Quantcast
×
 
 
22/07/2010 03:30:00

Nella politica marsalese la "questione morale" è sempre in vacanza

Operazioni come quella condotta dalla DDA fanno si che i cittadini si sentano più tranquilli e credano in un avvenire migliore libero dalla mafia”. Sono le parole che ha usato il sindaco di Marsala, Renzo Carini, per congratularsi con gli agenti della DDA di Palermo dopo l'arresto dei quattro fiancheggiatori del latitante Francesco De Vita. Operazioni di questa portata fanno sentire più tranquilli i cittadini, anche se poi basta fare un giro in consiglio comunale per rinnovare le preoccupazioni. Il consigliere comunale Celestino Errera, per esempio, è sempre al suo posto di comando, nonostante nel marzo 2009 sia stato condannato in primo grado per aver favorito la latitanza del boss mafioso Antonino Rallo. La decadenza dalla carica è ammessa solo in caso di arresto, non è prevista per il reato di favoreggiamento (art. 378 codice penale) e quindi sono tutti contenti: Errera continua a godersi il gettone di presenza e Carini, vista la precarietà della sua maggioranza, accetta voti da chiunque. D'altronde la questione morale, a Marsala, non si potrebbe risolvere regalando climatizzatori, sarebbe di cattivo gusto visto che c'è il rischio che prima o poi qualcuno vada al “fresco”...

 

E se Celestino Errera ha messo del suo per abbassare nuovamente il tasso di legalità del consiglio comunale, Michele Accardi, del Movimento Fratelli d'Italia, ci ha rimesso un fratello. Domenico Accardi infatti è uno dei 4 arrestati che coprivano la latitanza di Francesco De Vita, detto “u cunigghio”, uno dei 100 latitanti più pericolosi d'Italia che stava per imporsi come il capomafia di Marsala grazie al sostegno di elementi sommersi nella società civile, come Accardi, che garantivano copertura, logistica e solidarietà.

Immediata la reazione del Movimento politico Fratelli d'Italia che “ha osservato con grande preoccupazione il fenomeno del randagismo sui territori comunali di Trapani ed Erice”. Il comunicato stampa dei Fratelli d'Italia quel giorno ha individuato l'emergenza territoriale nella lotta contro il randagismo, l'ennesima battaglia sociale dopo quella contro le curve cieche ed i segnali stradali muti. Si è persa anche questa volta una buona occasione, il Movimento avrebbe potuto stigmatizzare la condotta criminale del fratello di Michele Accardi e pronunciare i soliti discorsi di circostanza che tanto piacciono a Carini. Niente, pensiamo ai randagi. Anche perchè bisogna stare attenti a parlare dei fratelli. Quello di Celestino Errera, per esempio, è stato arrestato nell'ambito delle operazioni antimafia "Peronospera II e III" e condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere per estorsione, con l'aggravante di avere favorito Cosa Nostra...