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07/09/2023 06:00:00

A Castelvetrano, piste ciclabili di serie B. Ecco perché il cicloturismo non c’entra nulla

 C’è qualcosa che non quadra nelle ciclovie che si stanno realizzando a Castelvetrano. I percorsi non sono quelli che l’onorevole Nicola Catania ha diffuso attraverso il suo recente comunicato stampa e il risultato finale è molto diverso dai progetti originari, stando a ciò che ci hanno confermato dagli uffici tecnici del comune.

Per esempio, come si può notare nell’immagine di seguito, non è affatto vero che verrà realizzata una pista ciclabile che collegherà la zona commerciale di Castelvetrano con la frazione di Marinella di Selinunte (come nel progetto iniziale). Il percorso è un altro: partirà dalla zona Pineta della borgata e, lungo la via Cavallaro, arriverà fino all’Arco della principessa (Trenta Salme) per poi ritornare dalla statale.

 

Nessuna ciclovia, inoltre, collegherà Triscina con Marinella di Selinunte. Anche qui il percorso che si realizzerà sarà molto più modesto, collegando un tratto periferico (tra la circonvallazione e la Strada Provinciale 81) con l’ingresso del Parco Archeologico lato Triscina.

 

Per finire, la pista ciclabile che avrebbe dovuto condurre alla zona Trinità di Delia partendo dal centro urbano, non partirà affatto dal centro urbano. In questo caso, più correttamente si è preferito parlare di “centro abitato”. C’è una bella differenza: il primo infatti si contrappone alle aree periferiche, quasi sempre inteso come appunto la zona centrale della città. Il “centro abitato” invece è riferito ai bordi di un raggruppamento di almeno 15 fabbricati.

 

Il costo complessivo dei progetti ammontava a quasi tre milioni di euro. Con i ribassi delle ditte aggiudicatrici arriviamo a poco più di un milione e 760 mila euro.

Ma i percorsi sono di serie B. Non solo come distanze. Soprattutto se consideriamo che, in diversi punti, la larghezza delle strade è meno di 5 metri e la pista ciclabile non potrà che ridurla ulteriormente. A meno di sbancamenti del perimetro della carreggiata (forse previsti nei progetti originari) che fino a questo momento non sono però stati effettuati, determinate strade saranno destinate al senso unico di circolazione.

 

E tutto questo perché? Perché nel frattempo ci sono stati dei tagli per il sud? Si dirà, ma non sarebbe stato meglio al posto di queste tre ciclovie, realizzarne una sola ma decente? No, perché i finanziamenti non si possono accorpare in un unico intervento. E allora, usare questi soldi per riparare le buche delle strade? Nemmeno, questi soldi si potevano usare solo per queste tre piste.

E allora siamo proprio sicuri che questi percorsi comporteranno, come dice l’onorevole Catania, un’opportunità di sviluppo turistico a favore dell’intera Valle del Belice?

Ai cicloturisti l’ardua sentenza.

 

Egidio Morici