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09/09/2016 06:30:00

A Marsala partono (in pompa magna) i "nuovi" autobus. Ma non sono proprio ecologici...

 Ci sono ancora i cartelli scritti in francese, “Arret demande”, sui “nuovi” autobus comprati a Marsala. Sono quattro, usati, ed Euro 3. Sono costati, in totale 270 mila euro. Andranno a rendere un po' più presentabile il malmesso parco autobus del Comune.
Il primo giro di prova l’hanno fatto ieri sindaco, assessori, consiglieri comunali, dipendenti e passeggeri vari. Tutto, ovviamente, in pompa magna. Il traffico, a Piazza del Popolo è stato fermato per veder partire questi nuovi mezzi. Una cosa fatta con la solita sobrietà con cui si inaugurano le cose a Marsala, insomma.  “Amunì, paittemo”, si dice a bordo. I consiglieri sono contenti, è come se si fosse in gita. Non manca nessuno. Anzi sì, ci si è dimenticati dell'assessore Anna Maria Angileri, che fa come i suoi alunni ritardatari a scuola. La si riacciuffa a giro cominciato, dalle parti della stazione dei treni. Poi c'è da fare il giro “veloce”. “Una mezz'oretta” dicono. “Si va a Strasatti e torniamo”. Ma è l'ora di punta, gli autobus sono nuovi ma il traffico è il solito. Ci vorrà di più. 
Ma mentre tutta Europa si adegua alle nuove indicazioni sull’inquinamento. Mentre in tutta Europa nessuno vuole più mezzi Euro 3, e in alcune regioni d'Italia li mettono anche al bando. Mentre in Europa cercano, come possono, di sbarazzarsi dei mezzi di questa “alimentazione”. Mentre il mondo cammina, in sostanza, Marsala si ferma e compra quattro autobus Euro 3, costati in totale 270 mila euro, scartati dalla ricca Montecarlo.
Il Comune infatti compra i quattro autobus da una ditta comasca, la Basco
. I mezzi però si trovavano oltre il confine. Venivano usati a Montecarlo. Che lì sono ricchi, e non hanno bisogno degli Euro 3, che per loro sono già vetusti. Allora bisogna che qualcuno li compri. Ecco che il Comune di Marsala a dicembre fa una gara d'appalto e trova i quattro mezzi. Costerebbero in totale qualche spicciolo in meno di 200 mila euro. Però così come sono non vanno bene. Le normative del Principato sono diverse rispetto a quelle italiane in tema di allestimenti per i mezzi pubblici. I quattro autobus allora si devono “adeguare” e immatricolare in Italia. La trafila burocratica e i lavori di adeguamento durano qualche mese. Due tecnici del Comune di Marsala partono per Olgiate Comasco, sede della ditta, per sistemare tutto. Gli adeguamenti costano circa 20 mila euro. I bus però non hanno l'obliteratrici. Allora bisogna pagare a parte anche questi, più l'Iva, più altre spese, ed ecco che si arriva alla cifra totale di 270 mila euro. “In una città territorio come Marsala, i servizi pubblici sono essenziali. Il trasporto urbano era tra le priorità di questa Amministrazione; ed oggi la città fa un ulteriore passo concreto verso il potenziamento dei mezzi, con conseguente miglioramento del servizio per i cittadini”, ha detto ieri il sindaco Alberto Di Girolamo mentre uno dei bus percorreva i primi metri.
Ciascuno dei neo acquistati mezzi (12 metri di lunghezza) ha percorso in media circa 300 mila chilometri e sono dotati di rampa per l'accesso dei disabili in carrozzina, nonché di impianto per l'aria condizionata. Ciascuno può trasportare oltre cento passeggeri, con posti a sedere e in piedi. Intanto, si sta concludendo la procedura per l'avvio della nuova gara d'appalto per l'acquisto di altri due bus.
Fermo a piazza del Popolo, durante il giro, resta un autobus Euro 5. “Quello era fermo da parecchio tempo e adesso lo abbiamo messo in funzione”, dice il sindaco. Si aggiunge agli Euro 3 che, dicevamo, non sono proprio di nuova generazione. Tutti partiranno lunedì, con il nuovo anno scolastico. A proposito degli Euro 3, però, se sono certamente migliori dei bus carrozzoni presenti in città, annunciare in pompa magna l'acquisto di mezzi giudicati inquinanti non è proprio il massimo. Allora perchè non comprare gli Euro 4, almeno? "Non li vendevano", e grazie. In pochi vogliono vendere questi di bus.  A Marsala si ragiona sempre col sempre meglio di niente. Da anni questo tipo di motorizzazioni sono superate e “contro” ci sono già state diverse campagne promozionali di ecoincentivi che miravano ad eliminare ovviamente le Euro 0 – 1 – 2 – 3. Proprio per quel che riguarda l’ Euro 3 dobbiamo considerare che negli ultimi mesi in diverse regioni italiane sono state bloccate per l’elevato contenuto di emissioni che immettono nell’aria. Esempio: da metà ottobre e fino ad Aprile 2017 le Euro 3 non potranno circolare in tutta la Lombardia. Anche in altre zone d’Italia gli Euro 3 diesel sono stati messi al bando: in alcune zone solo in determinati giorni, in altre invece (come l’Emilia Romagna) il blocco è quasi totale. Ma perché nella battaglia contro lo smog gli Euro 3 diesel vengono bloccati? Secondo le statistiche, nonostante rappresentino circa un decimo dell’intero parco veicoli, questi sono responsabili del 15% del totale delle emissioni di PM 10. Cosa da verificare comunque è la presenza o meno del Filtro Antiparticolato. Perchè se si rovina e una volta in officina non lo cambiano non hanno fatto nulla… Ed ancora per gli autobus siamo già arrivati alla classificazione euro VI Diesel ma ci sono anche autobus come le auto, Hybrid con doppia motorizzazione meccanica ed elettrica che permette un abbattimento del 33% della Co2 per km e del 40% di Nox per km. Insomma, roba che qui ci sogniamo.
Basta guardare quei mezzi vecchi e arancioni.
Ammortizzatori inesistenti e rumori di ferraglia logora accompagnano i malcapitati che viaggiano in un ambiente sporco e maleodorante. Cassette del pronto soccorso vuote, estintori legati con lacci improvvisati, legnetti messi per bloccare il fissaggio delle porte, infiltrazioni d’acqua, sedili per gli autisti rattoppati con pezzi di cartone, aria condizionata rotta o parzialmente funzionante se non addirittura aria calda proveniente dal motore e diffusa dentro l’abitacolo in piena estate. I vecchi autobus viaggiano infatti col portellone aperto per rinfrescare un po' l'ambiente. Com’è possibile che riescano a passare le periodiche revisioni? Non si sa, infatti non sono state poche le occasioni in cui la polizia ha sanzionato il Comune e gli autisti per la scarsa sicurezza. Figuratevi che a bordo non solo non ci sono le obliteratrici per i biglietti ma gli autisti non hanno neanche quella a mano per contrassegnare il ticket. “Lo strappiamo con le mani”, dicono. Il costo del biglietto varia a seconda se viene staccato sul mezzo o acquistato in una rivendita. Un euro e venti in quest’ultimo caso ma ha validità di sessanta minuti. Un euro e quaranta sul bus ma lo puoi usare per novanta minuti, e qui scatta la beffa: non ci sono corse di ritorno entro novanta minuti. Neanche a Montecarlo cose di questo genere.



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