Dallo Stagnone a Forbes: Federica Fina racconta il vino e le sue radici
Cantine Fina torna dal Vinitaly 2025 con un premio di prestigio e una nuova linea di vini che segna con chiarezza la direzione dell’azienda.
Federica Fina, figlia del fondatore Bruno e oggi alla guida della comunicazione, è stata inserita da Forbes Italia tra i “Best Under 40” del vino. Un riconoscimento assegnato con Ismea, dedicato ai giovani protagonisti del settore enologico italiano. «Un riconoscimento inaspettato, che mi ha emozionata e responsabilizzata ancora di più: verso l’azienda e verso il territorio che rappresento», ha dichiarato al rientro da Verona. «Il mondo del vino ti porta lontano, ma la mia bussola resta sempre qui: Marsala».
Alla fiera, Cantine Fina ha presentato la linea Orizzonti, composta da tre etichette: Fiorente, Vitrarolo e Firma del Tempo. Quest’ultima è un Grillo Riserva nato da un progetto avviato cinque anni fa con l’acquisizione di vigne nella Riserva naturale dello Stagnone. «È un vino che ha richiesto pazienza e ricerca. La Riserva è un territorio che ci rappresenta profondamente, e volevamo tradurlo in un bianco di struttura e personalità».
Firma del Tempo rientra nel progetto Salt West, la rete che unisce sei cantine del marsalese per valorizzare il paesaggio e le produzioni che nascono sulla costa. «Facciamo squadra per raccontare un luogo unico: vigne a pochi metri dal mare, di fronte alle saline. È un’iniziativa concreta, che nasce dalla volontà di condividere e non competere».
Tra i riconoscimenti raccolti in fiera, spicca anche quello di Fiorente, selezionato da Gambero Rosso tra i dieci migliori assaggi del Vinitaly 2025. È il primo vino interamente seguito da Sergio Fina, fratello di Federica e oggi enologo della cantina insieme al padre. «Non è un semplice passaggio di consegne. È fiducia tra generazioni. Mio padre ha creduto in lui, e Fiorente è stato un banco di prova importante: siamo fieri del risultato».
Il progetto di Cantine Fina resta fortemente radicato nella dimensione familiare. Nato dalla visione di Bruno Fina, continua oggi con i figli, nel segno della coerenza e dell’innovazione. Centrale anche il ricordo della madre, figura determinante per l’identità dell’azienda. «Ogni premio che ricevo è anche suo. Era il volto femminile della cantina. Ancora oggi, quando devo prendere decisioni importanti, mi chiedo quale consiglio mi avrebbe dato».
Poi conclude: «La cantina è un po’ la nostra sorella minore. È arrivata quando eravamo già cresciuti, ma oggi è al centro della nostra vita. Ce ne prendiamo cura ogni giorno».
Per Cantine Fina, il Vinitaly 2025 non è solo un bilancio positivo. È la conferma di un’identità chiara, costruita con metodo e visione, che consolida il suo ruolo nel panorama del vino siciliano.
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