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28/07/2022 06:00:00

Dario Safina: "Sui grandi temi della Sicilia non possiamo recidere il percorso con i 5Stelle"

 Dario Safina, le presidenziali si sono concluse con la vittoria di Caterina Chinnici, l’alleanza con il M5S però non esiste più. E adesso?

Il Pd è un partito che non può permettersi salti nel vuoto e nemmeno al buio, quello che è accaduto a Roma è naturale che abbia delle ripercussioni su quel campo che stavamo costruendo contro ogni tipo di sovranismo e di suo rigurgito. Non siamo cambiati noi, basta farsi un giro tra i cittadini per capire il grado di delusione massima che c’è e basta farsi una chiacchierata con gli amministratori per comprendere la reale preoccupazione. Ciò non di meno, il caso Sicilia è diverso, l’alleanza con i 5stelle si è saldata in questi cinque anni di opposizione al peggior governo che i siciliani ricordino. Nessuna politica di sviluppo, nessun aiuto alle imprese (anche gli aiuti al settore della pesca, già insufficienti, sono stati impugnati dal governo) una sanità al collasso, gestione del PSR lenta e farraginosa, così da non rispondere alle esigenze del comparto agricolo, gestione dei rifiuti e dell’acqua fallimentare. Su questi temi abbiamo costruito un percorso con i 5stelle siciliani ed il Pd non deve reciderlo; ovviamente spetta anche a loro decidere del loro futuro, ma abbiamo preso un impegno comune e penso che tutti dovremmo rispettarlo.

Senta il Pd si sta vendendo la vittoria della Chinnici, ma il dato va letto compiutamente e con i numeri alla mano. Non è stata una candidatura che ha scaldato nemmeno il popolo dem. O no?

Tutto questo è legato al disinnamoramento verso la politica, anche gli addetti ai lavori faticano a fare la campagna elettorale tra la gente che è pronta a voltare le spalle per stanchezza e delusione. Ciò nonostante, con il sistema di voto che è stato messo in campo non era semplice arrivare ai dati che si sono registrati e per questo va ringraziata la macchina organizzativa ed in particolare Valentina Villabuona che ha coordinato il lavoro dei circoli territoriali, che hanno collaborato attivamente anche grazie al clima unitario che si respira nel partito democratico, condotto con rispetto di tutte le posizioni da Domenico Venuti.


E quindi?

E quindi bisogna riprendere il discorso proprio dai territori.

E’ sempre la stessa cosa che viene detta ma mai applicata, un pò di autoanalisi no?

Ci sono tantissimi aspetti che dobbiamo migliorare ma anche punti di forza dai quali partire e dai quali costruire l’alternativa alla destra di Musumeci.

Intanto sui territori perdete pezzi, l’abbandono e la nascita di Misiliscemi come Comune un mea culpa a chi amministra Trapani dovrebbe procurarlo, o no?

Personalmente non ho nulla contro la nascita di questo Comune che, con molta abilità politica, è stata determinata anche da una classe politica che ha voluto la nascita dell’autonomia di Misiliscemi ma non ha previsto nient’altro.

Cioè?

Sarò più esplicito: in questi anni, in cui sono stato amministratore della città di Trapani, ho avuto anche il compito di curare alcune questioni relative alla nascita del Comune di Misiliscemi, anche con riferimento agli effetti finanziari. Ebbene, quello che posso affermare, grazie al punto di osservazione privilegiato che ho avuto l’onore di occupare, è che il nuovo Comune avrà seri problemi nella gestione dei servizi, a causa di un notevole aumento del costo dei servizi procapite. Questo avrà ripercussioni in materia di rifiuti, acqua, manutenzione stradali, trasporto degli alunni etc. Il rischio che si corre è che i nuovi amministratori saranno costretti a tagliare servizi o ad aumentare notevolmente i tributi locali. Sennonché ciò, anche alla luce della fase che viviamo già da 2 anni, non sarebbe corretto e pertanto bisogna proporre soluzioni alternative.
La prima, più immediata e corretta, non demagogica e semplicistica (la superficialità di alcuni deputati locali rischia di compromettere il quadro complessivo del nuovo Comune) è quella che deve condurre all’approvazione di una norma che stanzi, per almeno 5 anni, una somma - non inferiore a 4 milioni di euro affinché il nuovo Comune possa realmente mettersi nelle condizioni di operare, assicurando adeguati diritti ad una comunità, che altrimenti rischia di essere lasciata ai margini di un territorio che ha le carte in regola per rilanciarsi.

E’ pronto per le regionali, dicono che lei è già in giro per incontrare elettori.

In giro io ci sono sempre, non coltivo l’elettorato unicamente in campagna elettorale. Sono un uomo che ama la sua terra e sono a disposizione del Partito Democratico per una mia eventuale candidatura alle regionali.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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