Il femminicidio di Marisa Leo: "Impossibile immaginare una vendemmia senza di lei"
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"E' impossibile immaginare una vendemmia senza di lei". E' il toccante messaggio delle cantine Colomba Bianca, dove da anni Marisa Leo, la vittima numero 79 dei femminicidi di quest'anno, in Italia, lavorava.
"È stata strappata alla vita Marisa Leo, responsabile marketing e comunicazione di Colomba Bianca - è scritto in una nota - Donna del vino, madre premurosa e ispiratrice delle nostre cantine. Mente e braccio di scelte di successo, colonna portante di progetti internazionali per la filiera vitivinicola italiana, visionaria comunicatrice nel mondo dei vitigni made in Sicily. Era attiva contro la violenza di genere. È inesplicabile immaginare una nuova vendemmia senza Lei. Siamo sgomenti. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la perdita che subisce la famiglia di Marisa, di cui ci sentiamo parte integrante anche noi.".
"L'orrore per l'ennesimo femmicidio testimonia una dilagante violenza che, oramai con cadenza quotidiana, spezza e distrugge le vite di donne, bambine e bambini vittime di maltrattamenti e abusi. Fermare questa escalation di morte e di violenza deve essere l'obiettivo delle Istituzioni che devono agire, anzitutto, sulla prevenzione, su un adeguato ed efficace sistema di protezione nei confronti delle donne che denunciano e sull' applicazione di pene severe per coloro che commettono i reati, a partire dai maltrattamenti."
Ad affermarlo sono la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri e la responsabile provinciale del Coordinamento donne della Cgil Daniela Milana a seguito dell'ennesimo femminicio, culminato con un suicidio, avvenuto la scorsa notte tra Marsala e Mazara del Vallo.
"Il fenomeno del femminicidio - dicono Canzoneri e Milana - sta assumendo proporzioni incontrollate. Bisogna attivarsi e subito, iniziando, anzitutto, a parlare di salute mentale, di disagio sociale, promuovendo la cultura della non violenza, del rispetto, contro ogni forma di prevaricazione, e della reale parità tra uomini e donne. Di contro, le donne non possono continuare a denunciare le violenze subite, ma poi essere lasciate da sole, ancora più indifese e ancora più esposte al pericolo. Il divieto di avvicinamento si è dimostrato, in troppi casi culminati con il femminicidio, una misura inefficace. Per chi commette violenza occorre una pena certa e severa".
“Ancora una volta in provincia di Trapani ci troviamo a fare i conti con l’ennesimo femminicidio sul nostro territorio. Marisa Leo, donna, madre, professionista stimata e riconosciuta è morta nelle scorse ore per mano del suo compagno. Ancora una volta una donna muore per mano di un uomo, una donna alla quale è stata negata la libertà di scegliere, di autodeterminarsi. Le è stata negata perfino la libertà di esistere. La sua vita tragicamente spezzata in un atto di violenza inaccettabile. La UIL di Trapani esprime il suo più profondo cordoglio ai familiari della vittima e ribadisce ancora una volta l'urgente necessità di affrontare la questione della violenza contro le donne in modo più efficace e risoluto. Nessuna persona dovrebbe mai sentirsi minacciata o vittima di abusi all'interno o all'esterno delle mura domestiche.
Lo affermano il segretario generale Uil Trapani Tommaso Macaddino e la responsabile Uil Pari Opportunità Trapani Antonella Parisi.
“Ancora una volta – aggiungono - evidenziamo una grave lacuna nel nostro sistema di protezione sociale ovvero l’insufficienza nel nostro territorio di strutture come sportelli d'ascolto e centri antiviolenza adeguati, luoghi essenziali per offrire un sostegno immediato e sicuro alle vittime di violenza domestica e di genere. Come sindacato, chiediamo alle istituzioni locali di rivedere e rafforzare gli sforzi per istituire sportelli d'ascolto e centri antiviolenza ben finanziati e accessibili a tutte le vittime, in grado di fornire supporto legale, psicologico ed emotivo, alloggio sicuro e assistenza”.
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