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02/12/2009 08:53:39

Traffico internazionale di droga a Mazara e Marsala. Si pente Eliseo

L'indagine fu coordinata dalla Dda di Palermo in quanto emerse l'ipotesi di traffico internazionale di stupefacenti. Cocaina sarebbe arrivata in Sicilia da Spagna e Marocco. Tra gli indagati, poi quasi tutti arrestati, c'erano, inoltre, soggetti indiziati di appartenenza a Cosa Nostra, come Matteo Tamburello, figlio di un boss storico di Mazara. Eliseo ha reso ufficiale la sua decisione di collaborare rispondendo, oggi, in aula, alle domande del pm Pierangelo Padova. Autoaccusandosi e facendo i nomi di altri imputati con i quali sarebbe stato socio in affari, il neo collaboratore ha parlato della ricerca nell'entroterra mazarese, tra il 2005 e il 2006, di terreni adatti alla coltivazione di canapa indiana. Terreni, poi, acquistati "con il denaro fatto con la cocaina acquistata in Spagna, dove c'erano contatti con dei colombiani". Nel processo, oltre ad Eliseo e a Matteo Tamburello, sono imputati Giuseppe Sucameli, architetto ex dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Mazara già coinvolto in indagini di mafia; Ignazio Alfieri, Salvatore Anteri, Salvatore Giliberti, Mario Ingargiola, Francesco Maggio, tutti di Mazara, e Angelo Licciardi, di Marsala.

 

 

Il processo è cominciato nel gennaio 2009. 

 

Secondo l'accusa l'organizzazione, operante tra Mazara, Campobello, Marsala e Petrosino, era dedita anche alla produzione di sostanze stupefacenti. Piantagioni di canapa indiana furono scoperte dai carabinieri nelle campagne tra Mazara e Campobello, fra l'agosto 2006 e il luglio 2007. La coltivazione della marijuana (per l'acquisto dei semi fu effettuata una trasferta in Olanda) sarebbe stata avviata quando l'organizzazione non riuscì più (saltarono i collegamenti) ad importare cocaina dalla Spagna e dal Marocco.