ARS incardina il DDL Enti Locali: polemiche e critiche
Ieri pomeriggio all’ARS è stato incardinato il DDL Enti Locali, che introduce diverse novità per i comuni siciliani, come il terzo mandato per i sindaci dei Comuni tra i 5 e i 15 mila abitanti, la figura del consigliere supplente, nuove regole per la nomina dei revisori dei conti e l'introduzione del tagliando anti-frode sulle schede elettorali. Tuttavia, non è stata inclusa la possibilità per il sindaco di nominare un assessore aggiuntivo in giunta, scelta che verrà decisa tramite voto segreto.
Durante la seduta, si sono susseguiti diversi interventi critici. Il deputato regionale dem, Dario Safina, ha dichiarato: “Questo disegno di legge non rappresenta una vera riforma degli enti locali, che dovrebbe rafforzare il loro ruolo. Per una riforma adeguata, sarebbe stato necessario discutere su come implementare il fondo delle autonomie. Attualmente, abbiamo oltre 70 comuni in dissesto e 100 in riequilibrio, con difficoltà a riscuotere i propri crediti. Non si prevedono sostegni per questi comuni, che faticano ad assicurare i servizi essenziali”.
Un altro tema centrale del dibattito è stata la quota di genere, affrontata dalla deputata Josè Marano (M5S). La norma prevede una soglia minima del 20% di rappresentanza femminile nelle giunte dei comuni con più di 3.000 abitanti, quindi, su 8 assessori uomini, almeno 2 dovranno essere donne. Per Marano, “si tratta di un clamoroso passo indietro nell’emancipazione delle donne. Questo Parlamento sembra impegnato solo a parole, mentre i fatti dimostrano una scelta inspiegabile e ridicola. La soglia del 20% è una vergogna e non rispetta la dignità né delle parlamentari né delle cittadine siciliane".
Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, ha espresso la sua dura opposizione definendo la legge come "un puzzle di stronzate che squalificano questo Parlamento", accusando i deputati di portare avanti questioni di poco conto. Ha anche criticato il Presidente Schifani per aver ammonito contro la creazione di nuove poltrone. “Il Parlamento deve affrontare la questione degli Enti Locali con serietà, ma la maggioranza che ha portato questo testo in Aula è volgare”, ha affermato De Luca, proponendo il ritiro del testo e una riformulazione in Commissione.
Anche Antonello Cracolici ha criticato il disegno di legge, definendolo un testo “senza forma”, che risponde solo a specifici interessi e non affronta i veri problemi degli Enti Locali.
Con circa 350 emendamenti presentati, l’Aula si riunirà nuovamente il 15 ottobre per iniziare la votazione degli articoli del DDL Enti Locali, una riforma che continua a suscitare forti critiche e divisioni.
CINQUE STELLE. “Il ddl Enti locali non serve ad agevolare il compito dei sindaci, serve solo per i giochetti della maggioranza che comunque è spaccatissima anche all'interno dello stesso partito e lo farà ugualmente a pezzi”.
Lo ha affermato il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca.
“Questo ddl – ha detto De Luca – non fornisce ai primi cittadini strumenti utili atti a salvaguardare i loro bilanci o ad operare a fronte a situazioni per le quali oggi sono del tutto impotenti. Ogni partito ha solo cercato di mettere pezze al proprio interno. Si è cercato solo di capire come trarre vantaggio politico introducendo questa o quella norma, come quella del consigliere supplente, per cercare di accontentare coloro che non si è potuti accontentare con le elezioni dirette nelle province”.
“La pioggia di emendamenti che è stata presentata – ha concluso Antonio De Luca – servirà a mettere alla prova la tenuta della maggioranza e non è difficile prevedere che nei prossimi giorni saranno parecchie le assenze a seconda del percorso che prenderà il ddl”.
DI PASQUALE. "Siamo di fronte a una strategia chiara: svuotare il Parlamento, evitare il contraddittorio e minimizzare tutto ciò che passa dall'Assemblea in modo che resti soltanto la parte gestionale da parte degli assessori. Le opposizioni oggi diventano baluardo di difesa dell'Aula". Lo ha detto il deputato del Pd all'Assemblea regionale siciliana, Nello Dipasquale, intervenendo nella discussione generale sul ddl Enti locali. Da Dipasquale un appello: "Serve buonsenso da parte sia della maggioranza che dell'opposizione, bisogna fare blocco contro questo disegno. Serve una norma vera sugli enti locali, non un ddl che sistemi singole questioni territoriali su richiesta del deputato di turno". Dipasquale, entrando nel merito del ddl, ha poi definito "aberrante" l'idea di "cambiare le regole durante il gioco: per 50 anni quest'Aula ha seguito un principio inderogabile in base al quale le regole nuove entrano in vigore a partire dalla legislatura successiva - ha concluso -. Mi auguro che avvenga così anche questa volta".
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