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03/06/2022 10:00:00

29 anni fa iniziava la latitanza di Matteo Messina Denaro

 Era il 2 giugno 1993. Matteo Messina Denaro inizia la sua latitanza, che adesso dura da 29 anni. 

Il super boss di Castelvetrano si rende irreperibile, ma è già un nome noto nella mafia siciliana. E' la stagione degli attentati in "continente", dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. In tutti questi fatti Messina Denaro ha un ruolo da protagonista. 

Quasi 30 anni di ricerche, di indagini, di arresti. E' stata fatta terra bruciata attorno a lui, sono stati arrestati parenti, fidatissimi collaboratori. Decine di processi si sono celebrati in "contumacia". Ma di lui nemmeno l'ombra. Invisibile, da 29 anni.

Matteo Messina Denaro è ritenuto responsabile di un numero imprecisato di esecuzioni e tra gli organizzatori del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo - rapito per costringere il padre Santino a ritrattare le rivelazioni sulla strage di Capaci e poi strangolato e sciolto nell'acido dopo 779 giorni di prigionia.

È nato nel 1962 a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Il papà Francesco, don Ciccio, era il capo mandamento della zona. Da lui Messina Denaro ha imparato anche i segreti della latitanza: dopo anni di ricerche, l’uomo fu trovato solo nel 1998 - morto stroncato da un infarto - nelle campagne vicino al paese. Da allora ha comandato Matteo. Prima nella provincia di Trapani, poi in Sicilia. Fedelissimo di Totò Riina, dopo l'arresto del boss si è messo agli ordini di Provenzano, padrino con cui scambiava pizzini pieni di rispetto e di affetto, ma che in realtà seguiva solo in parte. Perché Messina Denaro preferiva l’azione. Poi, quando i boss sopra di lui sono caduti a uno a uno, Diabolik ha iniziato a contare sempre di più. Ed è diventato tra gli uomini più ricercati al mondo. E' stato condannato a diversi ergastoli, tra cui quello per essere stato tra i mandanti delle stragi di Capaci e via d'Amelio. 

Il peraltro direttore di Tp24, Giacomo Di Girolamo, ha scritto la biografia del boss, "L'invisibile". E proprio di recente è uscito un altro libro inchiesta, si chiama "Matteo va alla guerra" e ricostruisce gli eventi che portarono Messina Denaro e la mafia tutta ad ideare e realizzare le stragi del '92 - '93.