Sanità, com'è andato il consiglio comunale straordinario a Trapani: parole tante, soluzioni zero
Un consiglio comunale straordinario a Trapani che si è parlato addosso, senza la presenza dei cittadini, salvo poi gli stessi lamentarsi.
E’ la politica che si parla addosso, anche male peraltro.
La seduta di ieri mattina è stata richiesta con senso di responsabilità dai partiti di centrosinistra ma che non ha sortito, come accade in tutti i consigli aperti, nulla di rilevante se non solo una serie di passerelle e di retoriche. Non una proposta unitaria è venuta fuori o un documento. Niente di niente. Ci si è alternati ai microfoni e fine. Un’Aula che lentamente ha ridotto il numero di presenze, la bella giornata e il fine settimana hanno fatto andare i consiglieri in altri luoghi.
Il punto lo ha centrato Totò Braschi: “Oggi si declama lo sfacelo della politica”.
A Palazzo Cavarretta imperava anche la confusione proprio sul tema, si sono confuse liste di attesa con ritardi dei referti, carenza di medici con specialisti che arrivano da altri Paesi. Approssimazione parola d’ordine, perché la sanità o la racconti bene conoscendola o la figura barbina è servita.
Puntuali gli interventi di tutti i deputati regionali presenti Beppe Bica, Dario Safina, Cristina Ciminnisi.
L’intervento di una cittadina La signora Calamia ha raccontato il calvario della malattia del marito. E’ stato un intervento degno di nota, perché ha raccontato di trafile estenuanti a cui sono sottoposti i malati. E un malato è un fragile.
Suo marito ha un tumore al cranio, è difficile prenotare una visita oculistica, ha detto, stessa cosa per la visita ortopedica o dermatologica.
La signora aveva un fascicolo in mano, passo passo ha seguito e continua a seguire l’iter sanitario del familiare, con radio terapia fatta a Palermo. Ogni giorno, per 27 giorni, in auto con la figlia e il marito a proprie spese. La signora Calamia ha una forza incredibile, ha raccontato con dovizia di particolari l’ansia e il dolore, la stanchezza nel dovere cercare aiuto e nel non trovarlo per come avrebbe dovuto.
“Io queste liste di attesa al CUP non le sopporto più”, lo ha ribadito al microfono di Palazzo Cavarretta, è vergognoso che si debba presentare alle 7 del mattino per prenotare una visita. Apre un file importante: mancanza di sensibilità e tatto da parte dei medici e degli uffici.
Astrid Di Pasquale Una sanità quella denunciata dal PD che va alla lentezza di una lumaca, con esami che non vengono effettuati in provincia di Trapani ma nel posto più vicino che è Palermo. Il punto poi sulla mancanza di medici: senza di loro non c’è cura. Serve ridurre le liste di attesa, ha detto.
Il sindaco Tranchida Il Primo Cittadino di Trapani attacca il vertice facente funzione dell’ASP, Danilo Palazzolo: la mancata presenza in Aula ha aperto ad un ulteriore dibattito, dice Tranchida: “A chi rispondono? Alla politica o al dovere?”. La nota inviata dall’ASP infatti dice con chiarezza che presenzierà il Direttore facente funzioni solo nella Conferenza dei sindaci. E’ il sistema che non va, ha detto il sindaco Tranchida, che è un sistema di contaminazione: “Mancano medici perché qui non ci vogliono venire, noi però creiamo ponti per fare arrivare medici da oltre oceano. Ci riscopriamo messaggeri di una emergenza sanitaria. Non mi interessa alimentare una polemica, ma se mancano i medici è complicato che la baronia palermitana faccia una scelta?
Molto duro l’intervento di Nino Oddo, segretario regionale del PSI: “Noi siamo una città in cui abbiamo una visione del senso civico contenuta. Vent’anni il governo Cuffaro ha varato una legge che prevedeva che gli ex deputati potevano essere immessi di ufficio nell’albo dei direttori generali delle ASP, a Roma la legge fortunatamente fu impugnata. Vent’anni dopo la situazione è peggiorata, basta fare il portaborse di un deputato per poi diventare Direttore generale dell’ASP. Questa è la cosa drammatica di questa vicenda. Il dottore Croce sul piano umano è una brava persona ma non aveva l’esperienza per reggere l’urto”.
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