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01/07/2022 14:00:00

  Zes e digitalizzazione. Incontro Ocse-Regione. Trasporto isole minori, 8 milioni contro i rincari

Sì è conclusa la missione dell’Ocse a Palermo sull’attrattività della Sicilia nel nuovo contesto globale post Covid. Soddisfazione al termine dei lavori è stata espressa dalla delegazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, guidata dalla direttrice dell’unità Attrattività regionale e integrazione migranti, Claire Charbit, che ha ringraziato la Regione per l’accoglienza ricevuta.

La due giorni ha riunito a Palazzo Orléans diversi stakeholders e soggetti istituzionali chiamati a fornire risposte sulle principali sfide relative all’attrazione degli investimenti e all’internazionalizzazione dell’Isola nell’attuale scenario mondiale.

Alla riunione di stamane, sulla promozione e sull'attrattività del “brand” Sicilia, è intervenuto, tra gli altri, il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, che ha posto l’accento sulle infrastrutture digitali, sulle Zone economiche speciali (Zes) e sull'importanza della legalità.

«Abbiamo davanti anni cruciali per accelerare la transizione digitale – ha detto Armao -. Si è puntato sull’infrastrutturazione e oggi siamo la prima grande regione d’Italia per comuni digitalizzati, più di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ora bisogna migliorare le competenze digitali dell’amministrazione. Per attrarre investimenti le Zes siciliane sono state rafforzate sul piano fiscale, introducendo ulteriori vantaggi e stanziando risorse, per migliorare anche la capacità di offrire servizi. Un altro elemento essenziale è quello della legalità, che è stata accresciuta, per garantire sicurezza. Chi viene a investire ha bisogno di credito moderno, digitalizzazione, sicurezza, un’amministrazione che funziona, università competitive e cervelli che possono collaborare. Ringraziamo l’Ocse per l’attenzione rivolta alla Sicilia, ogni valutazione sarà una spinta per crescere ed essere ancora più competitivi».

L’iniziativa «Incontro Ocse – Regione Siciliana» è stata anche l’occasione per mostrare alla delegazione parigina alcuni siti strategici dell’Isola, tra cui i nuovi laboratori dell’Ismett per la medicina di precisione. Un progetto da 16 milioni di euro, cofinanziato con le risorse regionali, nazionali e comunitarie del Po Fesr Sicilia 2014-2020, che ha permesso di realizzare a Palermo un centro innovativo per le cure personalizzate, con sistemi di intelligenza artificiale, diagnostica per immagini avanzata, terapie cellulari, sensoristica per l’"Internet delle cose" e raccolta di “Big data” da analizzare con algoritmi matematici. I nuovi laboratori consentiranno a medici e ricercatori di disporre di informazioni utili per potere rilevare in tempo gravi patologie e migliorare le previsioni su decorsi clinici e risposte alle terapie, aumentando così le possibilità di guarigione.

I lavori sono stati conclusi dagli interventi del direttore del dipartimento regionale Programmazione, Federico Amedeo Lasco, e del coordinatore del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, Domenico Spampinato.

La Sicilia è fra le quattro regioni italiane selezionate dall'Ocse per individuare gli elementi di attrazione dei territori negli ambiti infrastrutture, trasporti e logistica, banda larga, ambiente, ricerca e sviluppo, innovazione, turismo e formazione professionale. La due giorni conclusa oggi rientra in un progetto internazionale che mette sotto la propria lente d’ingrandimento sedici regioni in cinque Paesi europei (Italia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Svezia). Nella Penisola, le altre regioni pilota selezionate assieme alla Sicilia, sono la Liguria, le Marche e la Campania. Le informazioni raccolte dall’Ocse in Italia consentiranno la realizzazione di uno studio sulla posizione internazionale delle quattro regioni italiane individuate.

