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21/03/2024 06:00:00

Siccità in Sicilia. I dati drammatici degli invasi: in un anno acqua dimezzata

L'isola è in ginocchio. Da mesi la pioggia non cade e le temperature restano elevate, prosciugando laghi, fiumi e falde sotterranee.

I dati sugli invasi sono sempre più drammatici secondo quanto emerge dal report dell’Autorità regionale di bacino. Un deficit idrico che in alcune dighe raggiungono livelli davvero preoccupanti, in alcuni casi si registra anche l’86% in meno di acqua rispetto ad un anno fa. Come la diga Castello, nell’agrigentino, la cui portata dal marzo 2023 ad oggi è passata da 19 milioni e 8 milioni di metri cubi. Non va molto meglio nel Palermitano, dove c’è stata una riduzione del 55%. Il bacino Ancipa, sui Nebrodi, registra un -46%.
Maglia nera per l’invaso Fanaco, in provincia di Palermo, unico usato per fini domestici, dove si registra un -83%.
Nei giorni scorsi Coldiretti Sicilia e il commissario straordinario per l’emergenza idrica in agricoltura, Dario Cartabellotta, hanno avuto un incontro nel quale si è parlato della riforma dei Consorzi di bonifica, ancora ferma in commissione all’Ars.
Gli agricoltori e gli allevatori siciliani hanno enormi problemi. Difficoltà che adesso arrivano anche alle famiglie.


Nei giorni scorsi la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza in sei province: Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.
Un milione di persone è già colpito dal razionamento dell'acqua. La fornitura idrica è stata ridotta fino al 45% in alcuni comuni. La vita quotidiana è sconvolta: docce brevi, rubinetti chiusi a singhiozzo, lavatrici utilizzate solo di notte. L'ansia per l'acqua cresce, soprattutto con l'avvicinarsi dell'estate.


Le cause della siccità sono tante.
Innanzitutto, la mancanza di precipitazioni: nel 2023, le piogge sono state concentrate in due eventi estremi, lasciando la seconda metà dell'anno quasi asciutta. I cambiamenti climatici aggravano la situazione, con l'aumento delle temperature e l'evaporazione accelerata che prosciugano le riserve idriche."Non oso immaginare cosa succederà quest’estate in Sicilia", dice Nicola Dell’Acqua, commissario nazionale contro la scarsità idrica
Le infrastrutture inadeguate non aiutano. Molti invasi sono fuori uso o hanno una portata limitata. La mancanza di manutenzione fa sì che i laghi artificiali si riempiano di fango, riducendone la capacità.


L'agricoltura è uno dei settori più colpiti. I coltivatori sono costretti a fronteggiare costi extra per l'irrigazione, con l'utilizzo di pompe e autobotti, e subiscono perdite di produzione. Le arance rosse di Sicilia, uno dei marchi agroalimentari più noti dell'isola, sono a rischio. In provincia di Trapani la viticoltura è in ginocchio.