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08/11/2021 06:00:00

Covid. Accelerare con le terze dosi per salvare il Natale. “Green pass solo ai vaccinati”

Il numero dei contagiati dal Coronavirus cresce, anche in Italia. Anche se non siamo ai livelli di altri paesi europei, che stanno affrontando con più apprensione la quarta ondata.


In Italia la situazione al momento è controllabile, grazie all’alta percentuale di vaccinati. Per questo, davanti all’aumento dei contagi, il piano per salvare il Natale, ed evitare che lo si passi da soli a casa come un anno fa, è quello di accelerare con le terze dosi di vaccino e di somministrare il vaccino anti-Covid anche ai bambini.
La somministrazione delle terze dosi già viaggia al ritmo di 100mila iniezioni al giorno e con questa media si spera nel traguardo dei 7 milioni di italiani con booster entro il 2021, in vista di ulteriori inoculazioni alle prossime fasce di età under 60.


Nelle prossime settimane in fila dai pediatri ci potranno essere anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni: una strategia che - spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, punta a "tutelare la loro socialità, i loro percorsi educativi-formativi", perché bisogna fare "di tutto per mantenere le scuole aperte".
Ed è chiara anche la posizione del capo del Comitato Tecnico Scientifico sull'ipotesi di introdurre il lockdown per i non immunizzati, sulla scia del provvedimento annunciato in Austria dalle prossime ore: "è una misura che non si può prendere in considerazione, sia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali - dice - quindi non credo sia una soluzione proponibile nel nostro Paese". Anche se un altro membro del Cts, l’immunologo Sergio Abrignani, sostiene che sia un’ipotesi da valutare, anche se si tratta di una soluzione “radicale”.
Per Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, invece il green pass è da rivedere. “Bisogna limitarne la concessione ai vaccinati e ai guariti dal Covid”. Si pensa, quindi di rivederlo in maniera più restrittiva, lasciando fuori dal certificato verde le persone che non si sono vaccinate, e che ricorrono quindi al tampone.

 

 

 


Come sta andando la campagna vaccinale
Nonostante lo zoccolo duro degli scettici, le inoculazioni procedono comunque, con la terza dose che traina la campagna vaccinale: sono 2.128.928 quelle finora somministrate, pari al 35,40% della platea (finora over 60, sanitari e fragili almeno 6 mesi dopo il richiamo). Le cosiddette dosi aggiuntive sono 338.595 (38,33% della platea, ovvero i fragili) mentre le booster (tra cui entrano oltre a over 60 e sanitari anche chi ha fatto almeno da sei mesi il siero di J&J) sono 1.790.333 (34,89% della platea).
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, le prime dosi continuano a viaggiare intorno alla media consolidata (ieri sono state 15.572) mentre più alto è il ritmo delle seconde (48.870 nelle ultime 24 ore). L'83,52% della popolazione over 12 ha comunque completato, ad oggi, il ciclo vaccinale. Numeri che allontanano, almeno per il momento, il timore di restrizioni. I dati sulle fasce di rischio delle varie Regioni in tutto il Paese non preoccupano e tutta l'Italia centra l'obiettivo zona bianca probabilmente almeno fino a metà novembre: è del 4% l'occupazione delle terapie intensive a livello nazionale e del 6% (con un aumento dell'1%) quella in area medica non critica negli ospedali per i casi Covid in Italia, sotto alle soglie fissate dagli indicatori rispettivamente del 10% e del 15%.

 

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13 regioni a rischio
Sono 13 le regioni con un’incidenza sopra i 50 casi settimanali per 100 mila abitanti. Tra queste c’è la Sicilia, che però non è ai livelli di altri territori.
La Provincia autonoma di Bolzano è quella con l’incidenza più alta (189), seguita da Friuli Venezia Giulia (139) e Veneto (75). La Sicilia registra 51,7 nuovi casi settimanali su 100 mila abitanti. Poco sopra la soglia, che con le vecchie regole avrebbe portato alla zona gialla. Ma il tasso di occupazione ospedaliera, altro parametro che si associa all’incidenza, è ben al di sotto della soglia di rischio per la Sicilia.

Nuove regole per la scuola
Intanto da oggi partono le nuove regole per la scuola, in caso di contagi in classe. Non ci sarà più la quarantena con un caso, ma si resterà a casa, e si procede in Dad con un mini focolaio, con almeno tre casi di Covid in classe. L’obiettivo è quello di mantenere il più possibile le lezioni in presenza, infatti.

 

I dati siciliani
Sono 359 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell'isola a fronte di 21.284 tamponi processati in Sicilia.
Ieri i nuovi positivi erano 301.

L'incidenza sale al 1,7% ieri era all'1,4%.
L'isola è al settimo posto per contagi, al primo c'è la Campania con 780 casi, al secondo posto la Lombardia con 787 casi, al terzo posto il Veneto con 708 casi, al quarto il Lazio con 697 casi, al quinto l'Emilia Romagna, con 565 casi, al sesto la Toscana con 373 casi.
Gli attuali positivi sono 7.777 con un aumento di 205 casi. I guariti sono 152 mentre si registrano altre 2 vittime, che portano il totale dei decessi a 7.048.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 362 ricoverati, con 5 ricoverati in meno rispetto a ieri in terapia intensiva sono 42 un caso in meno rispetto a ieri .
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 68 casi, Catania 108, Messina 57, Siracusa 43, Ragusa 13, Trapani 20, Caltanissetta 18, Agrigento 20, Enna, 12.

 

 

 

Il virus in Italia
Sono 5.822 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sabato 6 novembre erano stati 6.764.
Sono invece 26 le vittime in un giorno (sabato 31).
Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono 96.987, secondo i dati del ministero della Salute, 3.294 in più nelle ultime 24 ore.
Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 4.808.047, i morti 132.391. I dimessi e i guariti sono invece 4.578.669, con un incremento di 2.502 rispetto a sabato.
Sono 434.771 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 491.962. Il tasso di positività è all'1,3%, sostanzialmente stabile rispetto all'1,37% di sabato. Sono invece 398 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 6 in più rispetto a sabato nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 26 (sabato 23). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.215, ovvero 42 in più rispetto a sabato.