Quantcast
×
 
 
07/07/2023 06:00:00

Cocaina all'Ars: la confessione di Micciché e le due verità di Dipasquale e del suo autista

 Dopo aver negato più volte di fare uso di cocaina, Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Ars, ascoltato tre ore in procura, ha ammesso davanti al pm di farne uso e di essersi rivolto all'amico di una vita, Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito di Palermo, per acquistarla. L’ex senatore che poi è andato via da un sotterraneo rimane un testimone dell’inchiesta. In procura è stato ascoltato anche il burocrate Giancarlo Migliorisi, che ha ammesso di avere acquistato cocaina.

Miccichè: “C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale” - "C’è chi cerca quotidianamente una verità diversa da quella reale. Nella mia vita non sono mai scappato e non mi sono mai nascosto, tanto meno ieri. Dopo un incontro molto cordiale con il Dr. Antoci, è stato lo stesso a chiedermi se avessi preferito evitare la stampa e, con infinita gentilezza, mi ha accompagnato lui stesso da una uscita del tribunale che io personalmente non conoscevo. Se qualcuno immagina di fare, anche di questo, oggetto di polemica facendone un utilizzo improprio indicandolo addirittura nel titolo con l’unico scopo di creare gossip faccia pure.”

Intanto sono due le inchieste sull’uso “improprio” delle auto blu dell’ARS - Una della procura affidata alle Fiamme Gialle che hanno acquisito dall’Assemblea Regionale Siciliana il regolamento che disciplina l’uso dell’auto blu concessa all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. L’acquisizione nasce dall’esigenza di accertare la legittimità dell’utilizzo del veicolo col quale, secondo gli inquirenti, l’ex presidente ed ex senatore di Forza Italia si sarebbe recato più volte a Villa Zito, noto ristorante palermitano, per acquistare dosi di cocaina dal gestore, Di Ferro. Le Fiamme Gialle stanno approfondendo la natura del regolamento: se la macchina fosse stata assegnata al politico senza limitazioni non ci sarà nulla a suo carico. In caso contrario Miccichè potrebbe subire una indagine per peculato. L’altra indagine è quella interna all’Ars del presidente Gaetano Galvagno con l’istituzione di una commissione d’inchiesta che avrà il compito di ricostruire come e perché le auto dell’Ars siano stato usate in maniera impropria. Sotto accusa in particolare c’è l’utilizzo di un’Alfa Stelvio dell’ARS che il 9 febbraio scorso arrivò a Villa Zito e dopo cinque minuti andò via. Quell’auto è assegnata al deputato del PD Nello Dipasquale.

 


Il regolamento per l'uso dell'auto blu per gli ex presidenti Ars lo ha approvato lo stesso Micciché - Intanto, dopo l’interrogatorio, di Micciché vanno avanti le indagini del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido che hanno inviato i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria all’Assemblea regionale, per acquisire, come detto, il regolamento delle vetture di servizio. Il nuovo regolamento per gli ex presidenti l’ha approvato il consiglio di presidenza dell’Ars presieduto proprio da Micciché, poco prima della fine della legislatura. Insomma, un regolamento ad personam che oggi consente a Micciché di potere utilizzare l’auto blu senza alcun vincolo, dunque non solo per fini istituzionali, ma anche per la sua vita di tutti i giorni.

Migliorisi accusato di essere consumatore di cocaina - Sotto interrogatorio al palazzo di giustizia, accusato di essere un consumatore di cocaina: Giancarlo Migliorisi, immortalato a Villa Zito, quando era capo della segreteria particolare del presidente dell’Ars Galvagno. Migliorisi ha ammesso di aver comprato sostanze stupefacenti. Ieri intanto è stato interrogato Mario Di Ferro, e nei giorni scorsi l’interrogatorio di garanzia, dei due pusher della Vucciria, i fratelli Salamone, accusati di aver rifornito lo chef: loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Due dei tre collaboratori di Mario Di Ferro finiti indagati hanno invece detto al gip di aver sempre pensato che fossero dei pacchetti innocenti quelli portati a casa di Micciché. «Pacchetti contenenti cibo».

