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23/01/2021 07:28:00

La morte di Antonella: donati gli organi. TikTok sotto accusa

Sono stati espiantati e destinati a salvare la vita di altri giovani pazienti gli organi della piccola Antonella Sicomero, la bambina di Palermo morta a 10 anni, presumibilmente per aver partecipato a una challenge su TikTok.

I medici, dopo aver dichiarato la morte celebrare della piccola hanno avuto il consenso dei suoi genitori per l’asportazione.

Intanto, la procura della Repubblica ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato istigazione al suicidio.

Arrivata nella serata di mercoledì all’ospedale Di Caterina di Palermo in arresto cardiocircolatorio provocato da asfissia prolungata, Antonella è stata rianimata ma le sue condizioni sono rimaste critiche, fino all’ora del decesso.

I genitori, seppur sconvolti dal dolore, hanno scelto di donare gli organi della piccola. Hanno dichiarato: "Abbiamo scelto di dire sì alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto ‘sì, fatelo’. Era una bambina generosa e visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini".

Una scelta destinata a salvare la vita di quattro giovani pazienti in attesa di trapianto.

"In questo momento di grande dolore – commenta il Coordinatore del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia – esprimo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. A distanza di pochi giorni dal sì alla donazione espresso da una mamma nello straziante dolore della perdita della figlia, oggi abbiamo avuto un altro esempio della grande generosità e solidarietà di due splendidi genitori che hanno permesso di salvare altri quattro bambini".

"Siamo molto provati – afferma Tania Lazzaro, direttore della rianimazione pediatrica dell'Ospedale dei Bambini – perché in pochi giorni abbiamo vissuto due tragedie. Per entrambi i casi mi sento di dire che queste coppie di genitori, dopo il loro gesto eroico, hanno rivisto le loro figlie adagiate non in un letto di morte ma in un letto di vita. Questo lo snodo comune legato al dono. Siamo tutti provati. Ma questa "luce" io l'ho vista".

La polizia ha sequestrato lo smartphone della bambina per cercare riscontri, capire come Antonella sia riuscita a partecipare alla Blackout Challenge e se effettivamente abbia visionato video e tentato di emulare qualcun’altro.

Secondo quanto ricostruito finora della vicenda, con l’aiuto del padre di Antonella Sicomero, sappiamo che la bambina stava giocando nel bagno di casa.

Quando i genitori l’hanno trovata svenuta a terra, la piccola aveva l’estremità di una corda intorno al collo. L’altra estremità era attaccata alla barra porta-asciugamani. A terra accanto a lei lo smartphone.

 Antonella era una bambina molto social. A dieci anni aveva tre account su Facebook e una decina su Instagram. Caricava foto e video quasi ogni giorno. Racconta il padre a Repubblica: «Mia figlia a dieci anni aveva un sogno. Voleva diventare una star di TikTok e era sempre a caccia di like e di followers. Alla fine è andata proprio come voleva lei. Ma di certo non mi sarei mai immaginato questa fine terribile per un video ».

Antonella era un’assidua frequentatrice dell’applicazione. Era una bambina molto social. Aveva attivato tre profili su Facebook e dieci su Instagram. Su ogni account Antonella pubblicava foto e video in cui ballava e cantava. Da quando aveva il suo cellulare personale la sua vita social era diventata ancora più frenetica. «Era a caccia di like – spiega il papà – e lei mi ha spiegato la definizione della parola followers. Chi l’aveva mai sentita?».

GARANTE. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica. L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo.

Il Garante già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.

In attesa di ricevere il riscontro richiesto con l’atto di contestazione, l’Autorità ha deciso l’ulteriore intervento al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia.

L’Autorità ha vietato a Tik Tok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”. Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni.

Il provvedimento di blocco verrà portato all’attenzione dell’Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda. 

CONSUMATORI. Federconsumatori Sicilia, dopo la drammatica sorte toccata alla bambina di dieci anni di Palermo in seguito ad una "TikTok challenge", esprime la propria vicinanza alla famiglia della vittima e plaude alla decisione del Garante della Privacy di impedire a TikTok, fino al 15 febbraio, il trattamento dei dati personali dei suoi utenti dall'età non verificata.

"Si tratta di un provvedimento sacrosanto - commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa - perché, se TikTok avesse verificato che la giovanissima vittima non aveva l'età minima di 13 anni per usare l'app, forse adesso non staremmo parlando di questa tragedia. L'età, quando si usa un social network o un'app per smartphone, è fondamentale: più si è giovani e meno difese si hanno nel mare magnum dei contenuti online potenzialmente pericolosi".

Federconsumatori Sicilia, nell'approvare il provvedimento del Garante, auspica che esso venga esteso anche alle altre app per smartphone e, in particolar modo, ai videogiochi e ai social network sui quali i più piccoli spendono la maggior parte del tempo e, di conseguenza, sono più esposti ai pericoli.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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