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23/04/2024 06:00:00

Amministrative a Castelvetrano, Campagna si presenta alla città da “un’altra prospettiva”

 Sabato scorso è stata presentata la candidatura a sindaco di Marco Campagna e dei relativi candidati al consiglio comunale. Davanti ad una platea di un centinaio di persone, nella parte del sistema delle piazze nei pressi del comitato elettorale, nella prima fila c’erano coloro che appartengono ad Officina 24, in parte intervenuti su un piccolo palchetto posto all’inizio della via Biagio Militello.

A margine del partecipato incontro, abbiamo posto a Marco Campagna qualche domanda.  

 

“Un’altra prospettiva” è lo slogan con cui avete aperto questa campagna elettorale. Che vuol dire?

 

L’idea mi è venuta guardando anche il panorama dei candidati che stava emergendo, troppo in là con l’età, con le idee… Il nostro è un progetto di una generazione che sta vivendo Castelvetrano, dove lavoriamo e dove stiamo crescendo i nostri figli. E questo nonostante le oggettive difficoltà: mancano i vigili urbani, le strisce pedonali, ci sono problemi col riscaldamento nelle scuole. Ecco, sono cose che non invogliano a fare comunità. Certo, lavoreremo per realizzare tanti altri progetti, ma bisogna partire dalle cose semplici.

 

Oltre al Partito Democratico, la sua candidatura è sostenuta anche da Officina 24. Possiamo spiegare bene che cos’è?

 

Officina 24 è il contenitore del progetto iniziale. Un’officina, appunto, in cui ciascuno porta i propri attrezzi per costruire. E’ nata un anno fa e c’era dentro il Pd, diversi movimenti della sinistra locale (La sinistra per Castelvetrano, Uniti per Castelvetrano), parte dei Verdi e dei Radicali, ma anche diversi soggetti singoli, associazioni di volontariato che si occupano di ambiente o di urbanistica e… il Movimento 5 Stelle.

 

A proposito di 5 Stelle. l’alleanza non si è più fatta. Il Pd dice che è colpa loro perché, nonostante si era chiesta discontinuità con questa amministrazione, hanno voluto proporre l’uscente Alfano come candidato sindaco. Il M5s invece dice che le responsabilità ce le ha il Pd perché non poteva pretendere di scegliere in casa d’altri. Come stanno le cose?

 

È bene chiarire che il M5S si era aggregato al percorso di Officina 24 dicendoci che sarebbero voluti andare oltre. “Oltre” per noi significava non ripartire da Enzo Alfano. Anche perché in questi cinque anni di opposizione siamo sempre stati molto critici con le loro scelte. Ma soprattutto perché quando abbiamo fatto delle proposte migliorative dei loro atti, non siamo mai stati realmente ascoltati.

 

Quanto c’è di antialfanismo anche nella partecipazione dei candidati consiglieri a sostegno di Campagna?

 

Non ce n’è. C’è solo l’interesse per un nuovo progetto. Noi non siamo contro qualcuno, compresi gli altri candidati a sindaco che aumentano di giorno in giorno, ma per il territorio. Anche se non dovessimo vincere, i nostri progetti saranno sempre a disposizione di chi guiderà la città.

 

Perché la scelta del candidato sindaco è stata per Marco Campagna? Poteva essere una buona occasione per una candidatura al femminile. Monica Di Bella non sarebbe stata opportuna, vista la candidatura di suo zio, l’avvocato Giovanni Lentini, in un’altra coalizione?

 

Io l’avrei candidata. Sono sempre stato un suo sostenitore. Monica Di Bella è stata consigliera comunale per dieci anni e ha una grandissima esperienza anche per aver guidato per altrettanto tempo il partito Democratico. Ma, data la situazione che si era venuta a creare, lei ha preferito fare un passo indietro. Insomma, sarebbe stata una imbarazzante dynasty locale e non sarebbe stato giusto nemmeno per loro. Però, in altre circostanze, la mia candidata numero uno sarebbe stata Monica Di Bella.

 

Che campagna elettorale sarà?

 

Spero che sarà fondata sulle cose da fare e sui programmi. E soprattutto spero che possa produrre dei consiglieri comunali di qualità. È una delle cose di cui c’è più bisogno.