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28/04/2016 06:05:00

Scuola, oggi il concorso. Una domanda su dieci arriva dalla Sicilia

Tutto pronto per il concorso che manderà in cattedra 63.712 nuovi insegnanti con il consueto corollario di polemiche e proteste sulla necessità e modalità delle prove. Gli scritti - in tutto 93, considerati gli accorpamenti di alcune classi di concorso - prenderanno il via oggio e proseguiranno fino al 31 maggio. I candidati (sono state 165.578 le domande presentate) svolgeranno gli elaborati direttamente sul computer per la prima volta: sono previste 8 domande sulla materia di insegnamento di cui due in lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo, obbligatoriamente l'inglese per la primaria). Sei quesiti saranno a risposta aperta (di carattere metodologico e non nozionistico) e 2 (quelli in lingua) a risposta chiusa. Gli aspiranti docenti dovranno rispondere in 150 minuti. A parità di classe di concorso/tipo di posto tutte le prove avverranno in contemporanea su tutto il territorio nazionale.

La regione con più domande presentate è la Campania (24.125), seguita da Lombardia (22.630), Sicilia (17.725) e Lazio (16.191). Ovviamente la distribuzione dei posti tiene conto della solita discrepanza tra Nord (dove ci sono più posti) e Sud. È il concorso più atteso e più controverso che la scuola ricordi. Il ministero ci ha messo mesi per pubblicare il bando. I docenti precari di seconda fascia (vale a dire abilitati) estromessi dal piano straordinario di assunzioni della riforma lo contrastano da oltre un anno, rivendicando il diritto automatico alla stabilizzazione. Selezione necessaria solo per alcuni insegnamenti e gradi d’istruzione, come materne ed elementari. Minima invece su altre materie, addirittura inesistente per certi casi-limite (ad esempio sostegno e matematica) dove le cattedre a disposizione sono più dei candidati. Il ministero ha voluto riaffermare ad ogni costo il principio che nella scuola pubblica si viene assunti solo per concorso. Ma i numeri, secondo i precari, avrebbero permesso in molte situazioni di evitare una procedura selettiva lunga e complessa.  

Un alto numero di posti, inizialmente rimasti vuoti a causa di un compenso basso e raddoppiato solo in un secondo momento, destinato ai commissari degli esami per il Concorso Scuola 2016 è stato occupato dai docenti che presiederanno lo svolgimento delle prove d’esame per l’abilitazione dei futuri docenti. Gli Uffici Scolastici Regionali hanno comunicato il nome dei docenti che formeranno le commissioni d’esame con gli incarichi di presidenti e commissari delle commissioni di concorso per il reclutamento di personale docente di ogni ordine e grado.

L’USR Sicilia negli elenchi di seguito comunica i nominativi di coloro che, avendo presentato l’istanza di partecipazione, formeranno le commissioni giudicatrici:

Intanto ci sono altre novità nel mondo della scuola. “Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell’approvazione in Senato dell’emendamento sulle assegnazioni provvisorie 2016/2017, che prevede la proroga della deroga del vincolo triennale e che consente, quindi, anche a tutti i neo-immessi in ruolo nell’anno 2015/2016 di poter presentare domanda di assegnazione provvisoria per la provincia che preferiscono. Una buona notizia per i docenti siciliani che hanno finalmente maggiori prospettive di rimanere a prestare servizio nella propria regione”. Lo affermano, in una nota, il segretario provinciale del Pd a Palermo Carmelo Miceli e la coordinatrice del dipartimento scuola e università Benita Licata.

“Ringraziamo la relatrice per il suo lavoro. E in particolare – continuano gli esponenti del Pd – il Sottosegretario Faraone per l’impegno mantenuto: ha recepito le richieste degli insegnanti ed è riuscito a rendere concreto quanto, in più incontri con noi, si era impegnato a fare per venire incontro alle esigenze delle scuole e dei docenti. Si tratta di un provvedimento fondamentale per superare il grosso divario tra l’offerta formativa del meridione, soprattutto nelle zone a rischio di devianza giovanile, e quella del resto dell’Italia. Un piccolo grande passo – concludono – che renderà i giovani del Sud più liberi e consapevoli”.