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12/07/2017 09:05:00

Incendi, altro bollettino di guerra. 800 persone evacuate a San Vito Lo Capo

18,50 - Gli aggiornamenti da un altro fronte: Castellammare del Golfo. Tra Pilato e Costa larga danni ancora in quantificazione ma superiori certamente al migliaio di ettari con il fuoco che ha bruciato chilometri di vegetazione e arrivato a lambire tante villette della zona densamente abitata soprattutto in questo periodo estivo. Abitazioni risultano danneggiate alcune parzialmente con danni solo a tetto o facciata mentre altre sono state gravemente aggredite dalle fiamme, alcune anche all'interno come nel caso del magazzino di proprietà di un francesce.

18,00 - Un'altra giornata di guerra sul fronte degli incendi in provincia di Trapani. Fiamme ovunque, da Marsala a Castelvetrano al Belice a Castellammare.  Per l'emergenza in Sicilia la Difesa ha messo a disposizione assetti aggiuntivi rispetto ai quattro elicotteri antincendio schierati nelle basi di Sigonella, Trapani e Catania già operativi.

In provincia di Trapani, la situazione è seria. Le fiamme sono arrivate vicino al villaggio turistico Calampiso, dove è in corso l'evacuazione dei villeggianti. A preoccupare i vigili del fuoco è soprattutto il forte vento. Il sindaco Matteo Rizzo, dai social network, ha chiesto aiuto a chiunque abbia un'imbarcazione per aiutare le forze dell'ordine a portare in salvo le persone.

"Siamo scappati in costume e ciabatte. Il nostro appartamento è stato avvolto dalle fiamme. Ho preso mia figlia e sono andata in spiaggia. Ci hanno fatto andare via sui barconi", ha raccontato Stella Belliotti Stagnitta, una delle turiste evacuate dal villaggio Calampiso a San Vito Lo Capo

07,00 - Altra giornata di passione per gli incendi in tutta la provincia di Trapani. Al momento la situazione più grave è a Castellammare del Golfo, dove c'è un incendio con un fronte vasto quasi mille metri. Ma ieri ci sono stati gravi incendi a San Vito Lo Capo ed Erice. E altri interventi minori nel resto della provincia.

Ma è tutta la Sicilia a bruciare. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta si è recato a Messina per incontrare l'amministrazione comunale, i responsabili della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, i consiglieri comunali, per assicurare la solidarietà del governo regionale nei confronti della città fortemente colpita dagli eventi incendiari dei giorni scorsi.

Il presidente si è inoltre recato, insieme al direttore Foti, sui luoghi interessati dai roghi verificando di persona i gravi danni subiti dal territorio. “Dichiareremo lo stato di calamità – ha detto il presidente - per Messina e le altre città colpite dagli incendi, richiederemo lo stato di emergenza al governo nazionale”. La Protezione civile è stata intanto incaricata di quantificare i danni e di rappresentare la relazione al presidente. “E' evidente, – ha aggiunto Crocetta – come attesta tra l'altro una dichiarazione di un componente della Protezione civile di Messina che ha visto un piromane in azione, che gli episodi incendiari siano in gran parte dolosi e che tutte le strutture di Protezione civile, da quella nazionale a quelle regionali e comunali, vigili del fuoco e forze dell'ordine, hanno dato il massimo dell'impegno per spegnere gli incendi. Occorre capire che ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza criminale, non solo in Sicilia ma anche in altre regioni, che sta distruggendo il nostro patrimonio boschivo attentando alla bellezza dei nostri territori e al loro possibile sviluppo economico. Occorre introdurre pene severissime nei confronti dei piromani, che non possono cavarsela con pochi mesi di reclusione, le condanne non dovrebbero essere inferiori ai 10 anni, in modo tale da scoraggiare coloro che attentano all'integrità e alla sicurezza del territorio. Nella classificazione dei danni – continua il presidente – bisogna tenere conto dei danni ai boschi, del possibile dissesto territoriale derivante dal disboscamento, dei danni alle attività produttive, alle abitazioni, alle colture e alle strutture pubbliche e private. Prevederemo l'obbligo di rimboschimento nelle zone colpite, - conclude Crocetta - al fine di impedire attività speculative nei territori danneggiati”.

Intanto la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta, senza ipotesi di reato e indagati, sulle presunte inadempienze della Regione nella prevenzione degli incendi. L’iniziativa nasce dai continui scambi di accuse, rimpalli di competenze di responsabilità tra la Regione e la Protezione civile nazionale. A seguito delle critiche pubbliche mosse dal capo della Protezione civile Curcio, da alcuni giorni il procuratore Francesco Lo Voi ha deciso di verificare se ciò che è successo sia causato da negligenze o omissioni. Fra gli accertamenti è possibile che vengano ascoltati lo stesso Curcio e Foti. Il fascino è coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.

L'assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce chiede più controlli ed ha avviato una serie di vertici nelle Prefetture: «Mai come quest'anno siamo assediati dai piromani». E Croce ha annunciato che oggi arriveranno in Sicilia i tre elicotteri concordati con la Protezione civile e nei prossimi giorni altri due. L’accordo a cui si lavora da tempo con Roma sta per essere chiuso, ma intanto da Roma hanno concesso l'utilizzo dei primi tre elicotteri.