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15/12/2021 07:00:00

Sciopero generale di giovedì, anche a Trapani spaccate le sigle sindacali

Giovedì 16 dicembre Cigl e Uil chiamano allo sciopero e alla mobilitazione. Si incroceranno le braccia per protestare contro la Manovra, la legge di bilancio dell'anno 2021 del Governo Draghi. Era dal 2014 che non veniva indetto lo sciopero nazionale generale. Allora, il premier era Matteo Renzi, e si protestava contro la riforma del mondo del lavoro (Job's Act).

Scioperano Cgil e Uil.
Questa la dichiarazione congiunta dei segretari provinciali di Trapani.

“Uno sciopero contro una manovra di bilancio inadeguata e insoddisfacente, con la quale vogliamo far capire al Governo e al mondo della politica in generale che c’è bisogno di un Paese diverso, migliore, con un welfare più vicino alle persone, alle donne, ai giovani, agli anziani, ai lavoratori e alle lavoratrici che dopo 41 anni di lavoro hanno bisogno di andare in pensione. Uno sciopero dai temi nazionali, che in Sicilia e nel Trapanese acquistano ancor più forza per il bisogno di occupazione e di sviluppo utili a migliorare questa nostra Terra”.

Per queste, e tante altre ragioni ancora, spiegano i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Liria Canzoneri ed Eugenio Tumbarello, giovedì prossimo parteciperemo massicciamente da tutta la provincia alla manifestazione indetta a Palermo in occasione dello sciopero generale.

Da diversi punti del territorio trapanese partiranno sei pullman che raggiungeranno piazza Verdi nel capoluogo siciliano, oltre a coloro che arriveranno sul luogo con mezzi propri.

“In questi giorni – aggiungono Canzoneri e Tumbarello – è stato fatto passare da più parti che lo sciopero generale sia quasi un atto rivoluzionario, anziché un diritto sancito dalla Costituzione italiana, quasi dimenticando che ogni lavoratore che sciopera per tutelare i propri diritti e sperare in un domani migliore rinuncia alla paga di quel giorno di lavoro, spesso con sacrificio perché molti a stento arrivano a fine mese”.

Ecco alcune delle richieste al Governo: “Cgil e Uil – aggiungono - chiedono una redistribuzione della ricchezza basata anche su una riforma fiscale che non intervenga sulle aliquote, bensì che prenda il via dalla riduzione del costo del lavoro che, ad oggi penalizza i salari, crea difficoltà alle imprese e mette un pesante freno alla domanda interna. Desideriamo una riforma del fisco che contrasti l’evasione, dando sollievo a quei lavoratori e a quei pensionati che hanno portato maggiormente il peso della sofferenza durante la pandemia”.

E concludono: “Chiediamo, infine, riforme ampie che consentano ai giovani di trovare un'occupazione dignitosa e sicura per poter fare progetti di vita liberi dall’ombra del precariato che li attanaglia, di non tornare alla Legge Fornero che tanti danni ha causato a pensionati e lavoratori. Oggi le risorse non mancano, la cosa importante è come investirle. Cgil e Uil fanno appello affinché vengano destinate verso un tipo di sviluppo che permetta di dare a chi possiede di meno. Serve il coraggio di dire basta alle logiche di profitto sfrenato, a delocalizzazioni continue e alle multinazionali che guadagnano indisturbate ai danni dei lavoratori. È tempo di pensare al Paese reale, alla gente e ai tanti che sono rimasti indietro, per questo giovedì scenderemo in piazza con orgoglio”.


Fa notizia, però, il fatto che la Cisl questa volta si chiami fuori. "Non siamo un sindacato unico, e non saremo in piazza con Cigl e Uil giovedì prossimo", ha dichiarato il segretario nazionale Luigi Sbarra nei giorni scorsi.
Linea di dialogo con il Governo, dunque.

Ovviamente, sulla stessa linea del segretario nazionale si pone la Cisl del territorio.

Questo quello che dichiara il segretario Cisl interprovinciale Palermo-Trapani Lenoardo La piana:

Sabato saremo a Roma con una delegazione da Palermo e Trapani, perché riteniamo che il dialogo avviato con il governo nazionale dalla nostra confederazione abbia finora portato ad avanzamenti fra l’altro su ammortizzatori sociali, sul fronte dell’abbassamento delle tasse su lavoratori e pensionati, punti fondamentali per il rilancio dei nostri territori di Palermo e Trapani. Conquiste che vanno difese e che non possono portare all’inasprimento di uno sciopero che rischia di far isolare il mondo del lavoro e aumentare tensioni sociali che non servono a nessuno”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani sullo sciopero indetto da Cgil e Uil e sulla manifestazione di sabato 18 a Roma organizzata dalla Cisl nazionale. “Sono tante le sfide che ci attendono per territori in crisi come i nostri. Serve una nuova politica dei redditi, della stabilità e la qualità del lavoro, dell’occupazione giovanile e femminile, politiche sociali più concrete, il rilancio delle strategie industriali, e serve prepararsi al meglio per gestire gli investimenti e i progetti del PNRR. Temi sui quali il dialogo avviato con le istituzioni proseguirà, in un clima costruttivo e distensivo, che serve oggi più che mai a rimettere in piedi le sorti delle nostre città”. “Ribadiamo dunque il nostro no allo sciopero e il nostro impegno al dialogo con le istituzioni per migliorare la legge di bilancio e rilanciare cosi i nostri territori”.

 



Diritti | 2024-04-30 02:55:00
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