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19/07/2015 06:30:00

Crisi Birgi: -6 all'addio di Ryanair. I sindacati: "Garantire i lavoratori"

Sei giorni per non far andare via la Ryanair dall’Aeroporto di Trapani Birgi dopo l’ultimatum lanciato da Pino Pace che si è dimesso dal ruolo di coordinatore del tavolo dei sindaci nell’accordo Ryanair garantire la presenza del vettore lowcost al Vincenzo Florio. Pino Pace lo aveva annunciato settimane fa che se i sindaci non avessero pagato il dovuto all’Ams, la società che si occupa del marketing per la Ryanair, avrebbe salutato tutti. E così è stato. Pace si è dimesso perchè i sindaci non pagano gli arretrati e Ryanair minaccia di lasciare Birgi. Ora c’è il corri corri a trovare una soluzione. Perchè il presidente della Camera di Commercio ha detto che se non dovesse trovarsi un nuovo coordinatore manderà lettera di rescissione del contratto con Ams.

L’accordo con la società “AMS”, è di 2.225.000 euro all’anno per 3 anni. Il pagamento è stato definito in 4 rate annuali. Le prime due del 2015 non sono state rispettate. Per il 2015, sono stati versati complessivamente 263.750 euro sul totale di 2.225.000 euro. Ogni singola rata è dunque di 556.250 euro. Secondo i termini dell’accordo è andata in scadenza anche la seconda rata. E mancano ancora all’appello 219.000 euro dell’anno 2014.
 

 
Per la Cgil, con il segretario generale di Trapani Filippo Cutrona, il mancato impegno delle amministrazioni “rischia di compromettere lo sviluppo del territorio legato allo scalo di Birgi”. Per il segretario Cutrona però oggi più che mai sarebbe indispensabile che l'Airgest, società che gestisce l'aeroporto, si attivasse per far convergere su Birgi altre compagnie aeree.
“Non è pensabile – ha detto – continuare a demandare e affidare a una sola compagnia aerea, che tra l'altro forte del monopolio che detiene detta le regole, lo sviluppo turistico aeroportuale”. Se dovesse saltare il tavolo con i Comuni, la Cgil chiede ai soci Airgest di intervenire direttamente. Ma è qui il punto, ossia che la Regione è con messa malissimo. Il sindacato sottolinea anche il fatto che a rischio sono anche i livelli occupazionali dei lavoratori.

 

“Non possiamo permetterci di tornare indietro perdendo i vantaggi economici e in termini di occupazione prodotti nel nostro territorio dalla presenza e dal buon funzionamento dell’aeroporto di Trapani Birgi. Bisogna piuttosto trovare il modo di potenziare le attività connesse alla struttura aeroportuale per il bene di questa provincia”.
Afferma il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello, in seguito alle dimissioni del presidente della Camera di Commercio di Trapani Pino Pace dal ruolo di “cabina di regia” dell’accordo di co-marketing sottoscritto tra lo stesso ente camerale, i comuni del Trapanese e la società che gestisce il marketing della compagnia aerea Ryanair a sostegno dei flussi di viaggiatori nell’aeroporto trapanese.
“Capisco le ragioni di Pace – afferma Tumbarello – e devo riconoscere il merito per il lavoro non facile svolto finora. Auspichiamo che l’incontro previsto tra una settimana per la nomina del nuovo soggetto rappresentante possa andare a buon fine ed essere l’occasione per un nuovo confronto circa il sostegno che è possibile e necessario dare per il funzionamento ottimale dei collegamenti aerei nella nostra provincia che non può essere privata di questa misura di base per il suo sviluppo”.

 

Sulla vicenda è interventuta anche l’Associazione Strutture Turistiche di Marsala con il presidente Gaspare Giacalone.