La verità dell'autista di Dipasquale che va spontaneamente dai magistrati - L’autista di Dipasquale, Stefano Sucato che ha oltre 25 anni di esperienza, si è presentato dai spontaneamente dai magistrati e non ha avuto dubbi davanti ai magistrati della procura della Repubblica: ha chiamato in causa il “suo” deputato per la trasferta serale a Villa Zito di Giancarlo Migliorisi. «Fu Dipasquale a chiedermi di accompagnare l’allora capo della segreteria tecnica del presidente dell’Ars con la nostra auto di servizio, un’Alfa Romeo Stelvio», ha detto Stefano Sucato. Il deputato del PD Dipasquale smentisce ai cronisti. E, adesso, ci sono due verità su quanto avvenne la sera del 9 febbraio, quando Migliorisi andò a comprare alcune dosi di cocaina con l’auto blu. Era la sera in cui a Sala d’Ercole si discuteva l’approvazione della legge Finanziaria, una seduta fiume finita alle cinque del mattino. «Era quella che guidavo io, ma non so nulla di droga», ha spiegato Sucato ai magistrati. Chiamando poi in causa Dipasquale. «Io non c’entro niente. Ero in aula per l’approvazione della Finanziaria. Ho scaricato tutti i video con l’ora dei miei interventi e il resoconto stenografico. Li presenterò agli investigatori, qualora fossi convocato. Intervenivo ogni quarto d’ora, battagliando su ogni articolo. Mi sarò allontanato solo per andare in bagno». Così Dipasquale racconta ai cronisti Di Repubblica.

Dipasquale accusa Migliorisi: «È un traditore. Mentro io ero in aula a lavorare, ne approfittava per usare la mia auto di servizio. L’autista probabilmente è una vittima. In nessun caso avrei potuto autorizzarlo ad accompagnare altri dirigenti dell’Ars. Per regolamento può farlo solo il presidente. L’autista ha 25 anni di esperienza alle spalle e sa perfettamente chi può salire a bordo e chi no». Dipasquale dice di conoscere molto bene Migliorisi: «È stato un mio assessore in giunta quando ero sindaco di Ragusa. Lo considero un bravissimo tecnico. Non avevo idea che avesse problemi di droga e continuo a credere che non ne faccia uso». Ora, lo accusa di essersi approfittato della sua fiducia: «Non è uno qualunque in Assemblea. Ha preparato sei finanziarie interfacciandosi con tutti i deputati e i gruppi parlamentari. Aveva libertà di movimento e conosceva tutti gli autisti. Ha commesso una vigliaccata». È un fiume in piena Dipasquale. Nega di avere mai avuto a che fare con il giro di Migliorisi: «Sono stato solo una volta in dodici anni a Villa Zito. Non ho mai conosciuto Di Ferro e non c’entro nulla con il mondo dei festini e della cocaina».

Due verità dunque, quella di Dipasquale e quella del suo autista Sucato. Due persone, che continuano a stare fianco a fianco per motivi di lavoro, ma che dicono due cose opposte. L’altro ieri Sucato si è presentato nella stanza di Dipasquale per rassegnare le dimissioni ma il deputato le ha rifiutate. "Non sono arrabbiato con lui. Sono solo dispiaciuto”. Sucato da parte sua sa che dovrà rendere conto di quella visita a Villa Zito il 9 febbraio alla segreteria generale dell’Ars che ha avviato un’indagine interna sull’uso delle vetture di rappresentanza. Dipasquale ne ha una in dotazione in quanto questore del Consiglio di presidenza. Giura di averne fatto sempre un uso parsimonioso: "La utilizzo 8-10 volte al mese per viaggiare tra Ragusa e Palermo. A Ragusa giro con una Smart e una Panda".



Native | 2024-04-25 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Aprile dolce Vinitaly - Cantine Bianchi

La partecipazione a un evento come il Vinitaly porta con sé rischi e opportunità, un doppio binario che Cantine Bianchi ha scelto di abbracciare partecipando alla 56^ edizione del Salone Internazionale dei vini e distillati, vetrina di...