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09/01/2022 06:00:00

Covid. Ospedali paralizzati, caccia ai posti letto. A Marsala smantellati altri reparti

E’ caccia ai posti letto negli ospedali siciliani pieni di pazienti Covid. I reparti e le terapie intensive sono saturi. A Marsala il “Paolo Borsellino” è al completo da giorni, e il pronto soccorso non riceve più pazienti non Covid, se non per situazioni da “codice rosso”. E’ emergenza in tutto il territorio.

Da domani dovrebbe scattare il piano per trovare altri 500 posti letto.
Pronto soccorso paralizzato. Reparti smantellati per far posto ai pazienti Covid. Pazienti spostati in altri ospedali. E’ sempre più critica la situazione dell’ospedale di Marsala che sta fronteggiando l’emergenza della grande ondata di Covid 19 con una crescita preoccupante dei ricoveri.
Al pronto soccorso di Marsala, dicevamo, non accettano più casi non-Covid che non siano da codice rosso. Un incidente grave, un’ischemia, un infarto grave, sono i casi da codice rosso che può accogliere il pronto soccorso di Marsala che, però, potrà soltanto “stabilizzare” il paziente per poi trasferirlo in altri ospedali, come Mazara e Trapani.

Al Paolo Borsellino non c’è più posto per i pazienti Covid, sono tutti occupati i 98 posti tra terapia intensiva e degenza ordinaria. Per far posto ai pazienti Covid che continuano ad arrivare nei prossimi giorni saranno con molta probabilità smantellati i reparti di Ginecologia e Pediatria, con i pazienti che già si stanno trasferendo in altri ospedali.
Il Paolo Borsellino rischia così di tornare ad essere interamente ospedale Covid.
Restano al momento i reparti di medicina e cardiologia, anche se quest’ultimo sta lavorando con pochissimi medici proprio perchè spostati nei reparti Covid. Resta l’ambulatorio di urologia e di dialisi.
La situazione sta peggiorando anche a Mazara del Vallo, dove al primo giorno del reparto Covid sono stati già occupati 10 dei 15 posti letto a disposizione. Nelle prossime ore dovrebbero riunirsi i vertici dell’Asp per capire come fronteggiare l’emergenza e come recuperare nuovi posti letto.
Ma in tutta la Sicilia gli ospedali sono in grave crisi. A Palermo i pronto soccorso stanno vivendo ore drammatiche. All’ospedale Cervello ancora ambulanze in coda in attesa di ricoverare i pazienti. La tensostruttura da sola con una decina di posti letto non basta, al momento, a far fronte ai degenti. Solo la scorsa notte circa 30 accessi, diversi dirottati all’ospedale di Partinico, che già è al collasso. Molti sono arrivati direttamente trasportati dal personale del 118. Altri sono giunti dai pronto soccorso della città una volta che il tampone d’ingresso è risultato positivo. In questo caso, come prevede il protocollo, l’area di emergenza viene chiusa per la sanificazione.


A Palermo, Messina e Catania le Terapie intensive Covid sono sature e pazienti intubati vengono trasferiti in ambulanza in altre città. I posti letto di Rianimazione ancora liberi sono meno di 70 sui 204 dedicati in tutta l'Isola. Anche i 1.185 letti riservati nei reparti di area medica sono occupati al 90 per cento e la Regione passa alla fase due del piano "a fisarmonica", con la riconversione di altri 500 posti da lunedì.

 

 




I dati in Sicilia
Sono 12.425 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 45.921 tamponi processati in Sicilia.
Il giorno precedente i nuovi positivi erano 9.248.
In provincia di Trapani sono 897 i nuovi positivi registrati ieri. C'è da dire che l'Asp di Trapani ha deciso, in piena emergenza, di fare il fine settimana lungo, con ponte post-Epifania, e non comunica i dati dal 5 gennaio. Quindi non sappiamo qual è la situazione aggiornata, comune per comune, nel nostro territorio.
In Sicilia il tasso di positività scende al 27% ieri era 32%.
L'isola è all'ottavo posto per contagi, al primo posto c'è la Lombardia con 48.808 casi, al secondo posto il Veneto con 21.056 al terzo il Piemonte con 18.220 casi, al quarto la Toscana con 15.892, al quinto l'Emilia Romagna con 14.901 casi, al sesto il Lazio con 14.850 casi e al settimo la Campania con 13.364 casi.

Gli attuali positivi sono 99.551 con un aumento di 11.167 casi.
I guariti sono 1.234 mentre le vittime sono 24 e portano il totale dei decessi a 7.667.
Sul fronte ospedaliero sono 1.187 ricoverati, con 49 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 137, 2 casi in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 2.439 casi, Catania 2.737, Messina 1.803, Siracusa 1.472, Trapani 897, Ragusa 1.374, Caltanissetta 698, Agrigento 647, Enna, 338.

 



Il virus in Italia
Sono 197.552 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 108.304.
Le vittime sono invece 184, in calo rispetto a ieri, quando erano state 223. Sono 1.220.266 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute.

Ieri erano stati 492.172. Il tasso di positività è al 16,2%, in calo rispetto al 22% di ieri. Sono 1.557 i pazienti in terapia intensiva, 58 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 154. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 14.930, ovvero 339 in più rispetto a ieri.
Per l'undicesima settimana consecutiva, si conferma in Italia "un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione". Lo indica l'Aggiornamento nazionale sull'epidemia in Italia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). "Nelle ultime quattro settimane - si legge - si è osservato un aumento dell'incidenza settimanale in tutte le fasce d'età, che nell'ultima settimana ha raggiunto "valori superiori a 500 casi per 100.000 abitanti". Nell'ultima settimana si è osservato un aumento dal 2% al 3,1% dei casi di reinfezioni sul totale dei casi. Lo rileva l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nell'Aggiornamento nazionale sull'epidemia in Italia, precisando che i dati si riferiscono principalmente alla circolazione della variante Delta. "Dal 24 agosto 2021 al 5 gennaio 2022, sono stati segnalati 36.082 casi di reinfezioni, pari a 2% del totale dei casi notificati" si legge nel rapporto, aggiornato al 5 gennaio. "Nell'ultima settimana si osserva un aumento della percentuale di reinfezioni che sale al 3,1% del totale dei casi segnalati rispetto al 2,4% della settimana precedente". Nel rapporto si legge inoltre che "la probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari, rispetto al resto della popolazione". In aumento da due settimane la percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione, e nell'ultima settimana sono stati oltre 6.000 in più, passando dall'1,8% al 2,1% del totale dei casi.
I ricoveri nelle unità di terapia intensiva per Covid-19 sono 25,6 volte più numerosi nei non vaccinati rispetto a coloro che hanno avuto tre dosi di vaccino. Lo indica l'Aggiornamento nazionale sull'epidemia in Italia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Il tasso di ricovero nelle terapie intensive è pari a 23,1 ogni 100.000 abitanti per i non vaccinati, a 1,5 ogni 100.000 per i vaccinati da oltre 120 giorni, a 1 ogni 100.000 per vaccinati da meno 120 giorni e 0,9 ogni 100.000 per i vaccinati con la dose booster.