 

Si è riunito ieri pomeriggio il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, è stato presente il dott. Giacomo Tumbarello nella doppia veste di socio del Distretto e rappresentante dell’AST – Marsala (infatti ricopre la carica di Vicepresidente).
Sta per saltare l’accordo di co-marketing tra i Comuni della Provincia di Trapani e la Ryanair, in quanto i Comuni (anche quelli che ne hanno maggiore vantaggio: non penso a Marsala) non ce la fanno più a sopportare l’obbligo derivante dall’accordo. Che prima o poi potesse saltare tutto era già chiaro nelle varie riunioni! Il Presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, si è dimesso da coordinatore dell’accordo, invitando i sindaci a trovare soluzioni. Infatti alcuni Comuni non hanno rispettato l’accordo di co-marketing ed a ora mancano all’appello 660.000 euro relativi all’IVA 2014, mentre per il 2015 nessuna rata risulta pagata per il primo semestre 2015
Se non arrivano più turisti all’Aeroporto, la maggior parte delle strutture alberghiere in Provincia di rapani (Marsala compresa) dovrà chiudere!
Dobbiamo reagire subito! Non si capisce perché Ryanair, essendo quasi un monopolista dei viaggi low cost, non possa aumentare i biglietti di 1-2 euro senza, così, complicare la vita ai Comuni, che, per i fatti loro, ce l’hanno complicata assai: in questo caso la tassa di soggiorno potrebbe essere spesa per pubblicità alla ricerca di nuovi viaggiatori. Pubblicità nei paesi dove compagnie più nostrane, come Mistral, potrebbero organizzare dei voli charter con scadenze regolari..
Ci rendiamo conto che la questione non è di facile soluzione. Invitiamo il n/s Sindaco Di Girolamo, che rappresenta la città più popolosa della Provincia di Trapani, a seguire personalmente, come ha già fatto, l’evolversi della situazione e proporre strategie diverse, in cui tutti i Comuni possano riconoscersi ed aderire senza troppi vincoli per i loro bilanci.

 


L’editore Ignazio Grimaldi ha parlato, invece, di fallimento della politica.

 


Il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, che getta la spugna e si dimette dal ruolo di coordinatore dell’accordo di co-marketing per l’aeroporto di Birgi. È un segno di resa ed è un gravissimo accadimento per il territorio. Quanto sta accadendo decreta il fallimento della classe politica sotto ogni punto di vista.
Quasi nessuno in realtà ricorda che questo aeroporto, che prima di allora era soltanto una cattedrale nel deserto, divenne uno scalo internazionale grazie al lavoro svolto dall’amministrazione provinciale dell’allora presidente D’Alì ed al lavoro alla presidenza dell’Airgest di Galia prima e di Ombra poi, che portò Ryanair a Trapani. Un grande lavoro da parte di quel consiglio di amministrazione di cui io mi onoro di aver fatto parte.
Questa purtroppo è storia di ieri. La politica oggi ha fallito, ha fallito a monte ad iniziare dal Governo Regionale che con troppa leggerezza ha cancellato le Provincie, determinando tutta una serie di problemi tutt’oggi irrisolti. A partire dall’aeroporto e dal rischio concreto, oggi, nei confronti di tutta quell’imprenditoria sana e seria che investe sul turismo, ad oggi unica certa ricchezza del territorio trapanese. Ritengo poi sia stato un grave errore procedere a questo accordo di co-marketing che di fatto getta tutto il fardello sulle spalle dei sindaci, i quali da soli non possono assolutamente reggerlo, soprattutto per problemi legati ai bilanci che purtroppo danno libertà di movimenti economici molto limitate.
La soluzione passa necessariamente dai privati, da tutte quelle persone, quegli imprenditori veri che guardando all’aeroporto come un volano di sviluppo e di crescita del territorio. Credo si debbano necessariamente coinvolgere queste realtà produttive e pertanto la Regione, il cui apporto finora è nullo, trovi il modo di affidare le quote in suo possesso agli imprenditori del territorio. Inoltre vengano tagliate le tasse di soggiorno, fino a questo momento inutili. Potrebbe essere una prima soluzione, a meno che non si voglia far morire Birgi a vantaggio dell’aeroporto di Palermo. Non voglio dirlo chiaramente ma potrebbe esserci un preciso disegno in tal senso.
Se vogliamo ancora avere un aeroporto a Trapani, la politica deve necessariamente gettare la spugna. Questa classe politica ha fallito, si trovino nuove strade che coinvolgano chi ha davvero interesse nella presenza dello scalo di Birgi così come è stato negli ultimi anni. Bisogna agire adesso, prima che sia tardi.