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13/09/2015 18:50:00

Isole Egadi. Favignana, Levanzo e le fogne che scaricano in mare

 Fogne che scaricano in mare a Favignana e Levanzo, isole dell'arcipelago delle Egadi. La denuncia arriva dal giornalista Tommaso Botto sul sito dovatu.it. "Sarà per questo che le isole Egadi sono prive della fantomatica Bandiera Blu?" si chiede Botto. 

Sia l’isola di Favignana che l’isola di Marettimo sono dotate di sistema di collettamento del refluo. I sistemi sono privi di impianti di depurazione e quindi, i reflui non depurati sono scaricati direttamente nel Mar Mediterraneo, ossia nelle acque dell’area marina protetta più grande d’Europa.  "E pensate un po’ a quanto ammontano i volumi di tutti questi reflui se è vera la stima di circa cinquantamila presenze giornaliere durante l’apice della stagione estiva, solo sull’isola di Favignana" scrive il giornalista.

A Levanzo non c’è nemmeno un ‘tubone’ che disperda i reflui lontano dalla costa: maleodoranti rigagnoli scendono dal centro abitato direttamente nelle acque del porto: qui la balneazione è vietata ma spesso e volentieri si vede gente che si tuffa. Singolare, a proposito, la testimonianza riportata da Trip Advisor lo scorso primo Settembre:

Da favignana giungo al porto di Levanzo dove un barcaiolo mi avrebbe condotto all’esplorazione dell’isola e delle sue suggestive calette. Nell’attesa dell’arrivo del comandante , sotto il sole cocente di Agosto, ammirando alcuni ragazzini intenti a tuffarsi gioiosamente nelle acque antistanti il porto,decido necessariamente di far abbassare la mia temperatura corporea con un bel bagno in quello specchio di mare così’ invitante e invogliante per le sue tonalità’ di blue e azzurro !.Bella ,sana e rinfrescante idea pensai sul momento! Al ritorno dallo splendido giro di un isola ancora poco contaminata dal turismo di massa e dai fondali rigogliosissimi , all’approssimarsi della nostra barca alla banchina del porto, udì’ il nostro comandante gridare così’ agli stessi ragazzini ,con i quali avevo fatto inizialmente il bagno e che ancora nuotavano lì’ vicino :” levatevi da li’ vi prendete le malattie” . Dedussi che in quel punto c’era lo scarico fognario del paese! All’improvviso la serenità’ per aver trascorso una bella giornata , per un attimo fu’ turbata dal pensiero che probabilmente quei bambini ignari di tutto, si bagnavano in quelle acque chissà da quanto tempo ! e in ultimo anch’io lo avevo fatto inconsapevolmente . Proprio perché’ in quel tratto di mare c’è una assoluta deficienza di una cartellonisti ca informativa che regolamenta il divieto di balneazione. Dopo qualche giorno incominciai a presentare eruzioni cutanee a tipo foruncoli te. Che non sia solo un caso ,per quell’acqua di mare contaminata da enterococchi ed escherichia coli ?Tale dubbio purtroppo mi rimarra’ sempre! E’ invece, una certezza il mio sdegno per l’incuria e la negligenza di chi dovrebbe sovrani tendere alla salvaguardia di un isola pregna di incontaminate bellezze naturalistiche e storiche , che vive prevalentemente di un turismo non di massa ma di veri appassionati del mare, sommozzatori, e turisti che vengono a visitare le grotte del genovese. Al di la’ della assodata suggestività’ della natura dell’isola, l’immagine da trasmettere non deve essere di degrado e di luogo lasciato a se’ ciò’ è’ un vero peccato! Mi sento di unirmi in coro a quell’ urlo disperato del barcaiolo rivolto ai bambini che forse nuotavano nella cacca, affinché’ a Levanzo ci si adoperi per rendere chiare e visibili a tutti i visitatori le informazioni riguardanti la tutela della loro sicurezza e della loro salute (es. cartellonisti a, divieti di balneazione). Il consiglio finale ,al di la’ dell’ operato umano , e’ quello di visitare l’isola e di godere della sua sovrana naturale bellezza .