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31/01/2011 12:36:12

I Marta sui Tubi al Festival di Sanremo

Il gruppo, nato quasi per caso, è formato da Giovanni Gulino (già voce degli Use And Abuse) e Carmelo Pipitone (già voce e chitarra dei RYM) che vengono a conoscenza dei rispettivi progetti acustici scambiandosi dei demo nell'estate del 2002, e decidono di fare musica assieme. Nell'autunno dello stesso anno si trasferiscono a Bologna e nella città emiliana danno vita ai Marta sui tubi, che si basa proprio su due voci e una chitarra acustica.
Il repertorio è molto vario, si parte da varie cover che spaziano da Jeff Buckley fino a Bugo, aggiungendo a queste una trentina di canzoni inedite. Continuano a suonare per tutta la stagione fredda nei pub bolognesi, riuscendo ad attirare sempre più pubblico e diventando un vero e proprio fenomeno underground.
Nel mentre scrivono nuove canzoni che man mano propongono alla gente che va a vederli.
Nel gennaio 2003 i Marta sui Tubi registrano un demo con un solo microfono, undici canzoni per farsi conoscere da produttori e case discografiche.
Fabio Magistrali, produttore di molti artisti, ascolta il demo ed accetta subito il ruolo di produttore artistico per la band. L'album di esordio della band, Muscoli e dei, viene pubblicato nel 2003.
Nel 2004 entra a far parte del gruppo il batterista Ivan Paolini e nel 2005 viene pubblicato il secondo album, C'è gente che deve dormire, che vede la partecipazione di alcuni musicisti italiani quali Bobby Solo, Moltheni e Paolo Benvegnù. Nel 2008 i Marta sui Tubi fondano una loro etichetta discografica, la Tamburi Usati, il cui nome è un'anagramma del nome della banda. Sotto questa etichetta vengono pubblicati, sempre nel 2008, il dvd + cd Nudi e crudi, contenente registrazioni e video, e l'album Sushi & Coca. Adesso, a metà marzo, esce il nuovo album del gruppo, «Carne con gli occhi».
Dopo una breve pausa dai live la band è pronta a tornare in tour per presentare l'ultimo lavoro. Intanto a Sanremo duetteranno con Anna Oxa che, come dice Giovanni Gulino, «ha una voce che ti porta fino in cielo, è un monumento di classe. Certo non appartiene al mondo rock ma ci intriga molto».