Nessun taglio agli stipendi. La Giunta ignora le modifiche approvate dal Consiglio comunale, indispensabili per dare coerenza al bilancio, e questo le è costato un secco “no” da parte dei Revisori dei Conti. A rischio ci sono le società partecipate e, se non si provvede entro la fine dell’anno, i conti del Comune potrebbero trovarsi fuori equilibrio, con conseguenze dirette sui servizi ai cittadini.
Il Documento Unico di Programmazione (Dup) è stato bocciato perché, secondo i Revisori, non riflette le decisioni già votate dall’aula: tagli alle spese della Polizia locale, riduzione delle indennità di sindaco e assessori, ridimensionamento dei programmi di assunzione. Allo stesso tempo, il Consiglio ha stanziato più fondi per l’apertura degli asili nido, per lo smaltimento del percolato e per coprire le perdite delle partecipate. Tutte misure importanti, ma che la Giunta non ha inserito nel documento aggiornato, limitandosi a poche tabelle generiche sul personale.
Il rischio concreto è quello che i Revisori chiamano “scollamento” tra previsioni e gestione. Tradotto: sulla carta ci sono i tagli, ma se non arrivano atti operativi della Giunta, dal 1° gennaio 2026 le indennità degli amministratori resteranno invariate. Una contraddizione che mina la credibilità del bilancio e può aprire squilibri finanziari. Per i cittadini significherebbe voti e annunci senza effetti reali.
Il problema non si ferma alle indennità. I Revisori puntano il dito anche sulle partecipate. Per Trapani Servizi è stato accantonato un fondo da quasi 48 mila euro, necessario a coprire le perdite riportate a nuovo. Una cifra che testimonia la fragilità della società e il peso che continua ad avere sulle casse comunali. Ancora più critica la situazione dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, da tempo segnalata per irregolarità contabili e finanziarie che restano senza soluzione. Se queste falle non verranno chiuse, sarà il Comune a dover coprire i buchi con risorse pubbliche.
C’è poi la questione del personale. La Giunta ha inserito nel Dup solo dati sintetici, senza spiegare come intende affrontare la carenza di organico. Ma la legge è chiara: la programmazione deve essere dettagliata e collegata al Piao, il Piano integrato di attività e organizzazione, dove vanno indicati fabbisogni, concorsi, stabilizzazioni e servizi da potenziare. Senza un quadro preciso, il Comune rischia di restare bloccato: uffici scoperti, servizi indeboliti e conti poco trasparenti.
Il monito dei Revisori è netto: il Dup non è un allegato burocratico, ma il documento che deve guidare la programmazione strategica dell’ente. Senza un aggiornamento completo, che tenga conto delle scelte del Consiglio e delle difficoltà delle partecipate, la macchina amministrativa rischia di incepparsi.
La scadenza è fissata: entro la fine dell’anno, con l’approvazione del nuovo DUP 2026/2028, la Giunta dovrà riallineare obiettivi, risorse e bilancio. Altrimenti, i conti del Comune potrebbero essere giudicati non attendibili e i servizi ai cittadini messi seriamente in pericolo.