Scandalo referti in ritardo all’Asp di Trapani: il drammatico racconto di Valentina, suo padre poteva essere salvato
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Non si arrestano le testimonianze drammatiche sulle conseguenze dello scandalo dei referti istologici in ritardo all’Asp di Trapani. Dopo mesi di denunce da parte di pazienti e familiari, arriva alla redazione di Tp24 la lettera di Valentina, figlia di un paziente vittima di questi ritardi. Il racconto è straziante: una diagnosi arrivata con 10 mesi di ritardo, quando ormai non c’era più nulla da fare.
Il racconto di Valentina: "Mio padre poteva essere salvato"
A gennaio 2024 il padre di Valentina si accorge di avere un rigonfiamento dietro l’orecchio. Dopo la visita dal medico di base e un primo esame istologico effettuato dal dermatologo, arriva la diagnosi: carcinoma squamoso. Da lì il percorso previsto: consulto con il chirurgo plastico, lista d’attesa per l’intervento, che viene eseguito il 4 aprile 2024 all’ospedale di Marsala. L'operazione riesce, ma il tessuto asportato deve essere analizzato.
E qui inizia l’odissea.
Per mesi Valentina e la sua famiglia non ricevono alcuna comunicazione sul risultato dell’esame. Chiamano in reparto, senza risposte concrete. Scoprono che il centro di anatomia patologica di Castelvetrano è stato chiuso per mancanza di personale e nessuno è in grado di dire loro dove sia finito il campione prelevato. La speranza è che il ritardo sia indice di una diagnosi rassicurante.
Ma la verità è ben diversa.
Solo a fine febbraio 2025, dopo insistenze e continui tentativi di contatto, Valentina viene informata che il referto è finalmente arrivato. Era stato refertato il 6 dicembre 2024 a Caltagirone, ma la famiglia non era mai stata avvisata.
Intanto, però, il padre di Valentina si ammala gravemente. Gli accertamenti rivelano una neoplasia al fegato già in metastasi. L'oncologo è chiaro: se la diagnosi fosse arrivata in tempo, l’uomo si sarebbe potuto salvare. Ora non c’è più nulla da fare. Il padre di Valentina è stato ricoverato per complicazioni, in attesa delle cure palliative.
Un verdetto crudele, che poteva essere evitato.
Il bilancio dello scandalo: centinaia di pazienti a rischio
La storia di Valentina è solo una delle tante tragedie legate allo scandalo dei referti istologici in ritardo all’Asp di Trapani. Pazienti che hanno atteso per mesi – e alcuni ancora aspettano – di conoscere diagnosi vitali per la loro salute. Alcuni di loro non ce l’hanno fatta, come denunciato dagli stessi medici e dai familiari delle vittime.
Solo quando è scoppiato lo scandalo è stato attivato un piano straordinario con il coinvolgimento di altre strutture sanitarie. Ma per molti pazienti, come il padre di Valentina, la risposta è arrivata troppo tardi.
La denuncia: "Non deve accadere mai più"
Ora Valentina e la sua famiglia sono pronti a sporgere denuncia, affinché questa tragedia non si ripeta: "Hanno fatto una strage. Sarà sporta denuncia affinché tutto ciò non accada mai più".
Uno scandalo sanitario che pesa sulla coscienza di chi aveva il dovere di garantire tempestività e accuratezza nelle diagnosi.
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