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17/11/2022 06:00:00

Castelvetrano. Ecco dove si trovano le porte in legno dell’ex Torchio

 Le vecchie porte in legno del locale di Palazzo Pignatelli, nel sistema delle piazze accanto al portone che conduce agli uffici del comune, non sarebbero affatto sparite. Si troverebbero in un magazzino (quello della Saica) nella disponibilità dell’amministrazione comunale già dal 2011, quando la Srl presieduta dal signor Salvatore Gandolfo installò le porte in acciaio e vetro, così come imposto all’epoca. Si trattava di una enolibreria, Il Torchio, che però non ebbe successo e chiuse i battenti. Anche se i gestori quei battenti se li portarono via insieme al parquet che copriva parte dell’impianto elettrico. Oggi, come abbiamo già scritto, gli accessi, dopo essere stati per anni senza porte, sono stati murati dal comune. Una soluzione temporanea contro il continuo degrado e la devastazione dei vandali.

                                                                       

Il mancato successo dell’enolibreria sarebbe stato però attribuito dai gestori ad una precisa responsabilità della politica di maggioranza di quegli anni che, per rivitalizzare la piazza dopo la pedonalizzazione e convincere gli imprenditori all’investimento, aveva promesso loro di dare il proprio apporto coinvolgendoli negli eventi che il comune avrebbe organizzato. Promesse che non sarebbero state mantenute e che avrebbero portato i soci della Srl ad abbandonare l’impresa, con una certa delusione e forse anche con un po’ di rabbia. E dunque, via le porte e via il parquet.

 

Essendo il locale rimasto praticamente aperto, il comune avrebbe potuto rimettere i portoni originari in legno. Invece rimasero in magazzino.

Attualmente, gli ex gestori sarebbero debitori di diverse quote di affitto, nonché di tributi non pagati. E sembra che si ripeta lo stesso copione avvenuto per i chioschi o per i commercianti della piazza in legno di Selinunte. E’ come se in passato gli accordi si fossero presi sulla parola, senza alcun contratto dove specificare clausole e vincoli. E che il pagamento dei tributi fosse quasi opzionale.

Una cosa comunque è certa: i vecchi portoni in legno ci sono ancora. Ma per un locale destinato ad essere affittato, non sarebbero adatti. Certo, le porte acciaio e vetro non si armonizzano col resto dell’edificio e forse sarebbero state più indicate in legno e vetro. Ma ormai è troppo tardi, soprattutto perché bisognerebbe cambiare anche quelle degli altri locali. E sarebbe improponibile per un comune in dissesto finanziario.

 

Egidio Morici



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