Lo studio, condotto dall’Ufficio Studi e Statistica dell’ente camerale, analizza la situazione economica della provincia di Trapani e del tessuto imprenditoriale locale, fotografandone le dinamiche e monitorando l’andamento delle aziende e della ricchezza prodotta. Ne viene fuori un quadro di “luci ed ombre” dove emergono però segnali di “vitalità” che lasciano ben sperare per il futuro, come spiegato dal presidente della Camera di Commercio di Trapani Giuseppe Pace, che si è comunque detto ottimista per il futuro: “I vari settori – ha detto Pace - presentano cali non indifferenti, a prova di come le aziende stiano soffrendo a causa della crisi economica. Il momento è difficile, ma assieme ai dati negativi emergono anche chiari segnali confortanti che lasciano ben sperare per il futuro. Il sistema produttivo trapanese sta reggendo all’onda d’urto della crisi economica mondiale. Basta ricordare l’export, che si è difeso più che bene con più di un comparto che ha registrato segnali positivi, come per le bevande e il marmo. Per non parlare dell’incremento del Pil, superiore alla media regionale. Insomma, ci sono tutti i presupposti per una ripresa. Le imprese hanno mostrato la volontà di non cedere al momento di difficoltà.
Il presidente della Camera di Commercio ha poi chiamato a raccolta gli attori pubblici per sostenere le imprese nella difficile sfida della ripresa disegnando la “mappa per lo sviluppo nel Trapanese. Le imprese – ha spiegato Giuseppe Pace - stanno facendo la loro parte, ma non vanno certamente lasciate sole. Per questo mi auguro che gli attori pubblici colgano l’importanza del ruolo a cui sono chiamati, innescando delle autentiche sinergie per lo sviluppo, favorendo le imprese, snellendo le procedure burocratiche e offrendo loro servizi, anche incentivando autentiche politiche per la promozione e l’internazionalizzazione, oltre che puntare su formazione, ricerca e innovazione. La ripresa dipenderà anche dalla capacità degli attori pubblici di dare risposte concrete. Ne va del futuro delle nostre imprese e dell’intero sistema produttivo della provincia di Trapani. L’unico vero motore capace di portare sviluppo e crescita per il territorio”.
Il “Rapporto Trapani 2009” è stato illustrato da Luciano Abbonato, consulente in strategia e finanza aziendale e della Royal Bank of Scotland. “In alcuni comparti – ha spiegato Abbonato – l’economia trapanese da segnali di vitalità. Nel 2008 le cose sono andate meno peggio rispetto al resto del paese. Basta dire che la crescita del Pil è rimasta costante, ovvero al 2,4 per cento. Ci sono tutti gli elementi per dire che nel 2009 l’economia trapanese soffrirà meno rispetto al resto del paese e andrà meglio del trend regionale. Ma alla poca recessione corrisponde anche una poca espansione. Questo vuol dire che quando ci sarà la ripresa la provincia di Trapani non prenderà questo treno. Il futuro dipenderà dalla capacità di aprirci al futuro. Il rapporto Trapani 2009 consegna un segnale di speranza ma bisogna continuare sulla strada intrapresa e soprattutto senza catastrofismi”.
Dallo studio, tra le altre cose, emerge anche un dato che riguarda l’aumento delle società di capitale, passate dalle 5.094 del 2006 alle 5.624 del 2008. Contestualmente diminuiscono le imprese individuali, 38.269 nel 2006, 36.232 nel 2008.
Ecco nel dettaglio l’analisi dell’andamento economico ed trend imprenditoriale in provincia di Trapani, dove in tutto si contano 50.512 imprese. Il numero delle aziende registrate è il più basso negli ultimi dieci anni, anche se bisogna tenere presente il dato delle cancellazioni di ufficio. Il tasso di nati-mortalità delle imprese trapanesi, senza variazioni di ufficio, è pari al -1,77 per cento.
Cliccando
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Agricoltura
La crisi economia sta interessando un po' tutti i settori, ad iniziare da quello dell'agricoltura, dove nel 2008 si è registrato una calo del 5,15 per cento rispetto al 2007. Questo trend imprenditoriale risulta comunque viziato dalla possibilità data agli agricoltori di non iscriversi o cancellarsi dal registro delle imprese se hanno un valore della produzione inferiore alle 7 mila euro. Potrebbe essere questa una delle spiegazioni della fuoriuscita, nel 2008, di circa 900 imprese agricole dal Registro. Resta comunque assodato che le aziende hanno dovuto fare i conti con il notevole incremento dei costi di produzione e con tutte le ripercussioni della crisi economica.
Pesca
Nel settore della pesca si è registrato un calo del tessuto imprenditoriale del 3,2 per cento. Gli occupati sono poco più della metà rispetto a quelli del 2000, passando da 2.900 addetti agli attuali 1.700.
Manuffatturiero
Il settore manufatturiero non sembra evidenziare situazioni di particolare criticità. Il tasso di nati-mortalità imprenditoriale, pur risultato nel 2008 negativo (-0,9 per cento) è inferiore al trend registrato lo scorso anno, ovvero il -1,3 per cento.
Export
Tengono le esportazioni nelle bevande, la principale voce merceologica dell'economia trapanese, invariate rispetto allo scorso anno, mentre risulta in crescita il settore marmifero, in particolare per quel che riguarda il prodotto lavorato. Il controvalore nel 2008 è di oltre 33 milioni di euro, contro i 30 milioni dell'anno precedente, con una crescita annua del 9 per cento circa.
Costruzioni
Il settore delle costruizioni è quello che forse preoccupa maggiormente. Il tasso di crescita imprenditoriale è appena dello 0,7 per cento, ben lontano dalla media del 5-6 per cento degli ultimi tempi. Un peggioramento che trova conferma nei dati relativi al primo trimestre del 2009, con un tasso di sviluppo negativo, con un meno 1,4 per cento, contro il meno 0,3 per cento dell'analogo periodo dello scorso anno.
Commercio
Soffre parecchio anche il settore del commercio, che nei soli primi tre mesi del 2009 ha fatto registrare un arretramento dell'1,8 per cento, il doppio di quando avvenuto nel primo trimestre del 2008, anno che si è chiuso in negativo con il meno 0,8 per cento.
Turismo
Anche il comparto turistico ha registrato un trend di crescita inferiore a quello del 2007. Il dato resta comunque positivo, ma la differenza tra nuove imprese e quelle che hanno cessato la loro attività si è fermato al più 2 per cento, quanto nel 2007 era al più 4,4 per cento. Questo dato resta comunque uno dei migliori del 2008.
Servizi
Il settore dei servizi ha registrato una crescita imprenditoriale abbastanza sostenuta, ma con alcune distinzioni. Il settore dei trasporti, unico in negativo, ha visto una fuoriuscita delle imprese dell'1,4 per cento, a fronte di una crescita dell'1,8 per cento dei servizi finanziari ed un più 3,8 per centodei servizi all'informatica, all'attività immobiliare e alla ricerca. Per quel che riguarda i servizi alle persona si è registrato un boom delle imprese che operano nella sanità e nei servizi sociali, con una crescita del 9,32 per cento.
La Giornata dell’Economia è promossa da Unioncamere assieme alle 105 Camere di Commercio italiane, con l’obiettivo di analizzare i fattori economici delle singole province per arrivare ad una visione generale dell’andamento delle imprese di tutto il paese. Rappresenta quindi un importante momento di riflessione e approfondimento tra i protagonisti del sistema economico locale.