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04/10/2024 22:00:00

 Carta del docente: il Tribunale di Marsala accoglie i ricorsi dei docenti precari

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Marsala, con recenti sentenze, ha accolto i ricorsi presentati da alcuni docenti, assistiti dall'Avv. Gaspare Stabile del Foro di Marsala, riconoscendo il loro diritto all’assegnazione della carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione. La decisione del tribunale condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito a fornire alle docenti ricorrenti la carta del docente, per un importo complessivo relativo agli anni scolastici in cui ne avevano diritto.

La questione della disparità tra docenti di ruolo e precari

Una delle questioni chiave sollevate durante il processo è la disparità di trattamento tra i docenti a tempo indeterminato e quelli con contratti a tempo determinato. Il tribunale ha rilevato che, mentre i docenti di ruolo ricevono un sostegno economico per la loro formazione attraverso la carta elettronica, i docenti precari – pur essendo obbligati a formarsi e aggiornarsi come parte integrante delle loro mansioni professionali – ne sono esclusi.

Secondo quanto evidenziato dalla decisione del giudice, questa esclusione è considerata "irragionevole", poiché nega ai docenti precari l'accesso agli stessi strumenti di aggiornamento offerti ai colleghi con contratto stabile. Questo nonostante la formazione continua sia un diritto e un dovere per tutto il personale docente, indipendentemente dalla tipologia di contratto.

Un precedente importante per i diritti dei docenti precari

La sentenza rappresenta un importante precedente giuridico, stabilendo che anche i docenti a tempo determinato devono beneficiare delle risorse messe a disposizione dal Ministero per la formazione. Il tribunale ha sottolineato come il Ministero dell’Istruzione sia tenuto a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione non solo per i docenti a tempo indeterminato, ma anche per quelli precari.

Questo riconoscimento apre la strada a ulteriori ricorsi da parte di altri docenti precari, ponendo l’accento su una necessaria revisione della normativa vigente che discrimina una parte significativa del corpo docente.