"Paga o brucia". Colpo al racket delle estorsioni in provincia di Trapani
Le indagini hanno permesso di individuare gli affari nella "ripartizione territoriale" delle varie famiglie mafiose. Colpito il mandamento di Castelvetrano, retto dal latitante Matteo Messina Denaro.
Il nome "Nerone" (l'Imperatore che bruciò Roma) dato all'operazione deriva dal fatto che gli appartenenti all'organizzazione minacciavano di dare fuoco alle attività commerciali di chi, imprenditore o commerciante, si rifiutava di pagare il pizzo. Ma l'organizzazione mafiosa aveva anche pianificato due omicidi che poi, però, non aveva portato a compimento.
Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dal procuratore aggiunto Teresa Principato e dal sostituto procuratore Pierangelo Padova hanno consentito agli inquirenti di accertare gli interessi di Cosa nostra per le attività commerciali e imprenditoriali, nonchè l'imposizione alle aziende taglieggiate di assumere manodopera locale. L'organizzazione tuttavia si interessava anche di compravendita di terreni ed attività commerciali. L'inchiesta ha preso spunto da una precedente indagine antimafia culminata nel maggio del 2005 con l'arresto di tredici persone. Ecco nomi e volti degli arrestati.
AGATE Giovan Battista, nato a Mazara del Vallo 19.7.1942, pluripregiudicato mafioso, fratello del più noto AGATE Mariano;

BARRACO Giuseppe, nato a Marsala il 16.10.1937; FUNARI Vincenzo, nato a Gibellina il 24.02.1933;

GENNARO Giuseppe, nato a Calatafimi il 26.06.1967;

PERRONE Melchiorre, nato a Castelvetrano il 2.07.1964;

ONORIO Vincenzo Salvatore, nato a Gibellina il 16.07.1954. E' ritenuto personaggio di rilievo in seno all'organizzazione. Secondo quanto emerso dalle risultanze investigative, infatti, l'indagato si sarebbe rivolto ad esponenti mafiosi palermitani per assoldare due killer che dovevano eseguire due omicidi a Gibellina. Delitti che non vennero portati a compimento grazie all'attività di controllo dei militari dell'Arma. Tuttavia Onorio incaricò i sicari di effettuare alcuni danneggiamenti nei confronti di due amministratori locali che non assecondarono le richieste di Cosa nostra.

RALLO Antonino, nato a Marsala il 7.12.1952, in atto detenuto per associazione mafiosa;

RALLO Vito Vincenzo, nato a Marsala il 7.1.1960.

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