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27/12/2022 06:00:00

Il Covid-19 nel 2022: dall'emergenza di inizio anno alla gestione come una influenza

 Tra i fatti del 2022 c'è ancora una volta, per il terzo anno consecutivo la pandemia da Covid-19. Il 2022 inizia con la Sicilia in piena emergenza, con contagi fuori controllo che la portano nel giro di pochi giorni alla zona gialla. Si cerca di correre ai ripari, con alcune decisioni, come le ferie revocate a medici e infermieri per sostituire i colleghi positivi negli ospedali in crisi, e con la riconversione immediata di nuovi posti letto per far fronte all’impennata dei ricoveri. Ecco il racconto da quei giorni di inizio anno, con tanti contagi e una nuova ondata che metteva in crisi gli ospedali siciliani, per passare alla fase calante in primavera e in estate, e altalenante in autunno, ma in sostanza in piena gestione sanitaria. 

Al 1° gennaio 2022 c'è l'ufficialità, l'isola da lunedì sarà zona gialla. «Anche la Sicilia, entra in fascia gialla. Rispetto a un anno fa e nonostante la massa enorme di contagi, potrebbe apparire una minima restrizione». Dichiarava l'allora presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo la decisione adottata dal ministro della Salute e comunicata al governatore dell’Isola.

LE REGOLE DELLA ZONA GIALLA - Rispetto alla prima fase della pandemia, il passaggio di colore in questo momento non comporterà stravolgimenti nella vita di tutti i giorni. Di fatto sarà soltanto il primo passo verso altre eventuali restrizioni che potrebbero arrivare con la zona arancione. Le regole in zona gialla, infatti, sono praticamente le stesse di quelle in fascia bianca. Quel che cambia è l'obbligo di mascherina all'aperto anche se fino alla Befana il Governo lo ha imposto in tutta Italia indipendentemente dal colore delle zone. Tutti i negozi restano aperti, né ci saranno cambiamenti nell'attività di bar, e ristoranti. Nessun limite agli spostamenti, nessun coprifuoco previsto. Ecco in sintesi tutte le regole della zona gialla. 

L'8 gennaio il Cts chiede un nuovo lockdown - Per gli esperti del Comitato tecnico scientifico siciliano l'unica strada per superare la grande ondata di Covid è quella del lockdown, la Sicilia in zona rossa. "Zona arancione-rossa in tutta la Sicilia per 15-21 giorni, didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado per almeno 15 giorni, tamponi molecolari per accedere alle aree di emergenza degli ospedali". Il Cts, ha espresso un parere consegnato all'allora assessore alla Salute Ruggero Razza con le misure suggerite per contenere la pandemia ormai fuori controllo nell'Isola. In Sicilia crescono vertiginosamente i casi di Covid, e gli ospedali sono in affanno, da Marsala a Palermo, a Catania. Scarseggiano i posti letto per i malati Covid. Un'ondata di contagi che arriva nonostante l'80% della popolazione sia immunizzata. "Ma solo l'1,5 per cento degli immunizzati finisce in ospedale. Se non ci fossero i non vaccinati, avremmo l'80 per cento in meno di ricoverati in Terapia intensiva e il 70 per cento in meno in area medica. Se al contrario fossimo tutti i vaccinati, non ci sarebbe pressione in corsia e non sarebbe necessario riconvertire posti letto sottraendoli all'assistenza dei malati non-Covid", spiegano alcuni componenti del Cts a La Repubblica Palermo.

Da metà gennaio la provincia di Trapani è in zona arancione. Lo sarà fino al 26 gennaio - Le scuole restano aperte, ma diversi sindaci vogliono chiedere di chiuderle e riprendere con la didattica a distanza. Dopo le decisioni dei Tar di Palermo e Catania, che hanno bocciato le ordinanze di chiusura a Palermo, Messina e Agrigento, anche a Trapani l’ordinanza del sindaco rischia di essere sospesa. I sindaci non hanno il potere di chiudere le scuole in questa situazione, ed è stato ribadito dal governo nazionale la priorità della scuola in presenza. Secondo un monitoraggio effettuato dall'Ufficio scolastico regionale in 706 scuole aperte i positivi non superano il 5%. "Ribadiamo l'importanza della scuola in presenza, al fine di garantire un percorso equilibrato di crescita e una piena realizzazione del progetto di vita di ogni alunno", dice il direttore generale dell'Usr, Stefano Suraniti. Nel frattempo i contagi crescono ma in maniera più contenuta e pare si stia raggiungendo quel plateau, quella stabilità, che prelude alla discesa.

Caos scuole - A metà gennaio continua il teatrino della scuola in Sicilia. I Sindaci della provincia di Trapani hanno deciso di tenere tutto aperto, ma le scuole chiuse. Non sono bastate le sospensive del Tar, gli appelli delle famiglie, le indicazioni della Regione come dei Prefetti. E continua questo braccio di ferro sulla pelle dei bambini.

