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06/10/2017 06:00:00

Regionali, Leandro Bianco:"Lavoriamo ad una sinistra che abbia un ruolo nelle istituzioni"

Leandro Bianco coordinatore provinciale di Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista.

Il nostro nome è Articolo 1 MDP, articolo 1 perché si rifà all’articolo della Costituzione italiana. Per il momento per noi il lavoro è una priorità.

Il movimento Articolo 1 Mdp fa parte della Rete 100 passi?

Sì, siamo assieme a Sinistra Italiana, i Verdi, Rifondazione Comunista, Possibile di Civati, i socialisti di sinistra che fanno riferimento a Turi Lombardo e poi siamo aperti all'esperienza del territorio e ai contributi che possono arrivare da ognuno.

 Ma quando fate le riunioni siete tutti?

Noi non ragioniamo con il manuale Cencelli per cui bisogna spartire ad ognuno qualcosa in base alla propria sigla. C'è un ragionamento complessivo che riguarda il progetto politico che un progetto politico per la Sicilia e chiaramente è stato promosso da queste forze politiche che non si riconoscono in altri percorsi, progetto condiviso dal basso e innanzitutto la nostra priorità è dare risposte ai siciliani.

Bianco c'è qualcuno che vi dà come i possibili responsabili della sconfitta di Micari. Perché si poteva stare tutti insieme anche con Alfano e con Rifondazione Comunista. Voi avete preferito fare i puristi.

Noi abbiamo chiesto principalmente due cose: discontinuità forte e netta rispetto alle politiche di questi anni e attuate dal governo Crocetta e dal PD e poi una candidatura terza al di sopra delle parti con un alto profilo morale che appunto interpretasse questo progetto di cambiamento. Inizialmente avevamo sostenuto l'ipotesi di Grasso che abbiamo sostenuto sin da subito, poi lui ha rifiutato  e abbiamo anche detto che anche la figura di Micari era una figura che avrebbe potuto suscitare interesse e che sicuramente rispetto alla quale non c'erano pregiudizi. Però chiaramente Micari doveva essere interprete di quel progetto di discontinuità di cui parlavamo. Noi veniamo da una rottura forte, non è stato facile uscire dalla casa da cui provenivamo ma nonostante le tensioni e i malumori che hanno seguito questo percorso eravamo disposti anche a stare in un tavolo in cui ci fosse il PD che, però, anziché fare autocritica ha deciso di porsi in continuità con la politica di questi anni e ha fatto un’alleanza con Alfano.

Bianco lei comprerebbe un’auto usata da Alfano?

No, per me non è una garanzia rispetto al percorso che vogliamo fare. Alfano secondo me non c'entra nulla con la nostra storia con i nostri valori, è un pezzo di destra. Secondo me non ha motivo di stare in una coalizione di centrosinistra perché non fa parte della natura del centrosinistra. Noi usciamo da una situazione di ingovernabilità che si è presentata nel 2013 con le elezioni politiche. Tra l'altro ricordo che Bersani non voleva fare l'alleanza con la destra e si è dimesso pure, poi quando ci fu l’elezione del Presidente della Repubblica e si è dimesso, perché lui aveva cercato addirittura, su 10 punti programmatici, un accordo diciamo di condivisione con il Movimento 5 Stelle, che non ha accettato. Ma quella era una situazione di emergenza, io posso capire che in quella situazione Letta ha accettato di fare l'alleanza, ora non ha senso presentarsi assieme.

Bianco, come siete messi nei sondaggi?

Per carità l’Istituto Piepoli è serio e autorevole ma i sondaggi vanno presi sempre con le pinze e possono essere smentiti. Noi puntiamo ad avere una buona affermazione che, come minimo ci dia una rappresentanza all’Ars. Noi non nasciamo con una sinistra rancorosa, minoritaria, ma come sinistra di governo che vuole stare dentro le istituzioni per cambiare le cose.

Non c’era qualcuno di più nuovo rispetto a Fava, perché questa figura sa di minestra riscaldata.

Ma no, abbiamo visto com’è finita la rottamazione proposta da Renzi. Fava è una persona con una storia rispettabilissima che oltre ad aver fatto il parlamentare ed avere avuto ruoli istituzionali è un bravissimo giornalista e sceneggiatore.

Bianco voi la lista l’avete fatta. Non ci sono candidati di Marsala.

Il ragionamento iniziale che facevamo, era quello di dare una rappresentanza ai territori, principalmente sulle città più grandi, Marsala, Trapani, Alcamo, Castelvetrano e Mazara. Abbiamo registrato delle difficoltà a Marsala dovute alla situazione amministrativa.

Colpa del Sindaco di Marsala?

No, ma è chiaro che chi viene da una storia di sinistra che ha appoggiato questa amministrazione che è schierata con il PD e ha un’affinità con l’assessore Gucciardi...

Gucciardi non è di sinistra.

Ma Gucciardi viene da una storia che è diversa da quella nostra. Dalla democrazia cristiana, poi Margherita, dopo di che, noi fin quando c’era Bersani siamo riusciti a convivere con queste storie diverse. Renzi ha poi deciso di dare un’altra direzione.

Ma voi avete davvero l’ossessione di Renzi, perché l’impressione è che il vostro obiettivo sia quello di farlo fuori.

No, io provengo da un partito democratico che era un partito pluralista, in cui storie diverse convivevano e nonostante molte divergenze si riusciva a fare sintesi. Renzi poi ha dato un’altra dimensione, di deriva centrista e di inseguimento della destra.

A Marsala non avete un candidato, per quale motivo?

No, molti che sono vicini alla nostra storia hanno avuto delle difficoltà a segnare un percorso di rottura e di cambiamento che Fava interpreta benissimo, proprio per essere vicini all’amministrazione.

Leandro Bianco, ci ricorda quali sono i cinque candidati della vostra lista?

Sì, Nicolò Clemenza ex assessore e consigliere comunale a Partanna, Massimo Fundarò dirigente di sinistra Italiana ad Alcamo, l’ex consigliere provinciale di rifondazione comunista Lucia Titone a Castelvetrano, l’esponente dei Verdi Eugenia Belluardo a Trapani e infine, a Mazara, abbiamo trovato una soluzione in Giovanna Asaro, ex assessore della Giunta Magaddino.

Che obiettivi avete come lista Articolo 1 MDP?

Abbiamo l’obiettivo di fare affermare la proposta politica di Claudio Fava. Sarà importante che la lista rappresenti questo percorso.

Si sente dire ottimisticamente l’8%, è realistico?

Noi non ne facciamo una questione di percentuali. Noi lavoriamo affinché la sinistra non scompaia e dopo queste regionali la sinistra continui ad avere un ruolo nel Paese all’interno delle istituzioni.
 



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