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23/10/2021 06:00:00

Salemi, è morto Paolo Pedano. Come tanti, è dovuto emigrare per farsi valere ... 

E’ morto per un improvviso malore Paolo Pedano, un salemitano doc che negli ’70 del secolo scorso fece parte di quel silenzioso esercito di migranti che andava ad ingrossare la già ricca colonia di salemitani stanziatasi a Vigevano fin dagli anni ’50.

Si deve anche a questa comunità ( circa 5mila) la trasformazione della cittadina lombarda, nota per la sua bellissima Piazza Ducale, a capitale europea delle scarpe.

Si pensi che le scarpe da donna con tacco a spillo furono inventate da un artigiano di Vigevano, mentre le scarpe prodotte dagli artigiani locali, tra cui tantissimi originari della città di Salemi, venivano esportate in tutto il mondo.

Ma la storia di Paolo Pedano era destinata a prendere una via diversa da quella delle scarpe.

Era il 1984 e galeotto fu il paesino di Trecate del novarese dove conobbe e sposò Graziella Giorgi.

Da quel momento prende in mano le redini dell’azienda ereditata dalla mogie, trasformandola in un’ impresa moderna e dinamica, grazie alle sue innate doti imprenditoriali ed umane.

La sua improvvisa scomparsa, hanno detto quanti lo hanno conosciuto, ha lasciato un vuoto incolmabile a quanti ne hanno potuto apprezzare nel corso degli anni la generosità, l’altruismo e soprattutto la disponibilità a regalare un sorriso a tutti e in ogni momento della giornata.

Quella di Paolo Pedano, originario di Salemi, e’ una storia di ordinaria migrazione simile a quella di tanti altri che, varcando lo Stretto, hanno potuto esprimere tutto il potenziale positivo, trovando nella nuova terra di adozione tutte le opportunità per potere emergere.

Terra bellissima quella siciliana, ma anche terra amara e ingrata, dove chi potrebbe sviluppare al meglio le proprie capacità, viene spesso ostacolato da mille insidie.

Guai a mostrare di sapere fare in quest’Isola! Si viene subito additato come un “presuntuoso”.

Salvo lasciare campo libero alla delinquenza organizzata! Ma questa solo in apparenza e’ un’altra storia!

Paolo Pedano e’ l’ennesimo esempio concreto di quanto stiamo dicendo.

Da anonimo cittadino, qual era sul suolo natio, e’ stato sufficiente fuggire da queste lande assolate per realizzarsi come imprenditore, come marito e padre di famiglia ma anche come uomo ben inserito nella società civile.

Tanto da essere ormai considerato 'cittadino onorario' dell'Oltrepò Pavese, per avere gestito l’azienda di distribuzione di vini, birre, bibite e acqua per privati, guidato associazioni sportive e svolto attività di volontariato con grande passione e spirito di dedizione. Un punto di riferimento per tantissimi nel profondo Nord!

Un infaticabile lavoratore che non disdegnava di mettersi alla guida di un furgone per fare chilometri e chilometri ogni giorno, senza sosta, festivi e no, pur di accontentare la sua numerosissima clientela, che ne apprezzava la puntualità per qualsiasi emergenza, ma anche l’ascolto dei suoi variopinti aneddoti accompagnati sempre dalla sua fragorosa e inconfondibile risata.

Paolo Pedano fu anche volontario della Croce Azzurra di Vigevano, ove operava insieme al cognato Armando. E' stato proprio il fratello della moglie ad intervenire per primo per cercare di rianimarlo. Purtroppo a nulla sono valsi gli sforzi e non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Pedano lascia oltre alla moglie, col quale era sposato da 37 anni, anche le figlie Sharon e Deborah. Da poco era anche nonno della piccola Greta.

Di lui Armando Giorgi ha detto: "Persona di gran cuore, ogni mattina sul gruppo della Croce Azzurra di Vigevano era solito scrivere per primo e augurare a tutti buona giornata alle 6 in punto. Oggi, che è il primo giorno senza il suo messaggio, in tanti hanno scritto per ricordarlo e per sottolineare quanto mancassero i suoi 'meme' o i suoi saluti...".

Il quotidiano “la Stampa” di Torino ha scritto: “nella città del Novarese, Paolo Pedano era conosciuto e amato da tutti. Oltre all'attività di vini, gestiva lo Juventus Club di Trecate. Il Circolo Portanuova in suo onore ha issato la bandiera italiana con una sua foto”.

Ricordate la locuzione evangelica “nemo propheta in patria” (nessuno e’ profeta in patria)?

Ecco. Ci sembra calzare a pennello per Paolo Pedano, e per tantissimi altri come lui, che in ambienti estranei hanno avuto terreno fertile per far valere le proprie capacità e qualità.

Franco Ciro Lo Re