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15/09/2023 02:00:00

Trapani, il Garante dei detenuti Santi Consolo in visita al CPR

Lo scorso 7 settembre il Garante dei diritti dei detenuti per la Sicilia Santi Consolo si è recato a Trapani, ospitato negli uffici della Presidenza del Tribunale. Qui è stato accolto dalla Presidente Daniela Galazzi e ha incontrato l’avv. Pietro Longo, Presidente dell’ordine degli avvocati di Trapani e l’avv. Marco Siragusa, Presidente della Camera Penale di Trapani. Presente all'incontro un folto numero di avvocati intervenuti per rappresentare i problemi attinenti al compiuto esercizio dei diritti e delle garanzie difensive.

In previsione della visita programmata presso il CPR di Milo e il locale Istituto Penitenziario, gli avvocati hanno evidenziato la necessità di garantire la regolare e tempestiva nomina dei difensori da parte degli immigrati trattenuti presso il CPR. In tali strutture hanno auspicato la predisposizione di locali adeguati per l’espletamento delle attività difensive preliminari alle udienze. Hanno anche invocato la tempestiva trasmissione degli atti di nomina dei difensori ai giudici preposti alle udienze.

I rappresentanti della Camera penale, con riferimento all’Istituto di Trapani, hanno chiesto, fra l’altro, un’adeguata accoglienza presso lo stesso Istituto, per un efficiente e rapido espletamento del loro compito difensivo.

Il Garante si è così recato al CPR di Trapani, dove ha incontrato i rappresentanti della Prefettura, della Questura, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia, nonché con la direttrice dell’Ente gestore del centro. Tutti gli intervenuti hanno manifestato piena disponibilità, mettendo a disposizione del Garante tutta la documentazione richiesta.

Il confronto sulle problematiche che la gestione del fenomeno immigrazione comporta è stato ampiamente costruttivo e collaborativo. L’Amministrazione Pubblica ha speso somme ingenti per realizzare il CPR e in passato si era giunti ad una capacità ricettiva di oltre 200 immigrati; purtroppo, a causa di un incendio con ingenti danni del marzo scorso, tale ricettività si è ridotta a poco più di 40 unità, mentre, ad oggi, si raggiungono le 104 unità di presenze. I flussi di accoglienza, tuttavia, sono stati sempre in aumento e, per il futuro, si prevedono ulteriori aumenti.

In merito alle condizioni di accoglienza e alle problematiche suddette, si richiama la direttiva 2013/33/UE, la quale prevede che le persone accolte siano informate “di qualsiasi beneficio riconosciuto e degli obblighi loro spettanti in riferimento alle condizioni di accoglienza”, fornendo tali informazioni “per iscritto e in una lingua che il richiedente comprende o che ragionevolmente si suppone a lui comprensibile” oppure “se del caso… anche essere fornite oralmente”. Le richieste del Garante sono state compiutamente recepite anche da parte della Direttrice dell’Ente gestore del CPR.

Il Garante, quindi, si è intrattenuto a parlare con alcuni immigrati appena giunti e, successivamente, è entrato in alcuni padiglioni per verificare direttamente all’interno le condizioni delle persone che vi soggiornano. Sono state riscontrate in alcuni immigrati disabilità mentali evidenti, alcune dovute a segni di gravi traumi al capo. Nel corso della visita vi era anche la presenza di un interprete di lingua araba.

Si deve comunque evidenziare che non vi sono state particolari difficoltà di interlocuzione con il Garante perché molti degli immigrati, in maggioranza tunisini, riuscivano ad esprimersi in modo comprensibile in lingua italiana, inglese ed anche francese. Qualche altro faceva da tramite per le traduzioni di altri immigrati.

All’interno dei luoghi di pernottamento i letti, i tavoli e i sedili sono realizzati in cemento armato per prevenire incendi e danneggiamenti. Anche i sanitari, i bagni e le docce sono realizzati con medesimi accorgimenti, in acciaio, inseriti in strutture di cemento armato. I materassi sono ignifughi.

Il vitto, in alcuni casi, è differenziato anche per ragione di salute di talune delle persone trattenute. Il Garante ha, quindi, raccomandato alla Direttrice di cercare di venire incontro a talune richieste di adeguamento dei pasti alle tradizioni e preferenze dei paesi di origine delle persone ospitate (cuscus anziché pasta o riso, pollo anziché altri tipi di secondo).

Nel pomeriggio il Garante si è recato all’Istituto penitenziario di Trapani ove è stato ricevuto dal Direttore, Prestopino, che dirige anche il carcere Ucciardone di Palermo, dal Comandante della Polizia Penitenziaria e dal Capo dell’area educativa.

Il Direttore ha invitato il Capo dell’area educativa a rappresentare le nuove iniziative in cantiere volte alla realizzazione di percorsi formativi per i detenuti. Il Capo area dà notizia di un progetto finalizzato ad avviare i detenuti all’attività teatrale, al canto ed alla recitazione, con l’organizzazione di spettacoli e il coinvolgimento dei familiari; nonché del prossimo avvio di un tirocinio per l’attività di trasformazione del pescato diretto a 11 soggetti, di un altro corso per manutentori di aree verdi per 10 detenuti e di altre attività formative non ancora ben definite, da destinare ad ulteriori 60 persone.

Successivamente si è proceduto ad una visita dell’Istituto e si è concordato che la realizzazione del nuovo padiglione è stata quanto mai inopportuna e poco razionale sotto molteplici profili. Il Garante si è quindi trattenuto in alcune sezioni, incontrando i detenuti presenti. Fra l’altro si è constatato che per la sala colloqui dei detenuti con i loro difensori, sono dedicate quattro stanze e un bagno in una articolazione costruttiva distinta dalle altre; ne è stato assicurato tale uso in via esclusiva.

Il Comandante su opportuno suggerimento del Direttore, che purtroppo, a causa del contestuale incarico rivestito a Palermo, non può garantire la sua costante presenza nell’Istituto di Trapani, ha assicurato il libero accesso dei difensori al bar interno alla struttura. Valide valutazioni sono state fatte dal Direttore in merito al riutilizzo di sezioni oggi chiuse e inagibili, quali l’ex sezione femminile e la sezione di isolamento.