Quello, ha detto Lombardo, è stato "un ribaltone d'aula" al quale "si può e si deve porre rimedio". La seduta aveva all'ordine del giorno il voto sulla mozione di sfiducia (tecnicamente, il ritiro di tutte le deleghe) presentata dal Pd contro l'assessore alla Presidenza, Gaetano Armao, al quale è stato contestato un palese conflitto d'interessi nella gestione della vicenda dei termovalorizzatori. Lombardo è riuscito ad aggirare l'ostacolo del voto convincendo l'assessore a rinunciare spontaneamente alle deleghe, mossa che ha costretto il Pd a ritirare la sua mozione, e subito dopo si è presentato in aula per annunciare come intende ricostruire la sua maggioranza.
Al Pd non basta quello che ha sentito ieri in aula, vuole di più – non solo il riferimento fallimentare alla maggioranza ma al centrodestra “ora e sempre” – per immaginare un destino e un percorso. Tuttavia una comune stagione di riforme – sembra dire questo l’intervento di Cracolici - non è impossibile, purché Lombardo rompa davvero col suo passato.
"Il gruppo del Pd all'Ars ribadisce che la crisi dell'alleanza di centrodestra che ha sostenuto Lombardo ha ormai raggiunto l'epilogo: continuare a nascondere questo dato è causa della paralisi politico-amministrativa che investe il governo della Regione" si legge in un documento del Pd, diffuso dopo la riunione a Palazzo dei Normanni del gruppo, riunione alla quale hanno partecipato il capogruppo Antonello Cracolici, il segretario regionale, Giuseppe Lupo, e Filippo Penati, coordinatore della segreteria politica di Pierluigi Bersani. "Sancire il fallimento della maggioranza e' condizione essenziale per verificare la possibilita' di aprire una stagione delle riforme". In base allo Statuto siciliano, nessun voto dell'Assemblea può mettere in crisi il governo regionale, che dunque rimane in carica nella pienezza dei suoi poteri. Lombardo ha già chiesto "almeno un mese" per la ricerca di una nuova maggioranza.
Il governatore ha una settimana di tempo per tessere la sua tela e valutare la praticabilità delle soluzioni sul tappeto per uscire dalla crisi politica. La prossima tappa ufficiale all’Ars è fissata per mercoledì 9, alle 17, con all’ordine del giorno il seguito della discussione sulle comunicazioni del presidente della Regione. Ieri la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari dell’Ars ha stabilito all’unanimità di rinviare i disegni di legge riguardanti il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2008 e l’assestamento del bilancio per l’anno finanziario 2009 in commissione Bilancio, per essere riproposti nella seduta d’aula del 16 dicembre per la definitiva approvazione.