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12/02/2022 06:00:00

  Covid. Sicilia in giallo da lunedì. Si studia il calendario delle riaperture

La Sicilia torna in zona gialla a partire da lunedì prossimo. A comunicarlo al governo della Regione Siciliana è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha anche disposto il passaggio del Molise dalla zona bianca a quella gialla.

Sono queste le nuove fasce di colore che, con l’ordinanza del Ministro della Salute Speranza di ieri, saranno in vigore da lunedì prossimo. Il provvedimento del ministero è legato non solo alla diminuzione dei contagi nell’isola ma in particolare al calo dei ricoveri di pazienti Covid nei reparti ordinari e nelle terapie intensive degli ospedali.


Cambia poco in realtà, tra zona arancione e gialla. Ci sarà qualche restrizione in meno per i non vaccinati, ma le zone a colori sono ormai delle soglie psicologiche. Per vedere allentate ancora le misure e dire addio al green pass bisogna aspettare ancora che sia completata la campagna vaccinale delle dosi booster. Almeno questo è l’orientamento del ministero della Salute in vista di un calendario di riaperture che si sta mettendo a punto per un ritorno alla vita normale «prudente e graduale».
L’idea è quella di un percorso inverso a quello che ha portato all’inasprimento delle misure di contenimento del virus, iniziando con l’eliminazione dell’obbligo di green pass per i luoghi all’aperto.

Il 31 marzo scade lo stato di emergenza che il governo - a meno di una nuova impennata della curva epidemiologica - sembra intenzionato a non rinnovare. Non si esclude che già entro la metà di aprile la maggior parte della popolazione sarà “coperta”. E a quel punto comincerà la valutazione per la riapertura che comunque non potrà essere completata prima del 15 giugno quando scade l’obbligo vaccinale per gli over 50. Si comincia, dicevamo, con l’eliminazione del green pass all’aperto per bar e ristoranti. Poi per le attività sportive all’aperto. E via via tutti gli altri luoghi al chiuso.

 

 

 

 

I dati siciliani
Sono 5.754 i nuovi casi registrati a fronte di 38.018 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 7.194. Il tasso di positività resta al 15,1%. La Regione comunica che ci sono altri 342 casi dei giorni precedenti.
Gli attuali positivi sono 277.684 con un aumento di 2.811 casi. I guariti sono 3.251 mentre le vittime sono 34 e portano il totale dei decessi a 8.982.
Sul fronte ospedaliero sono 1.439 ricoverati, con 32 casi in meno rispetto a giovedì; in terapia intensiva sono 116, uno in più rispetto a giovedì.
Questi i dati del contagio nelle singole province: Catania 167.324 casi complessivi (1.529 nuovi casi), Palermo 167.579 (1.214), Messina 87.172 (900), Siracusa 65.188 (696), Ragusa 52.068 (463), Trapani 49.303 (359), Agrigento 47.563 (414), Caltanissetta 45.580 (304) ed Enna 20.422 (217).

 

 


La situazione in provincia di Trapani
Pochi guariti registrati in un giorno in provincia di Trapani. Di conseguenza aumenta, e di molto, il numero degli attualmente positivi al Covid19.
Sono 8.835 attuali positivi al Covid (giovedì 8.378) secondo quanto comunica l'Asp di Trapani. Nell'ultimo bollettino si registrano 3 nuovi decessi che portano il totale da inizio pandemia a 541.
Migliora la situazione negli ospedali. Solo due persone sono ricoverate in terapia intensiva (una in meno di ieri), 16 in terapia semi-intensiva (erano 15), 85 in degenza ordinaria (nel bollettino di giovedì erano 91) e 17 in Rsa Covid hotel (+1).

Questa l'attuale distribuzione in provincia (tra parentesi il dato di giovedì in ciascuna città): 1.710 a Marsala (1.600), 1.700 a Trapani (1.603), 1.025 a Mazara del Vallo (992), 680 ad Erice (649), 675 a Castelvetrano (631), 455 ad Alcamo (428), 352 a Campobello di Mazara (339), 346 a Valderice (329), 264 a Castellammare del Golfo (246), 223 a Salemi (212), 199 a Custonaci (197), 191 a Paceco (178), 186 a Pantelleria (176), 145 a Partanna (141), 120 a Petrosino (114), 103 a Santa Ninfa (101), 100 a San Vito Lo Capo (95), 90 a Calatafimi Segesta (89), 74 a Gibellina (71), 49 a Buseto Palizzolo (46), 38 a Vita (37), 35 a Poggioreale (31), 30 a Salaparuta (29), 24 a Misiliscemi (24), 21 a Favignana (20).

 

 

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Il virus in Italia
Sono 67.152 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.

Ieri erano stati 75.861.

Le vittime sono invece 334, mentre ieri erano state 325. Sono 663.786 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 683.715. Il tasso di positività è al 10,1%, in calo rispetto all'11,1% di ieri. Sono invece 1.265 i pazienti in terapia intensiva, 57 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 100. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 16.824, ovvero 530 in meno rispetto a ieri.

Un italiano su sei ha avuto il Covid: dall'inizio della pandemia, due anni fa, sono infatti 10.089.429 i guariti. Nelle ultime 24 l'incremento è stato di 129.293. Sono invece 11.991.109 gli italiani contagiati dal Covid, secondo i dati del ministero della Salute. Gli attualmente positivi sono 1.751.125, in calo di 62.149 nelle ultime 24 ore, mentre i morti sono 150.555.
Cala intanto a 0,89 questa settimana il valore dell'indice di trasmissibilità Rt, dunque stabilizzandosi sotto la soglia di allerta dell'unità, rispetto al valore di 0,93 della scorsa settimana. In diminuzione anche il valore dell'incidenza di casi di Covid-19: questa settimana è pari a 962 casi per 100mila abitanti, rispetto a 1362 della corsa settimana. E' quanto emerge, secondo quanto si apprende, dal monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità.
"Anche questa settimana c'è un miglioramento della situazione epidemiologica nel nostro Paese e anche se il numero delle infezioni è ancora elevato, gran parte delle quali dovute alla variante Omicron che è al 99%, si nota quindi una tendenza al miglioramento della situazione che è anche conseguenza del successo della campagna vaccinale e delle misure comportamentali che sarà bene comunque continuare a rispettare". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio settimanale.