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21/03/2023 22:00:00

Diga Trinità, "I Guardiani del territorio" scrivono al prefetto, "Class Action contro la Regione"

 L’Associazione “I Guardiani del Territorio”, a seguito del solito balletto di responsabilità, denuncia con preoccupazione lo stato in cui versa la Diga Trinità (qui un articolo di tp24) e chiede a gran voce alle Istituzioni e agli Enti responsabili l’invaso di 34 milioni di mc utili a irrigare i campi coltivati. In una lettera indirizzata a Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani è stato richiesto un intervento per mettere di fronte alle proprie responsabilità ognuno dei soggetti coinvolti.
 Qui la lettera inviata al Prefetto a firma del portavoce de "I Guardiani del Territorio" Davide Piccione che annuncia una Class Action contro la Regione Siciliana. 

"Abbiamo apprezzato il Suo autorevole e immediato interessamento al nostro grido di dolore, con la convocazione, il 6 di marzo, di un tavolo tecnico, cui hanno partecipato tutti gli attori coinvolti, al fine di trovare una soluzione condivisa e immediata per scongiurare un altro anno senza irrigare migliaia di ettari di vigneti con la conseguente chiusura di centinaia di aziende agricole.
Dopo l’incontro da Lei promosso, si sono susseguiti diversi altri incontri tra cui uno convocato dal Presidente della Regione e l’ultimo che si è tenuto il 16 marzo presso la Commissione Attività Produttive dell’ARS. Tuttavia, con grande rammarico e preoccupazione, dobbiamo segnalarLe che ad oggi non ci risulta che sia stato fatto nessun atto concreto per aumentare l’acqua invasata dalla Diga Trinità.
Assistiamo inermi ad un balletto di responsabilità e ad una sorta di scarica barile, antica pratica ancora molto in voga negli uffici regionali. Sei diversi Dipartimenti regionali coinvolti (Acqua e Rifiuti, Sviluppo Rurale, Agricoltura, Autorità di Bacino, Dipartimento Tecnico e Protezione Civile) cui si aggiunge il Consorzio di Bonifica, che non riescono a trovare un punto di mediazione con l’Ufficio Tecnico per le Dighe del Ministero delle Infrastrutture, per fare in modo che il bacino possa immagazzinare i metri cubi necessari a salvare la stagione irrigua.
Comprendiamo i problemi strutturali della Diga, ma con forza ribadiamo la nostra richiesta, che chiaramente non è quella di portare la Diga al massimo invaso di 18 milioni di mc, bensì quella di invasare una quantità di altri 3/4 milioni di mc che consentirebbe di salvare la stagione irrigua e, cosa più importante, le stesse coltivazioni.
La nostra pazienza è ormai al limite, per questo Le chiediamo un Suo ulteriore intervento per mettere di fronte alle proprie responsabilità ognuno dei soggetti coinvolti. In conclusione, perdurando lo stato attuale, La informiamo che l’Associazione intende attivare una Class Action contro la Regione Siciliana in quanto soggetto responsabile di ciò che sta accadendo.
Gli agricoltori sono continuamente tartassati da crisi di mercato, aumento dei costi di produzione, concorrenza sleale, crisi climatiche e, finora, hanno sempre manifestato un grande spirito di sacrificio e una resistenza sovraumana. Ma di fronte ai rimpalli di responsabilità della burocrazia, che hanno la conseguenza di vedere milioni di metri cubi di acqua buttati a mare, anche l’ultimo dei mohicani rischia di alzare bandiera bianca.