 

 

Trasporti Isole minori, Falcone: «Impegno del ministro Giovannini, 8 milioni per bloccare i rincari sui biglietti»

«Il tavolo riunito oggi dal ministro Giovannini, conclusosi da poco, apre alla risoluzione della vertenza sugli aumenti dei biglietti di navi e aliscafi per le Isole minori della Sicilia. Il Governo nazionale, infatti, ha assunto l’impegno a reperire otto milioni di euro per compensare i maggiori costi per gli armatori dovuti al caro carburanti. Tali fondi saranno stanziati nel prossimo decreto legge sull’emergenza rincari, bloccando la necessità di un rialzo delle tariffe. Contestualmente la società Sns, concessionaria per le rotte ex Siremar, ha comunicato di aver sospeso ogni adeguamento dei prezzi, venendo dunque incontro alle nostre richieste. Ringraziamo il ministro Giovannini per aver accolto le richieste della Regione e delle comunità isolane, nello spirito di una virtuosa collaborazione istituzionale a difesa di cittadini, imprese, commerci e turismo». Lo afferma l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, rendendo noto l’esito della riunione convocata oggi dal Ministero dei Trasporti per affrontare il tema dei rincari sui collegamenti marittimi in convenzione statale per le Isole minori della Sicilia. A causa degli aumenti del costo dei carburante, l’operatore Sns aveva stimato perdite da colmare attraverso un rincaro del 40 per cento dei biglietti per i non residenti su isole e arcipelaghi siciliani.

 

Identità siciliana, presentato il Dizionario atlante dei toponimi orali. Aricò: «Impegno per valorizzazione del patrimonio linguistico»

Presentato all’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Alessandro Aricò, "Datos", il progetto dell’Università di Palermo e del Centro studi filologici e linguistici siciliani che si pone come obiettivo la raccolta capillare dei repertori toponimici popolari concepiti come proiezione delle comunitàÌ€ e del loro modo di interpretare lo spazio, rappresentarlo culturalmente e codificarlo linguisticamente.
A esporre l’idea il professore Giovanni Ruffino, presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani e del tavolo tecnico sull’Identità siciliana, che - assieme a Marina Castiglione, Salvatore C. Trovato, Angela Castiglione - sta lavorando al Dizionario atlante dei toponimi orali in Sicilia (Datos).

«Si tratta - afferma l’assessore Alessandro Aricò - di un progetto significativo per la Sicilia e che è idealmente in continuità con la legge regionale 9 del 2011 su quella valorizzazione dell’Identità siciliana fortemente voluta dal governo Musumeci. Non dobbiamo disperdere la nostra storia, le nostre radici e in questa direzione va il progetto dell’Atlante, che rafforza e valorizza il patrimonio linguistico siciliano. Per questo la realizzazione dei quaderni di "toponomastica orale" siciliana, previsti per ogni comune, non è più rinviabile: perché soltanto le generazioni più anziane sono depositarie di questo straordinario patrimonio che rischia di dissolversi. Già con il sostegno della Presidenza della Regione sono stati realizzati i primi rilevamenti tra gli oltre 400 previsti».
Esistono progetti analoghi in via di realizzazione, come quelli della Svizzera italiana, della Val D’Aosta e del Trentino.

«Non dimentichiamo - spiega il professore Ruffino - che la Sicilia possiede il patrimonio toponomastico più ricco del Mediterraneo. È sempre più pressante la necessitaÌ€ di un progetto di respiro regionale per la ricerca toponomastica di tradizione orale (come altrove in Italia e all’estero)».

Il progetto, già definito in tutte le sue parti, prevede il coinvolgimento di ricercatori e giovani laureati siciliani che, con inchieste condotte sul campo tramite interviste a conversazione guidata, interviste di controllo, osservazione diretta e sopralluoghi, raccoglieranno il materiale utile alla pubblicazione. La raccolta convergeràÌ€ in un archivio digitale per preservare le informazioni ottenute e salvaguardare un sapere orale che si va estinguendo. Il raccoglitore avràÌ€ cura di ricavare le forme toponimiche attraverso le descrizioni, le narrazioni e gli etnotesti in generale prodotti dagli informatori.
L’obiettivo è raccogliere i toponimi nella forma popolare-dialettale, ma allo stesso tempo non mancherà il confronto con le fonti documentali, in particolare provenienti dagli archivi locali: dal confronto e dall’analisi delle forme nasceràÌ€ il vero e proprio "Datos", che si concretizzerà in una serie di fascicoli dedicati ai singoli centri. Il progetto intende investigare non solo la toponimia rurale, ma anche quella urbana. Nel pianificare la raccolta dei repertori toponimici non si potràÌ€ prescindere dall’analisi del paesaggio storico-culturale siciliano e, dunque, dalle specificitàÌ€ areali e microareali che hanno dato luogo a determinate pratiche insediative.