Trapani "colonia" nazionale dell'energia eolica e fotovoltaica? L'allarme di Italia Nostra
Una vera e propria "selvaggia speculazione" che rischia di trasformare la provincia di Trapani in una "colonia" energetica, sacrificando paesaggio, storia e tradizioni sull'altare di un'energia pulita, sì, ma senza regole e senza rispetto per il territorio. È questo il grido d'allarme lanciato da Italia Nostra, che attraverso la voce del suo presidente provinciale, Antonio Pellegrino, denuncia una situazione a dir poco allarmante: un'ondata di richieste per impianti eolici e fotovoltaici che, complessivamente, superano i 24 GW di potenza nella sola provincia trapanese.
Una cifra che fa rabbrividire se confrontata con il fabbisogno nazionale, previsto intorno agli 80 GW. "Se consideriamo che di questi 80 GW, ben 24,4 sono previsti nella sola provincia di Trapani – tuona Pellegrino – significa più di un quarto! Il che vuol dire che Trapani diventa una colonia. Significa che Trapani non produrrà energia per se stessa, ma produrrà energia per altri e in una quantità decisamente esorbitante".
L'associazione ambientalista punta il dito contro una mancanza di dati ufficiali e di una seria pianificazione a livello ministeriale e regionale. "I dati per la provincia di Trapani al Ministero non ci sono. Un censimento di tutte le strutture energetiche al Ministero non c'è", svela Pellegrino, evidenziando una lacuna informativa gravissima.
È stata una meticolosa ricerca di Italia Nostra, analizzando i dati di Terna relativi alle richieste di connessione alla rete elettrica nazionale, a svelare la portata di questo assalto energetico: una somma vertiginosa tra impianti offshore, a terra e fotovoltaico che proietta la provincia di Trapani in una dimensione sproporzionata rispetto al resto del Paese.
Ma l'allarme non si ferma alla terraferma. Pellegrino ricorda le battaglie passate contro lo scempio eolico in mare, come il progetto al largo di Marettimo, ora autorizzato. "Però non sapevamo allora, ma adesso lo sappiamo, che sono 27 gli impianti eolici che vogliono fare nel mare siciliano da Marettimo a Capo Passero, il che è una cosa esagerata perché 27 impianti eolici in mare significa nel mare significa avere difficoltà per la pesca, e creare difficoltà agli animali marini, specialmente quelli che migrano come tonni. E significa, soprttutto, avere difficoltà serie per la per la navigazione. E' una esagerazione".
Italia Nostra non si dichiara contraria all'energia pulita, anzi. "Tutti ne abbiamo bisogno, ma deve rispettare l'ambiente, la storia e la tradizione dei territori. Potrà accadere quando sarà individuato il piano regionale energetico, all'interno del quale si individueranno le aree idonee".
La soluzione, secondo Pellegrino, esiste e passa attraverso una seria pianificazione che tenga conto delle specificità del territorio e delle alternative possibili. "Se venissero utilizzati i tetti dei parcheggi e i terreni marginali, la superficie destinabile sarebbe enorme e sufficiente per la nostra provincia. Il problema è che le grandi imprese cercano territori estesi e grandi spazi per le loro opere. E' questo a danneggiare gravemente il nostro territorio".
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