Da ufficio a “dipartimento reale”. È la trasformazione del Cerimoniale della Presidenza della Regione Siciliana, l’organo che accompagna gli impegni istituzionali del governatore Renato Schifani e che negli ultimi mesi ha visto una crescita esponenziale di personale, risorse e visibilità. Dai 28 dipendenti di fine 2024 si è passati oggi a 124 unità, un piccolo esercito con base a Villa d’Orléans e con un budget in costante aumento.
L’ultimo segnale? Le nuove divise. Come racconta La Repubblica, con un decreto datato 16 maggio 2025, la Regione ha stanziato oltre 39 mila euro per l’acquisto di uniformi e accessori per il personale addetto al presidio della Villa. Si parla di 16 completi invernali, 8 giubbotti, 16 paia di scarpe e 12 camicie, per un costo medio stimato di circa mille euro a divisa, scarpe incluse. Il tutto giustificato con il richiamo al “decoro istituzionale” dei presidi presidenziali.
Non è l’unico intervento di maquillage. Con un altro decreto del 14 maggio, è stata autorizzata una spesa di quasi 186 mila euro per rifare la pavimentazione della Segreteria di Giunta e di altri uffici, nell’ambito delle opere annesse al Palazzo.
Ma la spinta di Schifani per potenziare il suo cerimoniale non si ferma all’estetica. A gennaio, una delibera della giunta ha assegnato al dirigente generale del Cerimoniale, Francesco Di Chiara, un’auto blu. Un’auto che, secondo il testo della delibera, deve avere “caratteristiche di potenza e rappresentanza adeguate”, vista la necessità di spostamenti “rapidi e talvolta inattesi” in occasione delle missioni istituzionali del Presidente.
Un investimento che, secondo il governo regionale, è ancora insufficiente. Un mese fa, infatti, la stessa amministrazione ha pubblicato un bando per assumere altri cinque addetti da reperire con il meccanismo del comando da altri enti pubblici. Requisiti richiesti: diploma e almeno cinque anni di esperienza negli uffici di cerimoniale. Anche loro, presto, potrebbero ricevere una delle divise da mille euro.
Intanto, tra giacche e giubbotti, si continua ad allargare la "corte" del presidente. Un apparato che — tra spese, incarichi, auto e simboli — alimenta più di una riflessione sull’uso delle risorse pubbliche, in una Regione dove, a oggi, tanti uffici ancora aspettano personale, e i servizi essenziali arrancano.