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05/10/2023 06:46:00

Quattro le auto bruciate da Internicola a Marsala. Ma l'obiettivo era una, quella di ... 

  E’ fissato per domani (venerdì) l’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Annalisa Amato, per il 50enne pregiudicato marsalese Giuseppe Internicola, arrestato dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto ritenuto l’autore dell’incendio che la notte dello scorso 13 settembre ha distrutto quattro auto parcheggiate davanti ad un condominio di via capitano Vito Falco, di fronte ai circoli nautici di Capo Boeo.

Ma l’obiettivo, come emerge dalle immagini registrate da un impianto di videosorveglianza e acquisite dalla polizia, era solo uno dei quattro mezzi: la Mercedes di proprietà di Marilena Angileri, di professione “wedding planner” e socia della ditta “Angileri fiori” di via XIX Luglio.

Il fuoco si è, poi, esteso ad altre tre auto: una Audi Q3 di proprietà di una società agricola, una Gold e una Fiat Panda. Ascoltata dalla polizia, la Angileri avrebbe dichiarato di non avere “contenziosi” con nessuno e neppure sospetti su possibili autori dell’attentato. Dichiarazioni confermate nella successiva denuncia presentata l’indomani in Commissariato.

E’ chiaro, comunque, che, in considerazione dell’attività imprenditoriale condotta, sorge il sospetto che potrebbe trattarsi di una vendetta per un “no” ad una richiesta estorsiva. O comunque di una intimidazione. Anche se al momento Internicola - con precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona commessi con armi, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di ps - indagato “soltanto” per incendio doloso. 

Dall’ordinanza che su richiesta della Procura dispone l’arresto in carcere emerge, inoltre, che Internicola sarebbe arrivato sul luogo dell’attentato a bordo di una Citroen C3 Picasso scura guidata da un altro marsalese (F.C.), anche lui con precedenti giudiziari e di polizia, abitante nella zona di Sappusi.

Per F.C. non c’è stato alcun provvedimento della magistratura in quanto, nel frattempo, come ha spiegato una nota di Procura e polizia, è deceduto per cause naturali.

“A dire della polizia giudiziaria, che ben conosce le caratteristiche dell’Internicola per i suoi precedenti penali e di polizia – scrive il gip Amato nelle battute finali dell’ordinanza con cui dispone, su richiesta della Procura, la custodia cautelare in carcere – seppure la registrazione del sistema installato presso il palazzo ‘la Brezza’ non consenta di raccogliere dettagli del viso utili all’identificazione del soggetto che materialmente ha innescato l’incendio sull’autovettura Mercedes, sono state colte alcune caratteristiche fisiche fortemente riconducibili a quelle di Internicola Giuseppe, soprattutto in riferimento al modo di camminare e di correre nel momento in cui si è allontanato precipitosamente dopo avere appiccato le fiamme”. Azione che l’attentatore ha commesso cospargendo l’auto e il pavimento circostante con liquido infiammabile. Appiccando, poi, il fuoco con un accendino.

E per il gip, a carico dell’Internicola “sussistono i gravi indizi di colpevolezza”.



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