Appena un mese dopo il Covid inizia ad indietreggiaggiare - Sono 5.929 i nuovi casi di coronavirus in Sicilia. L’Isola è al sesto posto in Italia per numero di contagi. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 43.032 test, con il tasso di positività che scende dal 15,7 al 13,7%. Dieci i morti (tutti riferiti a giorni precedenti), 2.049 i guariti. Nelle terapie intensive il numero dei pazienti scende ancora: 127 (-1). Anche in area medica ricoveri in calo, sono 1.396 (-18).

Via alle mascherine all'aperto dall'11 febbraio - In arrivo un provvedimento del Ministero della Salute per togliere le mascherine all'aperto su tutto il territorio nazionale senza distinzione di colore per le regioni a partire dall'11 di febbraio", lo ha detto all'ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Questo è un segno di speranza per tutti gli italiani", ha aggiunto.
"Subito dopo sarà l'occasione - ha aggiunto - per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione con un provvedimento del Ministero della Salute condiviso con il Cts. Ma direi che già oggi non vedo grandi differenze tra zone gialle e arancioni perchè i contagi sono in calo e la campagna vaccinale va molto bene. Bisogna dare un segnale positivo ai cittadini". 

A Marzo Omicron 2 è ormai diventata dominante: il virus continua a circolare e in maniera molto sostenuta: il prof. Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), consiglia alcune regole da seguire per evitare di contagiare se stessi, reinfettarsi e diffondere il virus a casa e al lavoro. Innanzitutto, rimangono fondamentali le mascherine anche quando cadrà del tutto l'obbligo di indossarle. "Che sia quella chirurgica o la più protettiva, ossia l’Ffp2, è bene continuare ad utilizzarla sia al lavoro che nei locali commerciali, nei teatri, al cinema, al ristorante", spiega l'esperto al Messaggero.

A maggio viene comunicato che i Covid Hospital siciliani torneranno alla normalità entro l'estate - I Covid Hospital, che hanno segnato la sanità siciliana negli ultimi due anni, verso il passo d’addio. Con la fine dello stato d’emergenza, regole sempre meno stringenti, è l’ora di tornare, pian piano, alla normalità anche negli ospedali. Già altre regioni hanno messo a punto il piano per riconvertire i Covid Hospital. In Sicilia entro l'estate si dovrebbe arrivare allo stop ai Covid hospital con reparti dedicati solo ai pazienti Covid. Ora i pazienti positivi saranno ricoverati in tutte le strutture con posti letto di isolamento nelle singole divisioni o in aree Covid-19 con equipe multidisciplinari dedicate. E’ quanto prevede il piano che si sta mettendo nero su bianco all’assessorato regionale alla Salute. Nei prossimi giorni i commissari provinciali Covid19 presenteranno una proposta all’assessore Ruggero Razza sulla transizione.

A fine giugno una nuova ondata in Sicilia e nel trapanese - Siamo nel pieno di una nuova ondata di contagi da Covid19. In Sicilia per la seconda settimana di fila i nuovi casi sono in crescita. E in provincia di Trapani i contagi aumentano dopo due mesi di calo costante. Lo indica il bollettino settimanale della Regione Siciliana. Tornano a crescere i casi ma anche i ricoveri in Sicilia, che registra un più 29% dell’incidenza dei nuovi positivi rispetto a una settimana fa (che già registrava un incremento analogo).

Ad agosto il peggio è passato, i contagi continuano a scendere in tutta la Sicilia - Continua a scendere in maniera importante la curva dei contagi da Covid19 in Sicilia. Anche nella settimana appena passata si è registrato un calo di nuovi casi, con l'incidenza su 100 mila abitanti che è scesa del 28,89% sull'Isola. Importante anche il dato dei ricoveri, che scendono ancora. Insomma, il peggio, stando ai numeri ufficiali, sembra essere passato dopo la terribile ondata di luglio. Peggio passato anche in provincia di Trapani, dove l'incidenza rispetto a sette giorni fa è diminuita del 32,17%.

 A metà dicembre per l'Aifa il Covid "non è più una pandemia" - Un’accoppiata perfetta per mandare all’aria le vacanze natalizie. Mentre la maggioranza che sostiene il governo Meloni vuole togliere ogni controllo, con l’abolizione del tampone per decretare la fine dell’isolamento dei positivi, in diversi ospedali, come nel palermitano, si registra una nuova impennata di casi di polmonite. Un po’ il Covid, un po’ l’influenza Australiana mettono in allerta gli esperti, e anche in Sicilia ci sono le campagne antinfluenzali. In questo quadro arrivano delle dichiarazioni importanti, quelle del numero uno dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, Giorgio Palù secondo cui il Covid non è più una pandemia ed è meno letale di un’influenza.