Gli investigatori nel corso della conferenza stampa hanno anche svelato alcuni trucchi che De V
ita usava per depistare le forze dell'ordine, che più volte nel corso di questi anni sono stati vicini alla sua cattura. In particolare, quando i famigliari andavano a trovarlo pare che cambiassero fino a tre auto, con un percorso molto lungo e tortuoso, per evitare pedinamenti e appostamenti. E' solo uno dei tanti strategemmi che hanno permesso a De Vita di trascorrere nella sua città nove anni di latitanza.
Nel corso del blitz sono stati rinvenuti inoltre denaro in contanti ed assegni e documentazione che è ora al vaglio degli inquirenti.
Tramite anche un telegramma indirizzato al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Trapani, Colonnello Giovanni Pietro Barbano, il Presidente del consiglio provincia Giuseppe Poma, a nome personale e dell’intero Consiglio Provinciale, ha espresso il plauso e la grande soddisfazione per l’avvenuto arresto del boss marsalese Francesco De Vita “a tutti i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani per il positivo lavoro svolto e alla Dott.ssa Teresa Principato, Procuratore aggiunto della DDA di Palermo che ha coordinato le indagini.” Apprezzamento e soddisfazione per la cattura del latitante De Vita, grazie ad una operazione coordinata della DDA di Palermo e del Comando Provinciale dei Carabinieri, guidato dal Comandante Giovanni Pietro Barbano, sono stati epressi anche dal presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante. “Il dispiegamento di Forze dell’Ordine e l’azione incessante della Magistratura stanno contribuendo a liberare il territorio dalla presenza di numerosi latitanti che trovano riparo spesso proprio nelle nostre campagne. Bisogna mantenere alta l’attenzione. L’invito è a non lasciare che siano soltanto le forze dell’Ordine ad occuparsi della lotta alla mafia, ma a far sentire forte la voce di tutti, dai rappresentanti delle Istituzioni, ai politici, agli imprenditori, ai comuni cittadini, perché, – conclude Durante, senza la collaborazione di ognuno, non potrà mai debellarsi questo cancro che è rappresentato dalla mafia e che fino ad oggi ha ostacolato lo sviluppo e l’economia della nostra Provincia.