Radioterapia a Trapani, Safina (PD): “Il 2024 sia l’anno della posa della prima pietra”
“Gli elementi perché Trapani abbia un reparto di radioterapia all’avanguardia ci sono tutti, manca solo la volontà politica perché il progetto, atteso ormai da 14 lunghi anni, possa finalmente vedere la luce”.
Sulla radioterapia onclogica a Trapani, Tp24 si occupa da tempo della vicenda, qui potete leggere un approfondimento che riassume la storia di promesse lunga 14 anni.
Torna alla carica sull’argomento, il deputato trapanese Dem, Dario Safina, che già nelle scorse settimane aveva inviato una lettera aperta all’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo evidenziando i passaggi salienti di un iter lungo oltre un decennio e ancora fermo per mere storture burocratiche. (Lettera, alla quale tra l’altro l’assessore Volo, tra l’altro, non ha mai risposto).
“Nei giorni scorsi – spiega l’onorevole Safina – ho incontrato l’ingegnere Francesco Costa e il geometra Tony Barraco dell’ufficio tecnico dell’Asp per comprendere meglio da un lato le caratteristiche tecniche del progetto e le problematiche legate alla sua realizzazione, e dall’altro la disponibilità delle risorse finanziarie. L’ennesimo passaggio è servito a confermare, qualora ce ne fosse stato ancora necessità, che il reparto di radioterapia a Trapani non solo è fattibile ma la posa della prima pietra potrebbe avvenire già nel 2024 ormai alle porte”.
“Oltre al progetto che prevede la realizzazione di un padiglione unico con 18 posti di subintensiva per l'emergenza Covid e due bunker per gli acceleratori lineari per la radioterapia all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, ci sono anche i fondi – continua il deputato regionale -. Si tratta di poco meno di 40 milioni di euro in totale, comprese opere strutturali, arredi e macchinari. 17 sono già a disposizione dell'Asp, altri 11 si attendono dal Piano per il completamento dell'attività relativa all'emergenza Covid e per il quale manca solo la delibera della Giunta regionale. I restanti 10 milioni potranno essere estrapolati dal bilancio dell’Asp, ammortizzabili in cinque anni”.
“Appare dunque evidente – incalza Safina – che l’unica cosa che manca è la volontà politica di superare i cavilli burocratici e spingere affinché i malati oncologici del trapanese possano finalmente curarsi a casa loro senza dovere necessariamente spostarsi in giro per la Sicilia come fanno adesso. La Regione e l’Asp numero 9 agiscano dunque in fretta e in sinergia perché il 2024 sia l’anno decisivo per dare il via libero definitivo al progetto esecutivo così da potere procedere con la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori”.
“La realizzazione del reparto di radioterapia a Trapani, unitamente al complesso operatorio ed al padiglione destinato alle terapie intensive, oltre ad essere un’opera fondamentale per la salute dei cittadini riveste una duplice valenza – prosegue il deputato trapanese -. Una volta avviati i lavori, infatti, si aprirà la strada per una complessiva ristrutturazione dell’ospedale Sant’Antonio Abate che in questo modo avrà a disposizione nuovi spazi per potenziare i servizi ospedalieri divenendo più funzionale e moderno e al passo con i bisogni degli utenti”.
“Costruire il nuovo reparto, dunque, - puntualizza ancora Safina - non può essere letto come un mero punto di arrivo per il nosocomio trapanese, ma il momento da cui partire per rilanciare l’intero comparto della sanità pubblica sul territorio. E’ chiaro che per realizzare l’intero progetto servono ulteriori fondi e che il Governo Regionale dovrà fare la sua parte perché tutto questo non rimanga ascritto al libro dei sogni ma diventi presto realtà. Non possiamo permetterci di fallire – chiosa - l’obiettivo almeno del 2026”.
“Infine – conclude – vorrei ringraziare il "Comitato promotore per la radioterapia a Trapani" che in questi anni ha tenuto sempre alta l’attenzione sulla vicenda”.
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