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18/04/2024 06:00:00

Sicilia. Bufera in Regione. Voti e favori, sospeso Sammartino

 

 Bufera alla Regione Siciliana per l’inchiesta della procura di Catania su un giro di favori e voto di scambio che coinvolge il vice presidente Luca Sammartino.

Campione di preferenze, assessore all’Agricoltura, uomo forte della Lega, per Sammartino è arrivato il divieto di ricoprire funzioni pubbliche per un anno.

La Procura di Catania contesta a Sammartino uno scambio di favori per ottenere voti per l'allora candidata del Pd alle elezioni europee del 2020, Caterina Chinnici, totalmente estranea all'inchiesta, ma anche contatti con due Carabinieri per acquisire informazioni riservate su eventuali indagini a suo carico e bonifiche tecniche nei locali della sua segreteria.
Sammartino, oggi leghista, all’epoca dei fatti era nel Pd.
E’ arrivato all’Ars e poi nominato assessore e vice presidente della Regione forte dei circa 21 mila voti presi alle regionali del 2022, risultando il secondo più votato in Sicilia.

Il provvedimento di sospensione per un anno da incarichi pubblici è stato firmato dal Gip Carla Aurora Valenti nell’ambito dell’inchiesta “Pandora”.
La giudice, pur sottolineando la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e che a suo carico pendono altri procedimenti per reati in materia elettorale, non ha accolto la richiesta di arresti domiciliari della Procura.
Sul caso si è già attivata la commissione parlamentare Antimafia che ha disposto l'acquisizione degli atti dell'inchiesta.

L’ACCUSA - Sammartino è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta 'Pandora' su presunte infiltrazioni mafiose di corruzione nel Comune di Tremestieri Etneo il cui sindaco, Santi Rando, un poliziotto da anni in aspettativa, è stato arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.
In carcere, con la stessa accusa, è stato condotto dai Carabinieri del comando provinciale di Catania anche Pietro Alfio Cosentino, ritenuto il referente del clan Santapaola-Ercolano a Tremestieri Etneo che si sarebbe "adoperato per garantire il rispetto di precisi accordi elettorali propedeutici all'elezione" di Rando.

Ai domiciliari sono finiti poi altri dirigenti e funzionari del comune Etneo, nonchè il consigliere comunale d’opposizione Mario Ronsivalle poi transitato tra i sostenitori di Rando alle amministrative del 2021. Rando e Ronsisvalle sono stati sospesi dell'incarico di amministratori dal prefetto di Catania.

I FAVORI E IL “DEGRADO CULTURALE”- E Sammartino è accusato di aver favorito Ronsivalle, proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo, impegnandosi nell'impedire l'apertura a un suo concorrente, intervenendo al Comune.
In cambio Sammartino avrebbe ottenuto il sostegno elettorale alla candidata del Pd, Caterina Chinnici, nel 2020. La Chinnici, oggi in Forza Italia, è totalmente estranea ai fatti.
E sono paradossali le dichiarazioni di Sammartino in quel periodo per giustificare il voto alla Chinnici. Spiega che bisognava "dare un messaggio in Sicilia" perché "c'è un degrado culturale infinito" e "l'occasione può essere il voto per le europee", con il "sostegno a Caterina Chinnici". Ma questo “degrado culturale” secondo quanto emerge dalle indagini sarebbe stato alimentato dallo stesso Sammartino e dal giro di favori scoperti nell’inchiesta.


“ORMAI SIAMO TERRA DI LEGHISTI”
- Bisognava votare Caterina Chinnici perchè un magistrato, spiegava l'allora deputato del Partito democratico, che "ha una storia, ha un significato, è la Sicilia che non abbassa la testa, che ormai siamo diventati terra di... per i leghisti che ci devono venire a raccontare a noi siciliani come funziona il mondo". Questo Sammartino lo diceva poco meno di due anni prima di passare proprio alla Lega.

L’INCONTRO CON I MAFIOSI - Ma ci sono episodi ben più datati nel tempo e che mettono in imbarazzo il vice presidente della Regione. Che riguardano alcuni incontri che ci sarebbero stati tra il politico e esponenti di spicco del clan Santapaola, nel 2015. “Una - due volte” secondo il racconto del pentito Silvio Corra.

“SONO SERENO” - Il parlamentare si è detto "sereno e certo che emergerà la totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa e che con stupore leggo mi vengono contestati". Sammartino si è dimesso dagli incarichi di governo che sono assunti ad interim dal governatore Renato Schifani che ha ribadito "piena fiducia nella magistratura" e ricordato che Sammartino ha "ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale con decoro, lealtà e trasparenza".


LE REAZIONI
- "Tra il 2015 e il 2018 Sammartino non era con la Lega: le indagini sono state chiuse nel 2021, ma solo oggi arrivano i provvedimenti, guarda caso a un mese dalle Europee, mi chiedo perché arrivino ora", si chiede il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa.
Per i componenti del M5s in commissione Giustizia dall'inchiesta emerge "un quadro sconcertante" e "la risposta del governo è un costante lavoro di smantellamento degli strumenti di contrasto a queste e altre forme di malaffare". Il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, attacca il vicepremier: "noi non raccattiamo 'feccia politica' pur di avere voti come ha fatto Matteo Salvini".
La senatrice Enza Rando, responsabile Legalità del Pd, sottolinea "la necessità di alzare il livello di guardia e di mettere al centro dell'azione politica etica pubblica e antimafia sociale".

La Commissione parlamentare antimafia ha disposto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, che ha portato all’operazione Pandora, eseguita dai carabinieri nei confronti di undici politici, funzionari comunali ed imprenditori, destinatari di misure cautelari per scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.