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03/10/2021 09:24:00

Otto anni fa la strage di Lampedusa. 368 vittime di cui 41 minori

Sono trascorsi otto anni dalla tragedia al largo di Lampedusa in cui persero la vita 368 migranti. Oggi ricorre la Giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione.

Un'imbarcazione libica usata per il trasporto di migranti naufragò, il 3 ottobre 2013, a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il naufragio provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la pongono come una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall'inizio del XXI secolo. I superstiti salvati  furono 155, di cui 41 minori (uno solo accompagnato dalla famiglia.

Il peschereccio di circa 20 metri, salpato dal porto libico di Misurata il 1º ottobre 2013, aveva a bordo migranti di origine eritrea ed etiope. La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono, poco lontano dall'Isola dei Conigli, per attirare l'attenzione delle navi che passavano l'assistente del capitano agitò uno straccio infuocato producendo molto fumo. Esso ha spaventato parte dei passeggeri, i quali si sono spostati da un lato dell'imbarcazione stracolma che si è rovesciata. La barca si capovolse su sé stessa tre volte prima di colare a picco.

Alle 7:00 circa locali alcune imbarcazioni civili e pescherecci locali notatono i naufraghi e dato l'allarme caricando la maggior parte dei superstiti a bordo; numerosi dubbi, in seguito a testimonianze, vi sono in merito ai tempi di arrivo dei soccorsi da parte della Guardia costiera che apparentemente ha impiegato quasi un'ora per raggiungere il luogo del naufragio.

Quella mattina fra i lampedusani che al risveglio videro la disastrosa situazione in mare, c’era anche Costantino Barratta. Di origine pugliese, pescatore, residente a Lampedusa da anni che riuscì a salvare dodici persone.