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29/02/2024 06:00:00

Assistenza ai disabili. La Sicilia in ritardo rischia di restituire i fondi

E’ stato pubblicato ad inizio di febbraio il decreto che distribuisce le risorse del Fondo per l’assistenza delle persone con disabilità prive del sostegno familiare, si tratta in buona sostanza del famoso “Dopo di Noi”.


La Sicilia può contare su 6.346.740 euro, ma di questa somma le persone siciliane con disabilità corrono il concreto e serio rischio di non vederle nemmeno in lontananza.

La segreteria regionale del sindacato Spi CGIL ha per questo motivo avviato un dialogo con l’Anci Sicilia, perché le criticità vanno affrontate e risolte, soprattutto perché si sta parlando di persone fragili.
Cosa prevede la norma? Per ottenere il finanziamento ci deve essere il rendiconto del 75% di tutto quello che è stato ricevuto e speso nel 2021.
Il governo regionale non è al passo con la norma nazionale, questo significa che per percepire l’annualità 2024 occorrerà avere speso e rendicontato l’annualità 2022, così come è previsto l’obbligo per le Regioni di effettuare il monitoraggio sulle risorse assegnate ai Distretti Socio-Sanitari. Se da questo monitoraggio ci fossero delle somme non spese queste andranno restituite allo Stato, che provvederà ad incrementare la dotazione finanziaria dei Fondi.


Non solo ritardi per le persone con disabilità ma anche ritardo nella assunzione di 150 assistenti sociali.
Maria Concetta Balistreri, segretaria generale del sindacato, parla di un effetto negativo: “Il rischio che da tempo denunciamo è che se non dovessero trovarsi risposte al potenziamento dei distretti socio sanitari, dovremo restituire le risorse al Ministero del Lavoro. Oltre il danno la beffa: non abbiamo i servizi e per questo non avremo le risorse. Non si tratta di andare alla ricerca delle responsabilità o assistere ad un indecoroso scaricabarile delle stesse, ma di sollecitare tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’Anci, dalla Regione Siciliana, dai distretti socio sanitari, ad individuare le soluzioni che consentano di recuperare i ritardi che si sono accumulati. Da parte nostra saremo vigili: non possiamo permettere che i soggetti più fragili della società siciliana siano chiamati a pagare i ritardi e le inadempienze della pubblica amministrazione”.