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30/01/2022 06:00:00

La Corte dei conti e gli altri ‘uffici dormienti’ del Comune di Mazara / 9

 Riprendiamo, dopo ieri, l’analisi approfondita delle ultime quattro delle 11 ‘sberle’ totali – date al Comune di Mazara dalla Corte dei conti – ricordando la settima, con la quale si evidenzia l’abnorme incremento dei residui attivi al 31.12, rispettivamente pari a: 1) 71.951.988,32 euro nel 2017; 2) 80.386.632,76 euro nel 2018; 3) 96.021.421,32 euro nel 2019.

UNA GESTIONE DISECONOMICA DEI SERVIZI PUBBLICI – Le perplessità dei giudici contabili sono rivolte, in particolare, a quelle ‘a domanda individuale’ e, cioè: mense, musei, teatri e impianti sportivi che dovrebbero ricevere in cambio della loro fruizione, un biglietto d’ingresso, un canone d’uso, o una retta da pagare. “In merito alla gestione dei servizi pubblici a domanda ed a rilevanza economica – fanno notare i magistrati della Corte dei conti – benché l’ente non abbia l’obbligo di osservare la copertura minima dei costi dei servizi a domanda individuale, acquedotto e smaltimento rifiuti, il magistrato istruttore ha evidenziato una gestione diseconomica (sberla n. 8 - n. d. a.), atteso che il saldo tra proventi e costi nel complesso presenta un differenziale negativo per tutti i settori considerati nel triennio: 1) 2017, 1.066.712 euro, con una percentuale del 4,46%; 2) 2018, euro 1.011.489,15, con una percentuale del 6,42%; 3) 2019, euro 1.367.828,86, con una percentuale del 4,68%. Il Collegio, (…) osserva, dal punto di vista gestionale, l’opportunità di incrementare gli introiti legati a tali servizi, alla luce della delicata situazione finanziaria dell’ente.

PAGAMENTO TEMPESTIVO ALLE IMPRESE, SOGNO O REALTÀ? – La mancata adozione delle misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento – alle imprese ed aziende che lavorano per il Comune di Mazara – delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti rappresenta la nona criticità rilevata dalla Corte dei conti. Del resto ogni buon padre e madre di famiglia che amministrano i conti di casa sanno che se non si guadagna non si possono pagare né gli alimenti né le spese comuni né, tantomeno, se si rompe qualcosa, ci si potrà permettere di affrontare quella riparazione rinviandone la spesa a data da destinarsi.

IL PAGAMENTO FATTURE ALLE IMPRESE È IN RITARDO – Stessa cosa accade al Comune di Mazara ove l’indicatore di tempestività dei pagamenti per il 2019 (sberla n. 9 - n. d. a.) si è attestato a 111,60 giorni (in peggioramento). Secondo la Corte:“il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti (obbligo previsto dall’articolo 183, comma 8 del Tuel) per il 2018 è stato di 90,04 giorni, mentre per il 2019 è salito a 111,60 giorni (parere sul rendiconto 2019)”. Nella memoria l’ente riferisce: “In merito agli indicatori di tempestività dei pagamenti, che hanno rilevato valori superiori ai 90 giorni, si evidenzia che i ritardi nei pagamenti dipendono dalla mancata riscossione dei crediti soprattutto tributari, tanto che l’Ente è stato obbligato a ricorrere all’anticipazione di liquidità”. Il Collegio richiama l’ente a migliorare il dato relativo ai tempi dei pagamenti, evidentemente connesso alla grave situazione di liquidità di cassa e di carente riscossione dei tributi.

UNA SITUAZIONE DI DEFICITARIETÀ STRUTTURALE – È una tempesta non passeggera, ma cronica, quella che investe i bilanci mazaresi, secondo i numeri studiati dagli specialisti contabili della Corte dei conti, che così rilevano: “a) per l’esercizio 2017, il superamento (sberla n. 11 - n. d. a.) di tre parametri su dieci; b) per il 2018 il superamento di due parametri su otto; c) per il 2019 il superamento di due parametri.

COSA POSSIEDE IL COMUNE? BOH! – Tocca di imbattersi anche in questa assurdità spulciando le 44 pagine della deliberazione gli uffici comunali secondo il magistrato istruttore: “Per quanto concerne le scritture inventariali – ha rilevato – il mancato aggiornamento degli inventari dei beni immobili (rimasto aggiornato al 31.12.2018 per i beni mobili e al 31.12.2017 per i beni immobili) e l’assenza di idonee procedure contabili per la compilazione e la tenuta dell’inventario (sberla n. 10 - n. d. a.)”. Da ciò si evince l’altissima qualità (si fa per dire!) di alcuni pezzi ed uffici della burocrazia comunale che dormono sonni tranquilli. Allo stesso modo il Comune prova con un’ennesima ‘memoria’ a controbattere tale incredibile mancanza ma il Collegio della Corte: “conferma il rilievo critico e rappresenta all’ente che effettuerà una specifica verifica nei successivi cicli di controllo”.


Domani concluderemo questo lunghissimo approfondimento con le conclusioni, le raccomandazioni e le disposizioni finali che la Corte dei conti ha inviato a metà dicembre scorso al Comune di Mazara. Tutte insieme dovranno essere esaminate dalla Giunta, corrette ed in seguito approvate dal Consiglio comunale che, lo ricordiamo, è organo di indirizzo e controllo politico e amministrativo.

Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP