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10/05/2022 06:00:00

Castelvetrano. Caso Lo Sciuto, parentele e false invalidità

 Qualche giorno fa avevamo scritto della truffa della 104 in provincia di Trapani e di come alcuni insegnanti e presidi potevano così ottenere un trasferimento, avvicinandosi alla propria città.

Come hanno più volte ribadito gli inquirenti, l’ex onorevole Giovanni Lo Sciuto si adoperava per la concessione e il rinnovo di invalidità civili (anche se non spettavano), in modo da poter accrescere il suo consenso elettorale. I suoi “servizi” però non venivano offerti soltanto per risolvere i problemi di alcuni insegnanti.

Tra i fruitori c’erano anche dei politici. Ed è proprio grazie a Lo Sciuto che un consigliere comunale (Giurintano, nel periodo dal 2012 al 2016) e la moglie avevano ottenuto pensioni di invalidità per 850 euro al mese: gran parte del budget familiare – scrivono gli inquirenti – si basava sulle pensioni che lo stesso e la moglie incassavano dall’Inps.

Ma c’erano anche dei medici della provincia di Trapani, con interessi in campo politico, che promuovevano invalidità per alcuni pazienti. Come il caso del tizio arrivato all’Inps con la stampella che, terminata la visita per l’assegnazione dell’invalidità, ormai distante dagli uffici, iniziava a camminare tranquillamente con le proprie gambe.

 

Infine, gli interventi di natura personale.

 

Come quello per la moglie di Vincenzo Chiofalo, suo cugino. Chiofalo è uno dei “fedelissimi” di Lo Sciuto - sottolineano gli investigatori - nonché uno dei principali registi e finanziatori, insieme a Paolo Genco, della campagna politica che nel 2012 lo aveva portato ad essere eletto in seno all’A.R.S.

Le attività tecniche d’indagine avevano messo in evidenza che la moglie Lucia Lo Sciuto, di fatto, non aveva i requisiti di legge per ottenerla e che tale target era stato raggiunto solo grazie all’intervento dell’allora deputato regionale.

Nell’aprile del 2016 Isidoro Calcara e Giovanni Lo Sciuto, intercettati in macchina, parlano tra di loro proprio di Vincenzo Chiofalo. “Fa l’assessore, va a fare l’assessore perché gliel’ho messo io” dice l’allora onorevole, riferendosi alla nomina dell’allora sindaco Felice Errante (anch’egli imputato in questo procedimento) che, sempre grazie al Lo Sciuto, lo farà diventare vicesindaco dopo quattro mesi.

Ma tra l’allora deputato regionale e il Chiofalo, quello è un periodo di attrito. Ecco allora il senso di questa breve conversazione:

LO SCIUTO: a me...(con tono basso di voci) sua moglie si prende la pensione per me

CALCARA:   e lo so

LO SCIUTO: ah?

CALCARA:   eh già...(sospiro)

LO SCIUTO: ti rendi conto? ah?

CALCARA:   e lo so Giovà, chi ci capisce é bravo

LO SCIUTO: lei non solo percepisce la pensione, ma le versano i contributi

CALCARA:   ah pure i contributi le versano?

 

Tra i favori clientelari elargiti dal Lo Sciuto – si legge ancora nelle carte degli investigatori - figurava anche la pratica di invalidità di Cammarata Rosa, suocera di Isidoro Calcara.

E’ lo stesso Calcara, intercettato a parlare con Vincenzo Riccobono (cognato dell’ex onorevole), a spiegare come funziona, sottolineando che a decidere è sempre il presidente della commissione medica Rosario Orlando:

E’ lui che decide di persona, tu la prendi o non la prendi… tu sei tutto “ciungo” e non la devi prendere? E non la prendi Vicè! Tu non hai niente e la devi prendere? E la prendi. La devo far fare, la sto facendo fare a mia suocera pure, che quella mischina ha veramente bisogno… […] L’altro giorno venne lui in segreteria e gli dissi ‘Vieni qua Rosà, siediti un minuto qua che ti devo far vedere una cosa, gli feci vedere tutti i documenti, mi ha detto “Mischina, tua suocera è mal messa forte, fagli fare questo certificato e ti darò tutte cose, ti farò prendere l’invalidità, l’accompagnamento’”.

All’orizzonte però c’era l’imminente pensionamento di Orlando, e il Calcara era preoccupato. Ma Lo Sciuto lo rassicurava, spiegandogli che comunque se ha una pratica lui è difficile che non gliela faranno passare. Anche perché sono dieci anni che comanda lui.

E siccome le cose dovevano essere fatte con prudenza, Lo Sciuto gli ha consigliato di portarla in visita con la sedia a rotelle. E in più, “ci vuole un certificato che non cammina”.

Ovviamente la cosa va in porto.

Gli investigatori la commentano così: “L’aspetto ancora più inquietante della vicenda era rappresentato dalla immutata capacità dell’Orlando di inquinare il parere della Commissione Medica nonostante non ne fosse più il presidente, vantando un ascendente sui membri della stessa, indirizzandone il verdetto secondo le proprie richieste”. La visita della suocera di Calcara, infatti, non l’aveva fatta lui, “ma aveva preventivamente interessato altri membri operanti in seno all’ente previdenziale, indottrinandoli sull’esito finale del referto”.

 

Oltre a “spendersi” per gli altri, Lo Sciuto, come rilevano gli investigatori, si è occupato anche della sua famiglia. E’ il caso dell’approvazione della pratica dell’Inps della suocera, finalizzata ai benefici della cosiddetta 104 da parte della moglie.

La signora Vita Giammarinaro nel 2017 cambia residenza, lasciando la casa del marito e trasferendosi da lui. Certo, una residenza fittizia, solo sulla carta, per altro concessa senza alcun controllo da parte dei vigili urbani. I benefici infatti possono essere riconosciuti soltanto se assistito ed assistente siano conviventi, risiedendo nello stesso numero civico.

E dato che tra i benefici c’erano anche le agevolazioni sull’acquisto di una macchina, il mese prima Lo Sciuto fa diverse telefonate, “con l’intenzione – spiegano gli inquirenti – di procedere all’acquisto di una nuova autovettura (una Mercedes GLA) usufruendo delle agevolazioni fiscali previste dalla legge 104/92 (detrazioni IRPEF sul prezzo di acquisto ed IVA agevolata al 4%)” a favore della moglie.

 

Infine, tra i casi di “soddisfacimento di interessi personali”, troviamo quello del cognato Giuseppe Vincenzo Riccobono che, nonostante avesse i requisiti di legge per vedersi riconosciuto un beneficio da 500 euro, Lo Sciuto ribadiva che grazie ad Orlando avrebbe potuto fargliene avere uno economicamente superiore: “Invece se hai questa, ne prenderai ottocento”.

Ma l’approvazione della pratica di invalidità del cognato, sarebbe stata soltanto una parte di come Lo Sciuto avrebbe voluto migliorare le sue condizioni economiche. Intercettato a commentare la cosa con la moglie, diceva infatti: “Io ora mi impegno per farci prendere questa, questa cosa lì, che il giorno 27 ha la visita ad aprile...eee, e poi vediamo se parte questo servizio di, di cosa dovrebbe partire e lavora pure lì e guadagna altri 600/700 euro e bene o male gli entrano 1000 euro e può campare o no?”.

 

E’ così che funziona quando si hanno i santi in paradiso.

 

Egidio Morici



Corruzione | 2024-04-17 14:49:00
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