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06/06/2023 06:00:00

La coop di Trapani Badia Grande lascia tra le polemiche l'hotspot di Lampedusa

 Ha preso il via lo scorso 1° Giugno la gestione dell'hotspot di Lampedusa da parte della Croce Rossa. Fino al 31 Maggio la gestione era a cura della cooperativa di Trapani Badia Grande, e non è andato, diciamo, tutto bene. Tanto che sulla gestione di Badia Grande indaga la magistratura.

Badia Grande è una delle più note cooperative di Trapani, con un fatturato da quasi dieci milioni di euro e 267 dipendenti.  Già da tempo si sapeva che la Prefettura di Agrigento andava verso la revoca della gestione, non fosse altro per la dichiarazione, da parte del governo Meloni, dello stato di emergenza. 

Presidente è Antonio Manca, classe '76. rinviato a giudizio per i reati di frode in pubbliche forniture, falso e truffa. L’indagine riguarda un periodo compreso tra il 2017 e il 2019 quando Badia Grande si aggiudicò la gara della prefettura di Trapani per la gestione e l’accoglienza dei migranti. C è un’altra indagine a Bari, relativa a frodi che sarebbero state commesse per l’assistenza sanitaria all’interno del CPC del capoluogo pugliese. Circa le indagini a Trapani, i legali in una nota hanno dichiarato che "la cooperativa ha sempre operato in stretta collaborazione con la Prefettura di Trapani, superando costantemente i relativi controlli ispettivi sulla regolarità delle prestazioni eseguite, garantendo una totale e completa trasparenza dei servizi appaltati, come si avrà modo di dimostrare nel corso del dibattimento”.

A Lampedusa sono stati documentati, dalla polizia, rifiuti e sporcizia, locali allagati, impianti elettrici in disordine, ed il mancato rispetto delle obbligazioni previste dalla gara. Lo scorso Aprile era stata Save the Children a denunciare le gravi condizioni dei migranti: "La maggior parte dei bagni risulta inaccessibile, sporca, ostruita e allagata, oltre che numericamente insufficiente e non differenziata per genere. Inoltre, molte persone, tra cui madri con bambini e minori sotto i quattordici anni, sono state di nuovo costrette a dormire all’aperto su materassi sporchi e logori, senza lenzuola o coperte, in mezzo a rifiuti di vario genere, nonché in totale promiscuità con uomini adulti". Qui il comunicato completo. 

Badia Grande, secondo la polizia, ha incassato 800mila euro, spendendone però per la gestione solo 200mila, con tagli al personale ed alla manutenzione dell'hotspot, mentre sulla gestione degli anni passati indaga pure la Procura della Corte dei Conti.

"La cooperativa Badia Grande, in questi mesi, è stata accusata di incapacità nella gestione o, peggio, di volere speculare sulla vita dei migranti senza voler considerare che, nei fatti, ha dovuto affrontare con mezzi ordinari una situazione straordinaria, di assoluta e conclamata emergenza". A dirlo è la coop di Trapani.  Sulla base del capitolato e del contratto d'appalto Badia Grande avrebbe dovuto gestire un centro con una capienza massima di 250 ospiti per un totale di ingressi, nell'arco di un anno, di 6.000 persone. "Successivamente, a seguito del completamento dei lavori di ristrutturazione del centro - spiega la coop -, ci si è chiesto di modificare il contratto di affidamento dei servizi di gestione adeguati a una struttura attrezzata per una capienza massima di 389 posti. Il numero di ospiti, a eccezione di brevi periodi, è stato sempre, nei fatti, dieci volte maggiore, arrivando a picchi di quasi 4000 ospiti presenti".

Dal primo marzo 2022, "data di inizio della nostra gestione posta in essere con una telefonata della Prefettura di Agrigento con appena 5 ore di preavviso", a oggi si è registrato un transito di oltre 80.000 immigrati nella struttura di contrada Imbriacola. "Numeri importanti e incontrovertibili che hanno, di recente, indotto il Governo a proclamare lo stato di emergenza sull'immigrazione e ad affidare la gestione della struttura alla Croce Rossa Italiana", spiega la coop, ricordando come i funzionari del ministero dell'Interno, nei giorni scorsi, abbiano spiegato come non si possa "giudicare l'operato di chi c'era prima, perché qualunque altro soggetto avrebbe vissuto e vivrebbe le stesse difficoltà che un'isola di piccole dimensioni presenta, ad iniziare dalla difficoltà di approvvigionamento del cibo".

La coop snocciola le criticità affrontate durante i 15 mesi di gestione del centro. "Sovrannumero di ospiti rispetto alle previsioni che avevano condotto al contratto di affidamento della gestione, la loro permanenza per settimane a seguito dei ritardi nell'effettuare i trasferimenti dall'isola, l'assenza quasi totale di attività manutentiva degli immobili e degli impianti di proprietà demaniale, non di competenza del gestore dei servizi di accoglienza, l'assenza del necessario provvedimento autorizzativo (Scia) legato alle condizioni del complesso immobiliare demaniale sprovvisto di agibilità e le difficoltà fisiologiche (numero di posti letto e di bagni insufficienti, difficoltà di approvvigionamento di cibo e acqua, problemi igienico sanitari derivati da uno stress nell'uso della struttura, inadeguatezza degli spazi destinati alla logistica) legate alla gestione di migliaia di persone in una struttura attrezzata per ospitarne 389, hanno reso questi 15 mesi particolarmente impegnativi e difficili".

"In queste condizioni non si sarebbe potuto fare di più - avverte Badia Grande -. Non potevamo riuscirci da soli, ma non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri con sacrificio e rispetto del compito per il quale siamo stati chiamati a operare e andando oltre agli obblighi contrattuali". Nell'ottobre del 2022 la cooperativa aveva rappresentato alla Prefettura di Agrigento "l'impossibilità di proseguire nella gestione dell'hotspot a causa della sopraggiunta e accertata eccessiva onerosità della commessa". Poche ora prima della scadenza naturale del contratto, il 28 febbraio scorso, la Prefettura di Agrigento ha comunicato alla cooperativa di avere disposto una proroga fino al 31 agosto di quest'anno nelle more dell'espletamento di un nuovo affidamento annuale. "Al nuovo bando di gara abbiamo ritenuto di non partecipare", dicono dalla coop, per la quale la proroga dimostra che "nonostante le enormi difficoltà, Badia Grande ha sempre portato avanti con il massimo impegno possibile il proprio servizio grazie ai propri collaboratori e dipendenti che, tra mille sofferenze e disagi, hanno puntualmente eseguito i loro compiti".

"Oggi, con l'assunzione del servizio da parte della Croce Rossa, ha fine il nostro rapporto contrattuale non per inadempienze del gestore, ma per dare attuazione al provvedimento del Governo che, dichiarando lo stato di emergenza, ha attribuito poteri speciali al commissario nominato - concludono da Badia Grande -. Rivolgiamo un augurio di buon lavoro alla Croce Rossa Italiana che è entrata nella gestione del centro e alla quale da tempo abbiamo offerto piena collaborazione nella predisposizione di quanto necessario per una consegna degli impianti senza soluzione di continuità, certi che saprà con l'ausilio della struttura commissariale, dotata di nuovi e più efficaci poteri, dare risposte adeguate alla gestione straordinaria dei flussi migratori".



Immigrazione | 2024-04-19 08:50:00
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