019. Quattro anni e 8 mesi anche per il suo autista e “tuttofare” Giuseppe Di Giovanni, di 36 anni, e per Filippo Cracchiolo, di 60, titolare del negozio di frutta e verdura dove si tenevano le riunioni. Solo ad Antonio Stella fu confermata la condanna subita in primo grado (6 anni). L’accusa, per tutti, è associazione mafiosa. Respinti dalla Cassazione i ricorsi delle difese, sono divenute definitive le condanne a Di Giovanni e Cracchiolo. Nel corso dell’inchiesta si accertò che il clan si riunisse non soltanto nella cella frigorifera del fruttivendolo, ma anche in un bar poco distante e in un esercizio commerciale di pompe funebri. Dall’indagine è emerso che a reggere la famiglia mafiosa di Alcamo, subito dopo essere stato scarcerato nel 2012, sarebbe stato Ignazio Melodia, fratello del capomafia storico di Alcamo, Antonino, da oltre un ventennio in carcere. Il ruolo di lu dutturi ai vertici della famiglia, è stato poi confermato dalle registrazioni effettuate nella cella frigorifera e che evidenziarono gli affari del clan e le relazioni intrattenute dal boss.