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23/07/2017 04:00:00

Trapani, Paolo Ruggirello non vuol pagare ex collaboratrice. Lei si rivolge a un legale

“Non ti pago!”. E’ quanto ha sostanzialmente replicato, parafrasando il titolo di una nota commedia di Eduardo De Filippo, il deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello (Pd) a una sua ex collaboratrice (D.D.), che si è rivolta ad un giovane legale marsalese per vedersi riconoscere il pagamento delle mensilità (gennaio-marzo 2017) relative ad un incarico professionale che il politico le aveva affidato a inizio d’anno. Salvo, poi, revocarlo senza comunicarlo alla diretta interessata. Ma solo all’Ars e al suo segretario regionale. L’incarico di consulenza attribuita a D.D., laureata in Scienze politiche, prevedeva che questa affiancasse Ruggirello nel suo ruolo di Deputato Questore.

Al termine, però, del periodo previsto per l’espletamento del proprio incarico, la consulente non si è vista riconoscere il compenso professionale che prevedeva di incassare. Delusa e amareggiata, chiedeva ufficialmente le ragioni del mancato pagamento. A questa sua richiesta, il deputato regionale avrebbe spiegato che l’incarico le era stato revocato. “Ma io non sapevo nulla – ha replicato D.D. - e nel frattempo ho continuato a prestare la mia opera professionale”. A questo punto, all’ormai ex consulente non è rimasto altro da fare che rivolgersi a un legale che, in fase stragiudiziale, ha inviato una comunicazione a Ruggirello con intimazione ad adempiere. Ancora una volta, però, il politico ha risposto negativamente.

E per questo, la prossima mossa sarà l’avvio dell’iter di una causa civile davanti alla magistratura competente. “Se gli incarichi non sono stati espletati, e quindi il lavoro non è stato fatto – afferma, intanto, l’on. Ruggirello – non credo che ci sia nulla a pretendere. Per quanto mi riguarda, io ho dato comunicazione della revoca dell’incarico all’Assemblea regionale e al segretario generale di chiudere la pratica perché lei non era più in grado di essere presente. Lei non è stata mai a Palermo e non ha svolto alcuna attività. Quindi, non si è consumato alcun tipo di rapporto”. L’ex consulente, però, insiste su un punto ben preciso: ha continuato a lavorare non sapendo che il suo incarico era stato revocato. “E’ che lavoro ha fatto? Ha fatto qualche relazione? Ha avuto mandato da parte mia di qualcosa di cui occuparsi? – chiede Ruggirello – Io ho risposto, com’è giusto che fosse, al suo avvocato.

Per quanto mi riguarda, ho risposto all’Assemblea regionale per quello che è il consolidato e per quello che è il regolamento interno. Se c’è una persona che svolge un compito con un mio incarico di consulenza, io lo devo ratificare all’Ars affinché possa essere pagata. Ad oggi, non c’è stato né l’uno, né l’altro”. La controparte, però, spiega che “il contratto non prevedeva di recarsi a Palermo, ma di lavorare in autonomia” e che “l’unico obbligo era quello di rimanere a disposizione del deputato regionale, redigendo relazioni solo se commissionate”. D.D. afferma, inoltre, di aver rinunciato ad altre due proposte di lavoro in quanto convinta di essere impegnata.

 



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