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14/10/2023 06:00:00

Le mafie straniere in Italia. Ecco le più pericolose e cosa fanno

Cresce la preoccupazione per le organizzazioni criminali straniere in Italia. Già da alcuni anni la DIA ha lanciato l'allarme, confermato anche nell'ultima relazione semestrale 2022 presentata in parlamento. "Il crimine organizzato di matrice etnica costituisce, da tempo, una componente ormai stabile e consolidata nel complessivo scenario criminale nazionale", si legge nella relazione. Qui in Italia, secondo la Dia ci sono degli avamposti di organizzazioni strutturate nei paesi di origine, Africa, Europa dell'Est, Cina, Sud America.

La Dia sottolinea come queste organizzazioni "siano egemoni nella gestione di intere filiere illecite, proponendosi con marcata competitività per stringere accordi e alleanze funzionali ad una reciproca convenienza con i sodalizi autoctoni, anche di tipo mafioso".

Per quanto riguarda le diverse organizzazioni straniere in Italia. Si fanno sempre più pericolose quelle albanesi, che hanno instaurato un rapporto di collaborazione con la 'ndrangheta e hanno una rete di collaboratori che vivono in Nord Europa nei pressi dei principali porti come Rotterdam, Anversa e Amburgo. La criminalità albanese fa affari alla pari con i narcotrafficanti colombiani e in Ecuador è, addirittura, in posizione egemone, facendo fuori tutti quelli che si mettono di traverso tra i loro affari con i narcos messicani. Per la Dia la mafia albanese si conferma altamente pericolosa in particolar modo nel traffico di droga e nella vendita illegale di armi.

Altra temuta organizzazione criminale in Italia per la Direzione Investigativa Antimafia è quella Nigeriana che "avrebbe replicato in Europa i modelli costituiti in Nigeria in seguito all'involuzione criminale delle confraternite universitarie (cults) denominate (Eye, Black, Axe, Viking, Maphite) che si sono insediate in quasi tutte le aree dell'Italia con presenze più o meno attive - si legge nella relazione della Dia -". Le attività criminali delle organizzazioni nigeriane sono: sfruttamento della prostituzione, tratta di essere umani, immigrazione illegale, spaccio di droga, frodi informatiche e riciclaggio.

Condanne sulla base di documenti poco credibili - Riguardo alla criminalità organizzata nigeriana, c'è da dire che in Italia i giudici hanno condannato negli ultimi anni, a pene molto severe, decine di immigrati nigeriani accusati di associazione mafiosa. Ma la prova dell’esistenza di questa mafia è stata dimostrata con un documento poco credibile. Ecco quale dal racconto fatto da Internazionale: "Una mattina di marzo del 2018 tre agenti di polizia giudiziaria sono entrati in un magazzino dell’azienda internazionale di spedizioni Dhl a Roma. Cercavano un pacco appena arrivato da Lagos, in Nigeria. Quando gli è stato consegnato l’hanno aperto e dentro c’erano due piccoli opuscoli di trenta pagine. Erano due copie dello stesso documento. La stampa era scadente, così come l’impaginazione. Sulle copertine, di cui una era girata al contrario, c’era l’immagine di un berretto verde con le parole Proudly maphite (Orgogliosamente maphite), e su ogni pagina c’era la frase: “Costituzione maphite: cosa rappresentiamo”. Un agente si è infilato dei guanti di lattice e ha appoggiato gli opuscoli su un foglio di carta bianco. Poi ci ha messo accanto un righello e ha fotografato le pagine". Per i giudici quegli opuscoli ritrovati sono stati una prova dell'esistenza dell'organizzazione criminale e si è arrivati alle condanne anche sulla base di quanto trovato, probabilmente con troppa leggerezza, visto che sono stai condannati tanti giovani che, forse, con la criminalità organizzata hanno ben poco a che fare. 

Alcune recenti inchieste hanno rispolverato e riacceso i riflettori sulla criminalità cinese. Per la Dia “si basa su dinamiche e modalità gerarchiche, su relazioni familiari e solidaristiche”. Quelli cinesi sono sodalizi molto chiusi, impossibili da penetrare con contaminazioni o collaborazioni esterne, si legge nella relazione Dia. Di che cosa si occupa la mafia cinese in Italia - Principalmente di estorsioni, rapine ai danni dei connazionali, sfruttamento della prostituzione, reati finanziari, riciclaggio, attività illecite di money transfer, contraffazione, lavoro nero, scommesse clandestine e gioco d’azzardo. Si occupa infine di metanfetamine gestito - secondo gli inquirenti della Dia - esclusivamente dai pusher cinesi.

E’ molto pericolosa e opera in particolar modo nel Nord Italia e in parte nel Lazio, la mafia Sudamericana. Oltre ad occuparsi di reati contro il patrimonio e dello sfruttamento della prostituzione collaborano con le altre mafie straniere o anche con quelle italiane nella gestione del traffico di stupefacenti.

I gruppi criminali balcanici e dei Paesi dell’ex Urss sono dediti ai reati contro il patrimonio, al traffico di droga e a quello delle armi, immigrazione clandestina, sfruttamento prostituzione, contrabbando e furti di rame. Le organizzazioni romene in Italia, invece, sono attivi nell’intermediazione illecita, nello sfruttamento del caporalato e della prostituzione spesso in accordo con gruppi criminali italiani.

Infine sono presenti come organizzazione criminale anche soggetti del Medioriente e del Sud Est asiatico attivi nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro nero e nel traffico di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituizione.
 

 



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